IN COPERTINA. Occhi puntati sul Pala Alberti di Barcellona Pozzo di Gotto, dove ai padroni di casa si opporranno i granata della Pallacanestro Trapani. Viene facile parlare di derby, ma in questo senso, a sentire i barcellonesi, cadresti in una forzatura poiché da quelle parti il derby è quello con Capo d’Orlando, che tra l’altro andrà in scena subito dopo, alla quinta di campionato. Si tratta sicuramente di una partita dal fascino particolare: Trapani la prima siciliana in A, contro la corazzata Barcellona che negli ultimi anni ha dato spettacolo, sfiorando appena la massima serie. Due città di diverse, due storie diverse, due ambizioni diverse: Trapani città di mare, sferzata dai venti, Barcellona “paese caratteristico della Sicilia” per dirlo alla Ugo Ducarello (vice coach di Barcellona, trapanese doc, affermatosi a Sassari nello staff di Sacchetti e in rampa di lancio nel basket nazionale); Trapani che a cavallo degli anni 80 e 90 cavalca trionfalmente fino in A e lentamente declina, Barcellona di formazione più recente ma nata con grandi ambizioni; Trapani fatta per tenere la serie e progettare, Barcellona assemblata per vincere ed entrare nella storia del basket siciliano.

Due società solide, due tifoserie appassionate: il filo conduttore è la passione per il basket.

Il presente è tutto di Barcellona, vera protagonista in Sicilia, complice il declino di Capo d’Orlando. Per Trapani, quindi,  la partita ha il sapore della rivalsa, considerati gli eccessivi anni di purgatorio patiti: i granata vivono questa Legadue come qualcosa che avevano guadagnato sul campo due anni prima e che, per una condotta  societaria deprecabile e per alcune scelte federali orientate dal criterio “tutte le squadre sono uguali, ma alcune lo sono di più”, non ha potuto disputare. Poi l’arrivo dell’attuale dirigenza e il triplo salto dalla DNC alla Adecco Gold in due stagioni; se la passione per il basket non si era sopita neanche in C, adesso è proprio divampata. Barcellona invece viene da una grande delusione; dopo l’eliminazione ai quarti dello scorso anno, girava la voce di un possibile abbandono di Bonina. Il presidente invece anziché lasciare, ha raddoppiato, mettendo insieme una squadra stellare quest’anno; in fondo lo scorso anno è stato l’unico fallimento vero e proprio, considerato che negli anni prima i giallo-rossi erano arrivati tra le prime quattro.

Riassumendo potremmo dire realtà vs progetto.

In panchina Perdichizzi e Lardo; il primo è una vecchia volpe,  specialista di miracoli al Sud, uno ai danni proprio di Trapani ed uno appena sfiorato con la cestistica Barcellona, prima che il sodalizio si spostasse a Messina. Il secondo è un gentleman, che si è misurato con le grandi del basket italiano, sfiorando lo scudetto con Milano, di fatto l’allenatore che c’è andato più vicino nella lunga rincorsa del patron Armani. Lardo però è anche un estimatore delle sfide, per questo ha accettato di allenare in Libano, e per questo la scorsa estate si è fatto ammaliare dal progetto del presidente Basciano che vuole ridare lustro alla Pallacanestro Trapani.

Il favore dei pronostici va ai padroni di casa: roster più forte e fattore casa dalla loro, non possono che spostare gli equilibri verso Barcellona. Tuttavia i giallo-rossi hanno la pressione di chi, essendo stato costruito per vincere, deve vincere per forza; Trapani invece arriva con la mente sgombra da questo punto di vista; in questo senso il fattore pressione premia i granata, che, facendo una partita di livello, potrebbero seriament emettere in difficoltà Barcellona così com’è accaduto in pre-season.

In campo una sfida interessante sarà sotto le plance dove la coppia Fantoni – Filloy, molto fisica e dinamica, sará opposta alla coppia Renzi – Baldassarre, più tecnica e perimetrale. Trapani dovrà poi prendere le misure a Collins e Young: cercare di arginarli potrebbe significare aprire il campo per i vari Maresca, Fantoni e Filloy: in questo senso le scelte offensive di Barcellona sono molteplici. Il miss-match nel ruolo di play vede Collins opposto a Parker, il primo grande realizzatore, il secondo grande passatore e discreto difensore; Ferrero invece dovrà fronteggiate Young, grande talento offensivo, ma a dispetto del connazionale più difensore; Ferrero viene da un’ottima partita con Veroli, con percentuali altissime, un’ottima difesa e un micidiale gioco perimetrale. Guardando ai quintetti titolari nello spot di guardia si affronteranno Maresca e Lowery: il primo ha esperienza da vendere, un gran gioco perimetrale e una buona difesa; il secondo è un giocatore da playground, un funambolo che se in giornata può fare impazzire chiunque. Le panchine sono la vera differenza tra i due roster: per i giallo-rossi si possono alzare Toppo, pivot grintoso e atletico che a Pistoia, nella scorsa stagione, ha centrato la promozione in A; Natali, il cambio di Young, con meno punti nelle mani; Pinton, il vice play, tanta esperienza a Sassari in A, giocatore che Ducarello conosce bene. Per i granata invece Ianes, pivot, è l’unica alternativa a Renzi e si adatta a dare respiro anche a Baldassarre; Rizzitiello è più duttile, ala piccola, all’occorrenza anche ala forte, molto perimetrale e con una gran difesa che sicuramente vedremo appiccicato a Young. Nelle rotazioni trapanesi l’ottavo è Bossi, play, under di grande carattere e di grande prospettiva; a differenza di Barcellona, dove gli under sono semplici spettatori, Lardo da spesso fondo alla panchina con Bartoli, guardia proveniente dall’Armani Junior, anche lui sembra di grande prospettiva, e Tabbi, ala forte che a dire il vero ha calcato poco il parquet e probabilmente domani non lo vedrà.

LE ALTRE PARTITE. Altro piatto forte della quarta giornata è lo scontro Verona – Torino. Verona che ha clamorosamente mancato la vittoria a Trieste; Torino invece è caduta a Biella senza Mancinelli, ancora in dubbio per la sfida di oggi. Taylor vs Sandri sarà un grande miss-match, così come Amoroso vs Callahan. Se Mancinelli sarà della partita, lo scontro con Carraretto sarà tinto di azzurro, oltre che di serie A. Entrambe per ritornare alla vittoria e provare ad agganciare Brescia, alle prese con una trasferta insidiosa a Veroli. I padroni di casa sono caduti a Trapani, ma hanno confermato di essere una squadra coriacea; Brescia continua a crescere, ha già vinto con Capo d’Orlando e Barcellona in casa, e a Trento: un inizio di stagione difficile da cui la Leonessa è uscita alla grande. Altra partita interessante è quella fra Biella e Napoli: i ragazzi di Corbani, dopo il passo falso iniziale, si sono ripresi alla grande e puntano un altro scalpo prestigioso; Napoli ha iniziato male, ma ha saputo limitare i danni: la trasferta piemontese serve a capire se la lezione di Veroli è stata assimilata e quanto ancora ha da lavorare Demis Cavina. Trento fa visita a Forlì: trasferta insidiosa, poiché i forlivensi, dati per spacciati a fine estate, hanno venduto cara la pelle a Napoli, hanno vinto con Trapani ed hanno perso clamorosamente di 1 a Jesi dopo aver dominato la partita; d’altro canto Trento è una squadra solida, come più volte abbiamo sottolineato, che fino ad adesso si è arresa solo a Brescia. Jesi ospita la sorprendente Trieste, che ha accumulato 4 punti contro i favori del pronostico. I triestini devono dare continuità alla vittoria importante su Verona, espugnando il Pala Triccoli: in questo senso sarebbe un bel segnale, per una squadra che rischiava di scomparire lo scorso anno e che è viva grazie alla passione dei suoi tifosi. Jesi invece ha sbloccato la classifica la scorsa giornata, vincendo a fatica su Forlì. Casale va invece visita a Imola che appare la squadra più in difficoltà in questo momento: a nostro modo di vedere la squadra di Esposito è un buon team, tuttavia c’è bisogno di una vittoria per evitare di entrare in un circolo vizioso pericoloso; Casale ha già fatto questo passo, proprio la scorsa giornata in casa contro l’Orlandina: vincere a Imola sarebbe importante per trovare un minimo di continuità e crescita di squadra. Chiudiamo con Capo d’Orlando che ospita Ferentino, in un inusuale testacoda. La squadra di Pozzecco potrà finalmente schierare Basile, ed ha come unico obbiettivo sbloccare la classifica per arrivare più serena al derby di giovedì con Barcellona. Ferentino ha il compito più difficile: smuovere le acque, fuori casa e contro una squadra arrabbiata per l’inizio di stagione difficile; una gara delicata in cui nessuna delle due squadre può permettersi di perdere.

Sergio Villabuona