Pensavamo che potesse essere un turno agevole per Verona, che invece cade clamorosamente a Trieste. Torino tonfa a Biella, Veroli perde a Trapani, che tiene inviolato il Pala Ilio da ormai due anni; è quindi Brescia ad approfittarne, vincendo in casa nel big-match con Barcellona e prendendosi la testa della classifica, da sola, a 6 punti. Napoli ricomincia il suo cammino, Jesi strappa sulla sirena i primi punti e Trento espugna Ferentino con una prova di forza; continua la crisi di Capo d’Orlando che esce sconfitta da Casale.

Risultati: Angelico Biella – Manital Torino 81-61; Centrale del Latte Brescia – Sigma Barcellona 74-70; Expert Napoli– Aget Imola 85-55; Novipiù Casale Monferrato-Orlandina 70-59; Fileni Jesi – Fulgor Forlì 61-60; Pallacanestro Trieste – Tezenis Verona 79-77; FMC Ferentino – Aquila Trento 64-95; Lighthouse Trapani – GZC Veroli 83-77

Classifica: Centrale del Latte Brescia 6, Sigma Barcellona, Ligthouse Trapani,  Tezenis Verona, Angelico Biella, GZC Veroli, Expert Napoli, Aquila Trento, Pallacanestro Trieste, Manital Torino 4, Novipiù Casale Monferrato, Fileni Jesi 2, Upea Capo d’Orlando, Aget Imola, FMC Ferentino, Fulgor Forlì (-2) 0.

Angelico Biella – Manital Torino 81-61 (23-14, 44-28, 59-49)

Angelico Biella: Murta 3; Chillo 4; Raspino 9; Laganà 14.; Infante 4; Lombardi 9; Berti; Voskuil  22; De Vico 1; Hollis 15.

Manital Torino: Stojkov  0; Evangelisti 10; Chessa 14; Baldasso 3; Sandri 11; Amoroso 12; Viglianisi  2; Wojciechowski  2; Gergati  7; Trovato 0;

Altro scalpo prestigioso per la banda di coach Corbani, che dopo Capo d’Orlando fa suo il derby con Torino. In un Biella Forum caldissimo, l’Angelico ha la meglio sul team di Pillastrini, rimaneggiato dalle assenze: oltre Steele, infatti, non prende parte al match neanche Stefano Mancinelli per un problema muscolare.

Inizio palpitante con Torino che regge bene l’impatto grazie a Chessa e alla fisicità di Amoroso. Biella però ne ha di più e mette il naso avanti nel finale della prima frazione (18-14 a 2’ dalla fine). Marco Laganà, assoluto protagonista della partita, ruba una palla e allunga il break su Torino di 9-0, che consente ai padroni di casa di chiudere sul 23-14. Nel secondo quarto il vantaggio aumenta: Biella ha una continuità spaventosa in attacco, e Torino dipende da Amoroso (32-18 al 5’). Biella controlla la gara e chiude sul 44-28 alla sirena lunga. Al ritorno in campo la Manital prova a rimettere la gara sui binari dell’equilibrio, portandosi sul -12 (52-40) a 3’ dalla fine. Biella sembra essere appagata dalla prestazione dei primi due quarti, e non riesce più a segnare con continuità. Torino dal canto suo prova a rosicchiare punti, e riesce a chiudere sotto di 10 a fine terzo quarto (59-49). Nella quarta frazione Laganà prende per mano i suoi, con 2 palle rubate e 8 punti dal campo (alla fine 23 di valutazione). Voskuil mette la parola fine all’incontro con una bomba al 5’ (69-53); poi passerella finale per la panchina di Biella. Finisce 81-61.

MVP: Marco Laganà 14 punti, 5/9 da due, 0/4 da tre, 4/6 ai liberi, 5 rimbalzi, 6 assist, 3 palle recuperate.

Centrale del Latte Brescia- Sigma Barcellona 74-70 (19-18, 38-32, 58-50)

Centale del Latte Brescia: Bushati 11, Slay 16, Proccacci ne, Rinaldi, Loschi 4, Fultz 12, Di Bella 15, Cuccarolo 4, Giddens 12, Maspero.

 

Sigma Barcellona: Young 13, Dispenzeri ne, Toppo 6, Maresca 10, Natali, Collins 26, Filloy 4, Iurato, Pinton 3, Fantoni 8.

Brescia si prende la testa della classifica, inanellando la terza vittoria consecutiva, su una combattiva Barcellona, sospinta da un grandissimo Collins (26 punti per lui). Brescia vince di squadra con 5 giocatori che vanno in doppia cifra.

Primo quarto che scorre all’insegna di un generale equilibrio, rotto a 3 ‘ dalla fine dal parziale di 9-0, firmato Robert Fultz. Barcellona si tiene a galla con le sue principali bocche di fuoco, Collins e Young, e a fine frazione agguanta il meno 1 con il play americano che insacca sul fil di sirena (19-18). Nel secondo quarto Brescia alza il livello della difesa  e piazza un primo allungo; Barcellona risponde con un break di 6-0 firmato Maresca (32-32 a 3’ dal termine). Tamar Slay entra in ritmo per la Leonessa, e sullo scadere del quarto piazza una tripla: il buzzer beater vale il +6 Brescia (38-32). Nel terzo quarto Brescia mantiene il vantaggio, toccando quota +8 al termine. Ma Barcellona aveva anche raggiunto il -1 al 6’ (42-419 grazie ad un parziale di 8-0 firmato Collins, Filloy e Young. Brescia esce bene dal time-out che Martellossi aveva chiamato per porre rimedio al ritorno di Barcellona, e trova subito due bombe consecutive dei suoi americani. Siciliani ricacciati e quarto che si chiude 58-50. Ultima frazione in cui Barcellona prova soffre tantissimo e non riesce ad accorciare (66-59 al 5’ dovuto ad un fallo antisportivo di Toppo su Bushati). Collins si infuoca e trascina i suoi al -1 a 100 secondi dal termine. La vena del play viene vanificata da due tecnici fischiati a Young 8out per 5 falli) e Perdichizzi. Barcellona però è ancora viva e a 9” dal termine è sotto di 2 sempre grazie allo scatenato Collins (70-72). Giddens segna due liberi e Collins sbaglia la tripla dall’angolo; alla sirena è +4 (74-70)

MVP: Andre Collins 26 punti, 8/12 da due, 2/7 da tre, 4/4 ai liberi, 5 assist, 2 palle rubate, 5 assist.

Expert Napoli- Aget Imola 84-55 (11-18; 34-27; 57-40)

Expert Napoli: Allegretti 14, Valentini 6, Black 14, Weaver 19, Brkic 5, Malaventura 17, Montano 3, Bryan 7, Izzo, Traballesi.

 

Aget Imola: Young 3, Poletti 15, Dordei 8, Passera 10, Niles 11, Martini ne, Folli ne, Maccaferri, Gorrieri 2, Riga ne, Turel 2, Mancin 4.

Napoli asfalta Imola e respira. L’avvio difficile di stagione aveva creato delle perplessità intorno all’Azzurro, che, in attesa delle due difficili trasferte a Biella e Trapani, toglie un po’ di ansia alla squadra di Cavina. Imola rimandata; perdere a Napoli ci sta, ma la squadra di Esposito deve rimettersi presto in corsa, già dalla prossima in casa con Casale. Napoli vince con una grande difesa. Ce la fa Black, out Ceron. Imola resta in campo per due quarti, pagando il black-out della terza frazione.

Avvio contratto con Napoli che non trova continuità in attacco, ma con un buon Weawer. Imola trova risorse in Dordei, e nel solito Ian Young e senza strafare chiude i primo quarto avanti 11-18. Nel secondo quarto Napoli trova più equilibrio: al 5’ è pareggio (20-20). Imola fatica tanto e Napoli diventa padrona del pitturato. Black e Brkic firmano il 34-27. Terzo quarto in cui Napoli chiude i conti; Weawer e Black scavano la fossa e portano a +11 l’Azzurro già dopo 2 minuti. Imola è all’angolo e Napoli allunga facile sul +17 (57-40); partita già a senso unico, a 8’ dal termine della gara è +17; Esposito si arrende togliendo Dordei e Gorrieri e la partita scivola via sul +29 finale (84-55).

MVP: Kyle Weawer 19 punti, 3/5 da due, 3/6 da tre, 4/4 ai liberi, 2 assist, 3 palle rubate, 6 rimbalzi, 3 stoppate.

Novipiù Casale Monferrato –Upea Orlandina 70-59 (12-15, 35-25, 52-41)

 

Novipiù Casale Monferrato: Casini 14, Giovara 10, Bruttini 5, Di Prampero, Amato 6, Dillard 17, Martinoni ne, Cutolo 10, Fall 2, Jackson 6.

Upea Capo d’Orlando: Busco ne, Basile ne, Soragna 9, Laquintana 11, Benevelli 4, Nicevic 10, Portannese 11, Archie 7, Ciribeni, Cefarelli 7.

Primi punti per Casale che si impone su una Capo d’Orlando che soffre la crisi di organico. Pozzecco aveva dichiarato che vincere a Casale sarebbe stato un piccolo sogno, inquadrando i problemi della sua squadra alla vigilia. Questo non sminuisce la buona prova dei piemontesi però che hanno controllato gran parte della gara, controllando anche il ritorno dei siciliani.

Junior che rinuncia a Morroni; Orlandina che porta in panchina Basile, ma non entrerà, e aspetta l’arrivo di Mays. Primo quarto che vede l’Orlandina portarsi dopo 5’ sull’11-3 grazie all’asse play-pivot, Laquintana – Nicevic. Casale stringe i denti e si rifà sotto a fine quarto: 12-15. Casale rientra bene nel secondo quarto: difende bene nel pitturato e su Archie (prestazione sbiadita dell’americano). Non attacca però benissimo, e solo al ‘ riesce a piazzare un break di 5-0 con Giovara, che vale il vantaggio (21-17). A fine quarto il risultato dice 35-25 con Casini e Dillard protagonisti da un lato e Nicevic dall’altro. Casale nella terza frazione preme sull’acceleratore, complice una situazione di falli compromettente per l’Orlandina. Al 5’ siamo sul 41-27. Casale va anche sul +15, poi tira i remi in barca sul finale e Capo d’Orlando trova un po’ di continuità con Archie: 52-41 a fine terzo quarto. Nell’ultima frazione Pozzecco carica i suoi: il carisma dell’allenatore è tale da portare i suoi a ricucire lo strappo sul -5. Casale perde la bussola, e Capo ritorna sul -1. La Novipiù però si riprende, ricaccia sul 60-55 l’Orlandina. Tensione altissima e doppio tecnico alle panchine. Casale riesce in questo frangente a piazzare l’allungo decisivo con Dillard e Fall. Finale molto animato con l’espulsione di Pozzecco che manda i titoli di coda sul match: 70-59.

MVP: Kevin Dillard, 17 punti, 5/14 da due, 1/4 da tre, 4/5 ai liberi, 6 assist, 1 palla rubata, 2 rimablzi.

Fileni Jesi- Fulgor Forlì 61-60 (8-17, 29-33, 40-48)

Fileni Jesi: Maggioli 6, Borsato 2, Fallucca 3, Jukic 11, Rocca 13, Goldwire 13, Esposito ne, Gaspardo 2, Bargnesi ne, Santiangeli 11.

Fulgor Forlì: Basile 6, Cain 18, Gualtieri ne, Ravaioli ne, Crow 7, Ferguson 12, Saccaggi 12, Battistini ne, Eliantonio, Sergio 5.

Jesi vince allo scadere contro Forlì, sbloccando quota 0 e forse qualche ingranaggio mentale. Forlì, che aveva la partita in mano, manca clamorosamente la prestazione nell’ultimo quarto, dimostrando comunque il grande carattere che contraddistingue questa squadra.

La Fulgor parte benissimo, segnando la gara col suo marchio: ritmi alti, gioco sugli esterni e coinvolgimento di Cain. Jesi non riesce a arginare i ragazzi di Cain, soffre nel pitturato e non riesce a raddoppiare. Al termine del primo quarto il risultato dice 8-17. Nel secondo quarto Jesi prova a ridurre il gap, accorciando al 5’ (16-219 complica il momento di appannamento degli avversari. La partita vive di strappi, così dopo un tecnico a Saccaggi, Forlì reagisce e riesce adl allungare sul +10 grazie alla vena di Crow e al gioco sotto per Cain. Forlì che a 3’ dalla fine conduce di 13 (16-33) ma si spegne incredibilmente; la Fileni piazza allora un 13-0 di parziale e torna in partita: finale 29-33. Nella terza frazione non si segna per 2’; l’inerzia gira ancora a favore di Forlì che allunga sul +11 a metà quarto (31-42) con Cain e Sergio. Rocca e Goldwire riportano il distacco sotto i 10 punti a fine quarto (40-48) ma Jesi fatica tantissimo in attacco. Ultimo quarto e dopo 2? Forlì conduce di 11 (42-53). Da questo momento Forlì gira a vuoto e Jesi comincia la risalita: Goldwire, fio a quel momento assente, infila una tripla ed entra in ritmo e smista assist a Santiliangeli e Rocca; l’ex nazionale guida la squadra anche in difesa, Jesi stringe le maglie e a 2’ dal termine il risultato dice 56-59. Saccaggi fa 1/2 dalla lunetta per Forlì, ma nell’azione successiva Santiliangeli piazza la bomba del -1 a 13” dalla fine. La Fulgor potrebbe chiuderla dalla lunetta, ma Ferguson fa 0/2, ancora Santiliangeli protagonista: tira giù il rimbalzo e subisce fallo; dalla lunetta non sbaglia e firma il sorpasso che vale la vittoria, 61-60.

MVP: Tyler Cain, 18 punti, 8/13 da due, 2/2 ai liberi, 1 assist, 2 palle recuperate, 14 rimbalzi, 1 stoppata.

Pallacanestro Trieste-Tezenis Verona 79-77 (20-22, 38-48, 57-59)

Pallacanestro Trieste: Hoover 10, Fossati 1, Tonut 8, Harris 14, Mastrangelo 8, Ruzzier 16, Diliegro 15, Candussi, Carra 7, Urbani n.e..

Tezenis Verona: Grande, Smith 21, Taylor 14, Reati, Carraretto 8, Boscagin 12, Callahan 9, Salafia n.e., Gandini 4, Da Ros 9.

Il vero risultato a sorpresa è quello del Pala Trieste, dove i padroni di casa superano nel finale la Tezenis Verona. L’impresa di Trieste è firmata Michele Ruzzier che nell’ultima frazione segna 10 importantissimi punti che valgono la vittoria. Verona gira a vuoto nel momento della verità, e si lascia sfuggire una vetta che sembrava più che a portata.

Tezenis che parte bene, ed entra subito in controllo della gara trovando il primo allungo con le triple di Carraretto e Smith (8-13); Trieste trova equilibrio e risponde con un break di 6-0 che a metà quarto vale il primo vantaggio (4-13); frazione che scorre via sul filo dell’equilibrio e quarto che si chiude 20-22. Al rientro sul parquet Verona trova sempre fluidità in attacco, mentre Trieste non riesce a leggere le scelte difensive degli ospiti: equilibrio che si rompe a metà quarto con Taylor grande protagonista tra gli ospiti che vanno anche sul +15. Trieste prova a rientrare, tuttavia il punteggio all’intervallo lungo segna 38-48 per Verona. Dagli spogliatoi esce meglio Trieste che è decisa a rientrare in partita. Break guidato da Harris che, complice un tecnico a Smith, riporta i suoi sul -3 (52-55), Trieste è arrembante ma Verona resiste: fine terzo quarto sul 57-59. Quarto periodo decisivo. Jerry Smith si prende le responsabilità degli attacchi scaligeri: il risultato è un parziale di 4-0 (57-63). Trieste prova a riagganciarsi, ma anche per via del tecnico a coach Dalmasson (e conseguente espulsione), Verona tiene il vantaggio (63-68). È il momento di Ruzzier che insieme a Da Ros che mette una bomba, da vita a un mini parziale che porta Trieste sul -1 (72-73) a 2’ dal termine. Poi Ruzzier si mette in proprio e infila tutti i punti di Trieste fino al 79-77 finale a 18” dalla fine. Verona attacca con Taylor ma Diliegro lo stoppa. Finisce 79-77, impresa di Trieste, giro a vuoto per Verona.

MVP: Michele Ruzzier 16 punti, 3/6 da due, 2/3 da tre, 4/4 ai liberi, 5 assist, 2 palle rubare e 4 rimbalzi.

FMC Ferentino – Aquila Trento 64-95 (19-21, 35-49, 43-61)

FMC Ferentino: Guarino 2, Bucci 17, Pierich 9, Green 11, Rosignoli 4, Mortellaro 6, Duranti 2, Paesano 10, Giuri 3, Parrillo.

Aquila Basket Trento: Triche 17, Pascolo 22, Baldi Rossi 5, Forray 9, Elder 17, Fiorito 3, Lechthaler 4, Molinaro, Valer, Spanghero 18.

Trento travolge Ferentino, che si dimostra superiore in camp, forse più di quanto ci si aspettasse alla vigilia. Trento rinuncia a Poltroneri, che tornerà in primavera a causa della rottura del legamento crociato anteriore.

Primo quarto equilibrato con le due squadre che si rispondono colpo sul colpo, Trento prova ad allungare al 5’ con una bomba di Forray (9-14). Ferentino rientra con un ispirato Pierich (9 pinti per lui nel quarto) e frazione che si conclude 19-21. L’equilibrio si mantiene anche nel secondo quarto: a 3’ dal termine il punteggio è 34-34. Poi si rompe l’equilibrio e Trento piazza un break di 10-0 decisivo per le sorti del match; Bj Elder è scatenato, e grazie al parziale di 15-1, l’Aquila va al riposo sul +14 (35-49). Nel terzo quarto Trento è in pieno controllo della gara,e Pascolo continua a martellare: l’Aquila nell’ultima frazione tocca il +22 finale (43-61), mentre Ferentino sventola già bandiera bianca. Pascolo, Spanghero e Elder arricchiscono le loro percentuali e Trento dilaga nel 64-95 finale. Per Ferentino un’imbarcata pesantissimo che potrebbe costare caro. Trento invece conferma di saper vincere con autorità.

MVP: Davide Pascolo 22 punti, 10/12 da due, 5 assist, 2 palle rubate, 16 rimbalzi.

Lighthouse Trapani- GZC Veroli 83-77 (26-13, 51-41, 69-53)

Lighthouse Trapani: Renzi 15, Bartoli ,Costadura, Lowery 16, Baldassare 15, Bossi, Rizzitiello 6, Ianes 4, Tabbi, Parker 10, Ferrero 17.

GZC Veroli: Sanders 12,Cittadini 9, Rossi 5,Tommasini 5, Samuels 10, Ondo Mengue ,Blizzard 13, Casella 13, Fabiani, Carenza 5.

A fine partita Giancarlo Ferrero dirà che Trapani “ha vinto due volte questa partita”, sottolineando il ritorno di Veroli. La gara dei granata è comunque ottima, con cinque giocatori in doppia cifra.

Inizio in equilibrio, Veroli parte a zona e ottiene l’unico vantaggio della sua gara (8-11). Lardo chiama time out e i granta cambiano marcia: impressionante il break di 18-2 imposto dai padroni di casa con Renzi e Ferrero assoluti protagonisti. Frazione che si chiude sul 26-13. Percentuali altissime nel secondo quarto per entrambe le squadre, con Veroli che spinge e Trapani che risponde colpo su colpo: Veroli (che vincerà 28-25 questa frazione di gioco) rosicchia solo 3 punti ai granata che smontano tutte le iniziative laziali. L’inerzia della gara è chiaramente in mano a Trapani che nel terzo quarto allunga , grazie a una difesa eccellente, trovando in Lowery e Ferrero le principali bocche di fuoco. Veroli riesce a riavvicinarsi solo nell’ultima frazione, piazzando un break di 9-2 a inizio frazione (71-62). Parker piazza una bomba (74-62) che da respiro ai granata che sembrano in affanno, visto anche il poco contributo della panchina; la squadra di Lardo soffre moltissimo a rimbalzo, collezionando a fine gara 22 rimbalzi contro i 34 degli ospiti. L’inerzia è in mano ai laziali, che complici un tecnico a Lowery, si fanno sotto a 4’ dalla fine (74-70). Trapani deve vincere nuovamente la partita, come detto, e Parker e Baldassarre allungano sul 78-70. Casella trova un mini-break a 35” dalla fine, ma Trapani rialza il muro in difesa e vince con freddezza dalla linea della carità. Trapani vince con merito, e Veroli si conferma squadra con attributi.

MVP: Giancarlo Ferrero 17 punti, 4/7 da due, 2/4 da tre, 373 ai liberi, 1 asssit, 2 palle rubate.