Campionato sempre più avvincente in Lnp Adecco Gold con una terzetto di squadre al comando: Brescia che vince d’un soffio su Ferentino, Trento che vince agevolmente con Jesi e Barcellona che vince d’autorità con Biella. Cade clamorosamente Torino in casa con Trieste, e cade anche Veroli, sconfitta da una coriacea Forlì. Ormai certificata la crisi di Napoli che cade in casa dell’Orlandina, che infila la sesta vittoria consecutiva; la squadra di Poz va a braccetto con la Trapani di Lino Lardo che si sblocca finalmente in trasferta, vincendo una partita rognosa in quel di Casale Monferrato; infine Verona si scuote nell’anticipo del sabato, sfogando le proprie frustrazioni sulla sventurata Imola.

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Antonio Caracciolo – Basketinside

Classifica

14 Brescia, Barcellona, Trento; 12 Veroli, Torino, Trapani, Biella, Capo d’Orlando; 8 Verona; 6 Ferentino, Trieste, Jesi, Napoli; 4 Casale Monferrato; 2 Imola, Forlì.

Recap 9a giornata

L’apertura non può che andare su Barcellona: fari puntati inevitabilmente sui siciliani, che al PalaAlberti ricevono una delle squadre più in forma del campionato ed in un certo senso sorpresa del torneo, visto il rendimento dei suoi pregiati under. la giovane compagine piemontese però deve arrendersi dinanzi alle prestazioni superlative di Young e Collins. 31 punti e 10 rimbalzi per il primo; tripla doppia per il secondo, sempre più extraterrestre in questo campionato: 22 punti, 10 rimbalzi, 8 palle recuperate e 18 assist (avete capito bene, 18 assist). Numeri da paura per un play che farebbe sicuramente comodo al piano di sopra, se non in Eurolega. Risultato finale 99-90 per i padroni di casa, con gli ospiti che cedono con l’onore delle armi.Primi due quarti di chiara impronta giallo-rossa con i padroni di casa che spadroneggiano e toccano sul finale del secondo quarto il massimo vantaggio (50-27); Biella riuscirà poi a limitare i danni chiudendo il secondo quarto sul 53-34. Nel terzo quarto la musica cambia con la squadra di Corbani che piazza un importante break di 7-0 e approfitta di alcune scelte arbitrali controverse alla fine del terzo quarto, dimezzando in sostanza lo svantaggio e portandosi a -9; tuttavia sul fil di sirena è l’incontenibile Collins a ricacciare indietro i piemontesi con una bomba che fissa il punteggio sul 73-61. Biella continua a sbattersi anche nell’ultimo quarto, ma non riesce mai veramente ad impensierire Barcellona, arrivando al massimo al -6 (91-85). Giallo-rossi che vanno in controllo e chiudono il match sul 99-90. Autentica prova di autorità dei siciliani che ottengono ottime prestazioni sotto le plance con Fantoni e Toppo (13 e 14 punti), e in cabina di regia dal navigato Maresca (11 punti): testimonianza di come, dopo i primi affanni stagionali, tutta la squadra di Perdichizzi stia cominciando a girare alla grande; per Biella da segnalare una prestazione che sa di maturità per Laganà, autore di 28 punti.

Brescia riprende la sua corsa contro Ferentino, dopo lo stop di Trapani. Gigliati che producono probabilmente la miglior prestazione stagionale ma che vengono beffati nel finale con un canestro decisivo di Fabio Di Bella. La spinta del Pala Ponte Grande è decisiva nei primi due quarti, che frutta un 44-38 per i padroni di casa all’intervallo lungo. Nella terza frazione cambia qualcosa: i padroni di casa non riescono a difendere come prima e non trovano fluidità in attacco. Si spiega in questo modo il parziale di 13-25 a favore della Leonessa, che ribalta l’inerzia della gara. Finale convulso, con Bucci e soci che ci credono e alzano le barricate in difesa. Rosicchiare punti alla Leonessa è difficile però e gli amaranto non riusciranno mai a mettere il naso avanti, dipendendo sempre dagli errori di Brescia che vince la gara con il punteggio di 72-74: una Leonessa che vince puntando sul gruppo, ottenendo poco da Slay e Giddens, ma anche godendo di un piccolo mattoncino apportato da 9/10 della squadra. Va sottolineata, poi, la prova di Fultz, al di là dei 18 punti realizzati, vera guida in campo per i compagni. Dall’altro lato Ferentino può trarre buone indicazioni dal buon momento di Ryan Bucci (20 punti alla fine) e dall’ottimo inserimento di Luca Garri che sembra aver risolto i problemi sotto le plance; stona tuttavia l’assenza di killer istinct contro una Brescia poco brillante e con inoltre la spinta del proprio pubblico a favore.

Il terzetto di testa è infine completato dall’Aquila Trento che regola una Jesi incapace di scuotersi sia nella gara nel capoluogo trentino, come in campionato. Triche e Elder sugli scudi con 25 e 22 punti; Forray che smista 7 assist, Baldi Rossi che firma la sua miglior prestazione con 12 punti e 6 rimbalzi. Insomma per l’Aquila funziona tutto. Per Jesi no. Due dati su tutti: 22 palle perse a fine gare e 21 rimbalzi tirati giù (contro i 33 di Trento), di cui solo 4 in attacco, senza considerare che ancora una volta i punti subiti superano quota 85. Solo Goldwire sembra avere continuità (20 punti contro l’Aquila) che però, pur catalizzando gli attacchi di Jesi, non potrà mai essere la soluzione a questa altalena di risultati (tra l’altro per ora in fase negativa con 3 vittorie e 4 sconfitte). Trento invece si rivela squadra solida, capace anche di vittorie esterne; la personalità non manca a questo gruppo e sarà probabilmente il prossimo trittico di partite con Torino, Barcellona e Capo d’Orlando a dirci a cosa può ambire una delle sorprese, forse la più grande, del campionato.

Il gruppo di inseguitrici si apre con Torino, che cade clamorosamente in casa contro Trieste 84-85. Seconda sconfitta consecutiva in casa, dopo quella con Capo d’Orlando. Mai doma Trieste, neanche quando al termine del terzo quarto Torino allunga 64-57. Un grandissimo Hoover (23 punti) ed un Carra versione Usain Bolt regalano alla squadra di Dalmasson una importantissima vittoria, ancorché meritata, con il quintetto base in doppia cifra e dei discreti contributi dalla panchina. Nella Pms tutto invece è girato intorno a Amoroso, Gergati e Wojchevhovski, mentre per una volta i contributi del resto del gruppo sono venuti meno. Sta tutta qui la sconfitta della squadra di Pillastrini, che spesso ha potuto contare sul collettivo, sopperendo alle assenze di Mancinelli e Steele. Probabilmente si è capito come i soli minuti italiani potrebbero non bastare più a fornire prestazioni di alto livello, così i giallo-blu hanno deciso di rompere gli indugi e ingaggiare Tim Bowers. Trieste invece conferma le sue qualità da battaglia, necessarie per raggiungere l’obiettivo salvezza. Oltre i due punti, una iniezione di fiducia importantissima per la squadra di Dalmasson, che già dalla prossima partita dovrà ricominciare a sbattersi come per tutto il campionato, per difendersi dalla quotatissima Barcellona.

In coda un’altra vittoria prestigiosa è quella di Forlì ai danni di Veroli per 81-79. La squadra di Galli deve fare a meno di Crow e Ravioli, ed in pratica anche di Saccaggi che stringe i denti e va a referto. Cain e Ferguson trascinano i compagni alla rimonta dopo che il terzo quarto si era chiuso 61-50 per i ciociari; il primo domina sotto le plance (17 punti), il secondo è ispiratissimo (26 punti) e rimette il tutto in discussione anche quando nell’ultimo quarto le bombe di Blizzard sembravano poter spezzare le gambe ai padroni di casa. Così non è stato, e Forlì lotta fino all’ultimo secondo disponibile, quando Ferguson sbaglia una bomba e Cain tira giù il rimbalzo, segna e subisce fallo. Per Veroli un Blizzard da 17 punti non basta per chiudere una partita che pur giocando male, stava rischiando di portare a casa, dopo avere acquisito un vantaggio rassicurante. Merito sicuramente di Forlì, ma anche molti demeriti dei ciociari, che non riescono a esprimere in trasferta la stessa mentalità di quando giocano in casa. Forlì dal canto suo era spesso andata vicina alla vittoria, infastidendo anche squadre molto più forti; aver raggiunto quota 2 darà sicuramente una spinta all’autostima della squadra di Galli che affronterà nel prossimo match Imola, a questo punto da favorita.

Nel gruppetto di inseguitrici troviamo inoltre le lanciatissime siciliane, Capo d’Orlando e Trapani. La prima infila la sesta vittoria consecutiva in casa contro Napoli per 85-75; troppo forte la squadra di Poz per questo Azzurro Napoli, che nei 40 minuti non mette mai il naso avanti. L’Orlandina è in un momento magico, in cui riesce a trovare a turno grandi prestazioni da tutto il suo roster: stavolta è il turno di un monumentale Portannesse che va in doppia doppia con 21 punti e 10 rimbalzi (chissà che non sia l’anno della sua consacrazione questo). Napoli invece incappa nell’ennesima sconfitta nonostante i 20 ed i 22 punti di Weawer e Black. I partenopei restano a quota 6, ed il distacco dalla zona playoff comincia a farsi importante, così come i rebus che Cavina deve risolvere.

Trapani invece ottiene la prima vittoria esterna contro Casale per 60-62, dopo le 5 casalinghe. Un piccolissimo, ma importantissimo, salto di qualità per gli uomini di Lardo che, nonostante i problemi di falli di Parker, uscito ben presto dal match, amministrano senza troppi affanni la gara contro i piemontesi. Ottimo Lowery che firma 17 punti e che inizia ad adattarsi al campionato italiano, unendo numeri da playground a giocate indicategli da Lardo. Tuttavia il marchio di fabbrica granata è sicuramente la difesa, che non prende più di 80 punti dalla sconfitta esterna a Jesi. Grande momento quindi per i trapanesi, dove l’ambiente attendeva con ansia questa prima vittoria esterna, consci del fatto che se la squadra di Basciano cominciasse a portare a casa qualche punto esterno in più, si potrebbe seriamente pensare ai playoff, oltre che ad una comoda salvezza. Per Casale il discorso si complica. I piemontesi riescono ad ottenere buoni punti dai Dillard e Jackson, con un Martinoni in palla, ma ormai sistematicamente non riescono ad imporre il fattore casalingo; in questo modo il discorso salvezza può diventare una sofferenza, considerando che in coda vi sono squadre come Forlì e Trieste che non mollano un colpo.

Lasciato il gruppo delle seconde, facciamo un salto di 4 punti e troviamo Verona, che nell’anticipo di sabato annienta Imola 107-67. La squadra di Esposito va ben presto fuori dal match, imbarcando uno svantaggio che non schioda mai da quota 20. Verona di per sé ha continuato a martellare, basti pensare che l’ultimo quarto è terminato 33-13. Segno di come la squadra di Ramagli voglia scrollarsi di dosso questo periodo frustrante e che di fatto l’ha messa fuori dalla zona playoff. A nostro avviso però Imola non è al momento un test probante; ben più importante sarà la sfida in casa di Napoli di domenica, che potrà effettivamente certificare se Verona si è ritrovata. Per Imola invece continua il periodo nero, aggravato dalle vittorie di Forlì e Trieste.

Prossimo turno

Brescia ha un’occasione ghiottissima per andare in testa da sola nel prossimo turno. La Leonessa ha la gara più semplice del terzetto di testa, contro Casale, mentre Barcellona va a Trieste e Trento a Torino. Non crediamo che Casale possa risolvere tutti i suoi problemi ed andare a vincere a Brescia; più problematica la trasferta dei siciliani, che vanno ad affrontare una agguerrita Trieste: chiariamo subito, la vittoria esterna è alla portata di Barcellona, ma in questo momento Trieste, oltre a essere squadra che non molla mai, ha un surplus di autostima dopo la vittoria a Torino; pronostico difficilissimo invece quello fra Trento e Torino, con i giallo-blu che hanno dimostrato di avere la personalità per andare a vincere in campi difficili, ed inoltre con un Mancinelli che dovrebbe essersi allenato tutta la settimana e che potrebbe dare il suo contributo. Nel gruppetto delle inseguitrici invece potrebbe approfittarne Trapani che riceve in casa una Ferentino che appare comunque in forma anche se in crisi di risultati; l’Orlandina infatti va nella difficile tana di Veroli, mentre Biella va a Jesi che in casa rende discretamente, anche se la vittoria esterna sembra decisamente alla portata dei piemontesi. Infine due interessantissimi scontri a metà ed in coda alla classifica: nel primo Verona va a Napoli; entrambe le squadre devono dare una raddrizzata al campionato, con la Scaligera che sembra più in forma, almeno mentalmente. In coda Imola ospita Forlì, in un incontro da roulette russa; Forlì sembra una squadra più tenace in questo momento, spesso ha sfiorato la vittoria fino a trovarla contro Veroli; Imola sembra non avere anima, ma non è detto che il derby non possa fargliela ritrovare.