Chi non ha simpatizzato per i Phoenix Suns guidati da Steve Nash? Una squadra che ha fatto del 7 second or less una filosofia di vita e del run and gun il proprio motto. Nella stagione 2004-2005 i Soli hanno chiuso con il miglior record della lega: 62-20, Nash Mvp, D’Antoni miglior allenatore e Colangelo Executive of the year.

Le mere statistiche di Steve Nash, ben sapendo che le valutazioni statistiche non dicono tutto, 15.5 punti, 11.5 assist, 88.7% ai liberi, 52,6% da due, 43,1% da 3, 49 doppie doppie, 1 tripla doppia, 60 vittorie nelle 75 gare giocate. Un MVP insomma, un ragazzo che avrebbe meritato di vincere l’anello.

Ma perchè  questi ragazzi non sono riusciti ad imporsi come vincitori in una finale Nba?

http://4umf.com/

Probabilmente il loro stile di gioco, non propriamente improntato sulla fase difensiva, che era il loro punto di forza, è stato contemporaneamente il loro punto debole. Soprattutto nei playoff dove le difese si fanno più aggressive e i contatti più duri, i Suns erano destinati a soccombere.

Molto interessante è il libro pubblicato dal giornalista di Sports Illustrated Jack McCallum, “07 Seconds or Less” appunto, scritto dopo aver vissuto assieme alla squadra la stagione 2005/2006. Un libro che analizza dall’interno il mondo Nba, ci racconta le parole scambiate con Nash e Marion, ci aiuta a carpire i segreti chiusi nello spogliatoio, le riunioni dello staff e la figura di Mike D’Antoni, che viene definito “maverick coach” ossia una persona indipendente nei pensieri e nei comportamenti.

I Phoenix possiedono la quarta miglior percentuale di vittorie di tutti tempi (con il 55 %) ; in 45 anni di storia hanno fatto i playoff 29 volte, con 9 finali della Western Conference e due viaggi alla Finals, nel 1976 e nel 1993. Sono quindi la franchigia più vincente, almeno statisticamente parlando, a non avere mai vinto un anello Nba .

Curiosamente sono riusciti a passare dal record di  29-53 del 2003/04, con il cambio di allenatore che ha portato D’antoni sul pino dei Suns,  al 62-20 dell’anno seguente, fatto inusuale in una lega come l’Nba, a meno che nella free agency o nel draft si riesca a mettere le mani sul Lebron James di turno.

Nel 2005 hanno battuto 4 a 0 Memphis, 4 a 2 Dallas per poi arrendersi agli Spurs per 4 a 1, futuri campioni Nba. Nel 2006 hanno sconfitto i Lakers 4 a 3,  i Clippers sempre 4 a 3, venendo sconfitti da Dallas 4 a 2, poi a sua volta battuta dagli Heat di Wade e Shaq. Nel 2007 dopo una stagione da 61 vittorie, hanno superato agevolmente i Lakers (4 a 1) e  si arresero alla propria nemesi, ossia gli Spurs di Tim, Tony, Manu e Coach Pop. Nel 2008 vennero battuti ancora da San Antonio, stavolta al primo turno. Nel 2009 niente playoff, nel 2010 si presero la rivincita cappottando gli Spurs 4 a 0 ma furono fermati dai Lakers.

Come dimenticare la serie del 2007 che ebbe numerose polemiche dovute alle sospensioni di Amare e Boris, della quale ricordiamo il viso sanguinante di un eroico Steve, serie ovviamente portata a casa dall’esperienza degli uomini allenati da Gregg Popovich.

Come possiamo vedere una bella dose di sfortuna, quasi sempre sotto forma di Nowitzki, Bryant o soprattutto  delle maglie neroargento degli Spurs,  ha fermato il sogno di questi ragazzi dalla tanto agognata vittoria finale. Vediamo oltre a Nash chi sono stati i maggiori protagonisti.

Facevano parte della franchigia dell’Arizona Stoudamire, Marion, Barbosa, Joe Johnson, Quentin Richardson, Smush Parker, Lampe oltre al già citato Nash. Arrivarono poi Tim Thomas e Boris Diaw che si inserirono perfettamente nel contesto. Vi furono veri e propri califfi come Piatkowski e Jumaine Jones; arrivarono anche Grant Hill e Shaq, e proprio lo staff medico dei Suns contribuì ad allungare la carriera di Shaq.

In conclusione Phoenix è stata una squadra divertente da vedere, con il pick & roll Nash – Stat , le raffiche di tiri dall’arco da tre punti, gli assist no- look di Steve, insomma una squadra che si sarebbe meritata un anello, una squadra che perlomeno merita di essere ricordata.

Alessandro Rustici

Fonti: Wikipedia; Basketball-Reference