L’Orlandina di coach Pozzecco da un chiaro segnale al campionato, inanellando due vittorie consecutive, la seconda espugnando il Pala Alberti di Barcellona 79-84. Ci pensa Basile a sovvertire le sorti di una gara che per tre quarti aveva sorriso ai padroni di casa (25-25, 35-34, 59-56). Match che parte male per la formazione paladina, che deve rinunciare a Soragna. L’Igea prende subito il largo con Fantoni, Collins e Young protagonisti assoluti.  Il lungo italiano si spegne però nelle seguenti tre frazioni di gara, sovrastato da un monumentale Nicevic che a fine gara segnerà 19 punti.  In generale è tutta la banda di Perdichizzi a non girare, fatti salvi i mostruosi Collins e Young: Filloy non vede il canestro, Toppo non incide, così come Pinton (entrambi chiuderanno a -1 di valutazione). Dopo il primo quarto l’Orlandina torna in partita con un ritrovato Archie (19 punti). Match in equilibrio, con Young che fa il diavolo a quattro per i padroni di casa (31 punti), fino alla svolta dell’ultimo quarto: Basile è una sentenza da 3, e non perdona nulla a Barcellona; Collins E Young sono gli unici a tenere a galla i giallo-rossi, che perdono per falli Fantoni. Nicevic spadroneggia nel pitturato, Basile ammazza la partita e Capo d’Orlando va in modalità controllo della gara.

Capo d’Orlando quindi ritorna prepotentemente alla ribalta seppur attardata rispetto al gruppo delle prime: l’innesto di Mays ha dato più tranquillità nel ruolo fondamentale di play; Nicevic comincia ad ingranare e Basile può far fare quel salto di qualità in più ad una squadra che aveva già tra le sue certezze capitan Soragna e Dominique Archie. Insomma Pozzecco ritrova finalmente la squadra profonda che aveva in mente in pre-season, ed ora non resta che confermarsi contro Verona in casa per completare la settimana del riscatto.

Per Barcellona brutto ko in un derby sentitissimo, nonostante i 21 punti di Collins ed i 31 di Young. Una squadra che sembra sempre più dipendente dai suoi americani e che non trova l’apporto necessario da una panchina comunque nobile.

Tra le prime in classifica, continua a sorprendere la GZC Veroli, che trova la sua seconda vittoria esterna contro Casal Monferrato per 58-62 (il caso vuole che la prima sia arrivata proprio in Piemonte, contro Biella). Sanders sfodera la sua migliore prestazione stagionale con 21 punti, ma è la solidità di squadra il vero segreto della creatura di Ramondino: una squadra che alterna bene varie soluzioni difensive, dove ogni giocatore sa cosa fare, riducendo di molto lo spazio per l’improvvisazione. Casale non molla per tutta la partita, ma non trova quel cambio di ritmo che le possa consentire di portare l’inerzia dalla sua. Per i pimontesi si tratta di una sconfitta pericolosa che la mette in compagnia di Imola e Ferentino, in vista della pericolosa trasferta a Napoli che vorrà rifarsi della sconfitta nel turno infrasettimanale.

In vetta vince anche Torino, 99-94, contro la rognosa Forlì, ancora a quota 0 (partiva da -2) ma che in un avvio difficile, ha sciorinato ottime prove, come questa che costringe i giallo-blu alla volata finale. Nelle file piemontesi si distingue ancora una volta Chessa (23 punti), ma il titolo di mvp va a Cain, che tiene viva Forlì con i suoi 30 punti (anche 10 rimbalzi e 32 di valutazione), duellando nel pitturato sia con Wojciechowski, sia con Amoroso. Proprio il polacco firma il vantaggio all’intervallo lungo per Torino (41-31);  poi è Cain ha dare avvio alla rimonta forlivense. Squadre che si fanno malissimo dall’arco, ma alla fine è Torino a spuntarla, mettendo in cascina altri 2 punti, ancora senza due pedine fondamentali come Steele e Mancinelli. Forlì invece, conscia dei suoi limiti, è una squadra che conferma di avere un gran carattere; ai bianco-rossi, penalizzati da un avvio di campionato complicato (al Pala Credito di Romagna domenica arriva Barcellona) non resta che stringere i denti.

Tiene la testa della classifica anche Brescia che supera una mai doma Jesi per 75-73. Mvp un pazzesco Goldwire, autore di 33 punti e caricato di tutte le responsabilità offensive dei suoi.  Brescia fatica fin da subito, tanto che il primo tempo termina in vantaggio per gli ospiti 34-37: è in particolare ala zona di Jesi a mettere in difficoltà la Leonessa, che a sua volta viene punita da Goldwire ogni volta che prova questo tipo di difesa. Martellossi prova a scuotere i suoi, ma alla fine del terzo quarto è sempre Jesi a condurre (55-61). Brescia rientra, complice anche la mancanza di alternative al gioco  di Goldwire (solista o pick ‘n’ roll a premiare Maggioli, 18 punti per lui). La buona difesa dei lombardi porta buoni dividendi, e nel finale la Leonessa è avanti di 2; finale concitato in Goldwire perde la palla per impattare e Brescai vince una partita che si era fatta difficilissima.

Vince agilmente Biella, che espugna Trieste (69-78), a cui basta i primi due quarti per regolare Ruzzier e compagni, che devono fare a meno dell’esperto Ryan Hoover. Biella è ormai una squadra dai meccanismi collaudati, che macina basket; Trieste è spenta e demotivata e già all’intervallo lungo vede le streghe (28-50). Biella controlla facilmente il resto della partita, con una Trieste mai in grado di impensierire gli ospiti. Sugli scudi il danese Voskuil, autore di 21 punti.

A 8 punti troviamo infine Trento che vince 76-70 contro Verona, ufficializzando una piccola crisi di risultati della Scaligera, che appena due settimane fa sembrava una macchina perfetta. Protagonista assoluto non può che essere Brandon Triche, con i suoi 31 punti, e una percentuale di realizzazione pari al 59%. Partita equilibrata (al termine del secondo quarto il punteggio è sul 40-41); equilibrio che dura fino a 4 dal termine, quando Trento piazza un mini break decisivo che porta i suoi avanti di 5. Verona resta a 4 punti e infila la terza sconfitta consecutiva (Trieste, Torino, Trento): viene da chiedersi cosa sia successo alla squadra che avevamo ammirato nelle prime due uscite stagionali, ed incapace di tirare via una vittoria da questo trittico di partite. Trento invece, vince finalmente in casa, e vola a 8 in classifica, frutto anche del killer instinct che l’Aquila ha dimostrato di avere vincendo ben tre volte in trasferta.

Subito sotto, troviamo la Pallacanestro Trapani, che si afferma su una Napoli in difficoltà. I granata collezionano 6 punti in 5 gare, un bottino più che soddisfacente per una matricola. Il dato più confortante è la crescita costante dei ragazzi di Lardo, che, specialmente in difesa sta dando i suoi frutti, sebbene siano ancora molti i difetti da limare. Napoli invece è sembrata lontana dall’essere una squadra compatta, profondamente dipendente da Black, e con un Kyle Weawer totalmente avulso dagli schemi e dal ritmo stesso di gioco. Ad un pronto riscatto era atteso Kelvin Parker, che contro l’Igea aveva steccato clamorosamente: il play/guardia americano mette insieme  22 punti e 7 assist, che insieme ai 19 di Ferrero consentono ai granata di portare a casa due punti importanti. La partita vede i granata sempre avanti nel punteggio: partiti benissimo nel primo quarto (21-11), si fanno rimontare in un amen nel secondo, salvo poi allungare e chiudere sul 39-30. Terzo quarto in cui granata annichiliscono Napoli, incapace di trovare alternative al gioco di Black e con un Weawer che spara a salve. Sul +17 però i padroni di casa accusano un calo mentale che riporta in partita i napoletani che trovano punti importanti in Brkic; Trapani però è più squadra ed ha più risorse degli avversari, così si accende Ferrero che chiude definitivamente i conti (82-75).

Chiudiamo con Ferentino Imola, scontro in coda alla classifica che premia i gigliati, i quali avevano collezionato 4 sconfitte nelle prime 4 gare. 101-77 il risultato finale, con i gigliati che non potevano farsi sfuggire la possibilità di sbloccare quota 0 in classifica, e che risolvono il match con un terzo quarto bestiale, chiuso 33-20. Miglior realizzatore è Mike Green che ne piazza 31; dall’altro lato ai ragazzi di Esposito non riesce nulla. Del resto la quota zero per Ferentino era un’anomalia; Ferentino ha accusato dei problemi nel pitturato in questo avvio di campionato, ed in questo senso va letto l’ingaggio di Garri che ha subito portato il suo mattoncino di 13 punti, nell’attesa che esordisca Moesly. Per Imola una sconfitta esterna che ci sta, poiché la salvezza va conquistata in casa per Dordei e compagni.

Classifica:

8 Veroli, Torino, Brescia, Biella, Trento, 6 Trapani, Barcellona, 4 Verona, Jesi, Capo d’Orlando, Napoli, 2 Ferentino, Imola, Casale, 0 Forlì (-2)

PROSSIMO TURNO. Partita di cartello è quella tra le due sorprese die questo avvio di campionato: Veroli  Trento. Due squadre di carattere, con Veroli capace già di battere Napoli e Brescia tra le mura amiche, e Trento autrice di tre vittorie su quattro fuori casa. Altro big-match è Orlandina – Verona: la squadra di Pozzecco è in striscia positiva e in questa settimana sta ricucendo il suo ritorno prepotente nelle parti alte della classifica; Verona è, invece,  in striscia negativa da tre partite: interromperla in Sicilia non sarà facile, ma Verona nonostante tutto, è una squadra tosta ed il 2 non sarebbe un risultato così strano. Biella ospita Ferentino e vuole continuare la sua corsa; contro però avrà una buona squadra che oltre i due punti, ha trovato fiducia nell’ultima gara; Torino va a Imola, una trasferta meno insidiosa di quella che attende invece Barcellona a Forlì. La rocciosa Brescia va a giocare a Trieste, contro una squadra che era partita bene, ma che si è persa per strada, mentre Trapani è chiamata alla prova di maturità in trasferta a Jesi, squadra che nel pre-campionato l’aveva messa in difficoltà. Infine Napoli ospita Casale, nella speranza non solo di mettere due punti in cascina tra le mura amiche, ma anche di trovare risposte positive al suo negativo avvio di campionato.

Sergio Villabuona