Trapani-Imola 78-57 (19-12; 31-26; 49-41)

Pallacanestro Trapani: Renzi 8 (3/6, 0/4), Bartoli 3 (0/1, 1/1), Lowery 18 (6/8, 1/6), Baldassarre 19 (5/7, 1/1), Bossi, Rizzitiello 3 (1/4 da tre), Ianes 4 (2/5), Tabbi, Parker 14 (5/9, 1/4), Ferrero 9 (2/2, 1/4).

Andrea Costa Imola: Maccaferri 6 (0/1, 2/3), Young 16 (4/6, 2/9); Gorrieri (0/1 da tre), Poletti 16 (6/13), Riga (0/1 da tre), Turel 3 (1/4 da tre), Dordei 8 (3/7, 0/4), Passera 6 (2/4, 0/1), Mancin 2 (1/1), Niles n.e.

T.L.: Trapani 14/22, Imola 10/15. Tiri da due: Trapani 23/38, Imola 16/32. Tiri da tre: Trapani 6/24, Roseto 5/23.

Comincia discretamente l’avventura dei granata in Lega Adecco Gold. Lardo ripropone il quintetto su cui ha lavorato in pre-season; Esposito deve inventarsi qualcosa, e parte con due under, vista l’indisponibilità di Niles.

Si inizia subito con un grande Baldassarre (14 punti alla fine del secondo quarto) che firma il primo allungo di Trapani, che all’inizio del secondo quarto conduce 24-16. Esposito allora decide di giocarsi la zona, Trapani va in black-out (solo 2/13 da tre all’intervallo lungo) e Imola ricuce lo strappo alla seconda sirena: 31-26.
Al ritorno sul parquet, Young firma il mini break di 5-0 per Imola, portandosi in parità e annullando l’inerzia favorevole di Trapani fino alla metà del terzo quarto (42-40 per i padroni di casa). Sul finire del terzo quarto Trapani  però torna a difendere forte, chiudendo la terza sessione di gioco sul più 9 (49-40) grazie a una tripla di Parker.
Nell’ultimo quarto Imola prova a rientrare (49-46), ma tra i granata salgono finalmente di livello le prestazioni di Parker e Lowery che firmano l’allungo decisivo a metà della ultima frazione (58-46); Imola è stanca e ha le rotazioni contate, Trapani continua a difendere forte e dilaga nel finale.

 MVP: Patrick Baldassare con 19 punti, 5/7 da due, 1/1 da tre, 12 rimbalzi.

Brescia-Capo d’Orlando 85-83 (24-22, 44-36, 59-60)

Basket Brescia Leonessa: Di Bella 2, Fultz 13, Giddens 17, Slay 22, Rinaldi 12, Procacci 6, Bushati 3, Loschi 3, Maspero, Cuccarolo 7.

Orlandina Basket: Laquintana 7, Soragna 7, Portannese 17, Archie 29, Benevelli 18; Ciribeni, Cefarelli 5, Basile ne, Busco ne.

Il big-match di giornata va alla Leonessa di coach Martellossi, che solo nel finale riesce ad avere la meglio su una Orlandina mai doma. Pozzecco deve rinunciare a Basile e Nicevic, mentre Martellossi non può veramente contare su un Di Bella non ancora in forma.

Pronti-via è subito botta e risposta tra le due compagini, con un Archie in grande spolvero; dall’altra parte è Fultz a prendere le redini della Leonessa: a 3 minuti dal termine il primo break dei lombardi che piazzano un parziale di 5-0, a cui risponde Portannese con un contro parziale di 4-0 e prima frazione che si chiude sul 24-22 per i padroni di casa. Il secondo quarto vede l’allungo di Brescia, firmato Slay, Cuccarolo e Rinaldi che allungano (+8) su una Orlandina a corto di idee in attacco. La squadra di Pozzecco però ha carattere da vendere, e nel terzo quarto ribalta il punteggio chiudendo la terza frazione avanti di 1 (59-60) grazie alla prova di sostanza di capitan Soragna e al devastante Dominique Archie. Ultima frazione tutta da vivere: Brescia piazza subito un parziale di 6-0 e in generale riesce a metter il muso avanti fino ad un minuto dalla fine, ma Archie è in pieno furore agonistico e ribatte colpo su colpo gli attacchi della Centrale del Latte, mettendo a 60 secondi dal termine una bomba e firmando il tiro libero aggiuntivo: Capo d’Orlando impatta sull’83 pari. A questo punto Pozzecco sceglie di mandare in lunetta Brescia per poi poter gestire l’ultimo tiro: Fultz porta a più due la Leonessa e nella bagarre finale l’Orlandina fallisce l’ultimo attacco.  Brescia vince, ma Capo d’Orlando torna in Sicilia con molte certezze.

MVP: Dominique Archie 29 punti, 10/17 dal campo, 5/7 da tre e 7 rimbalzi.

Biella-Veroli 71-83 (13-24, 35-40, 59-63)

Angelico Biella: Murta 0, Chillo 5, Raspino 12, Laganà 7, Infante 9 Lombardi 8, Berti 3, Voskuil 14, De Vico0, Hollis 13

Basket Veroli: Sanders 11, Cittadini 9, Rossi 0, Tommasini 10, Samuels 17 , Giammò n.e. , Blizzard 14, Casella 22, Fabiani 0, Carenza 0

Importante vittoria per Veroli, che si impone corsara sulla giovane Biella, travolta forse dal peso delle molte aspettative che il pubblico biellese e l’opinione cestistica in genere ripongono su questa squadra imbottita di talento ma ancora poco esperta. Veroli ha per molto tempo la partita in mano, anche con vantaggi importanti, ma i ragazzi di Corbani riescono sempre a rientrare.

Veroli parte subito bene con Casella e Carenza ed una buona difesa; a Biella non riesce praticamente nulla e divario che va già sul +14 per i laziali, ridotto a 11 lunghezza sul fil di sirena con una tripla di Voskuil (13-24).
Nella seconda frazione Biella prova a reagire portandosi subito sul -8. Poi Infante e Hollis avvicinano a -2 i piemontesi (30-32), ma Veroli tiene botta, e risponde ancora con Casella e Blizzard allungando a +7; Laganà infine accorcia sul finire del secondo quarto (35-40).
Veroli rientra in campo determinata, e comincia a bombardare Biella: il gioco perimetrale dei laziali (alla fine 10/21 da 3) genera un break importantissimo che porta Veroli a +16 a metà della terza sessione di gioco (37-53). Ramondino comincia a gestire le rotazioni, e lentamente Biella prova a risalire la china. Raspino, Chillo e Lombardi provano a prendere per mano la squadra, riuscendo a limare lo svantaggio, che alla sirena del terzo quarto dice -4 (59-63)!
L’inerzia sembra a favore dei padroni di casa che piazzano subito un 8-0 di parziale (67-63); Blizzard riporta a contatto Veroli con una tripla, poi Raspino e Hollis firmano l’ultimo vantaggio di Biella sul 71-68. I piemontesi non trovano più fluidità in attacco, e Veroli rimette le mani sulla partita, complice una prestazione ottima dell’ex Cantù, Casella, alla fine MVP della partita. Biella si scioglie e Veroli dilaga sul 71-83.

MVP: Andrea Casella 22 punti, 8/11 dal campo, 6/8 da tre e 4 rimbalzi.

Napoli-Forlì 74-73 (16-16, 34-35. 51-53)

Azzurro Napoli: Malaventura 2, Allegretti 2, Valentini 6, Black 9, Montano, Bryan 13, Izzo ne, Weaver 12, Brkic 12, Ceron 19.

Fulgor Forlì: Basile, Agatensi, Cain 19, Ravaioli ne, Crow 6, Ferguson 17, Saccaggi 12, Battistini, Eliantonio 2, Sergio 17.

Se la vede brutta Napoli in casa, in quella che sembrava una partita più che agevole con Forlì, che invece vende cara la pelle e che a 6 minuti dal termine conduce addirittura di 9.

Primo quarto sul filo dell’equilibrio: Forlì prova a fare leva sugli esterni, e Napoli risponde con Weawer, che fa il suo con un assist e una stoppata; gli azzurri provano a giocare nel pitturato con Sylvere Bryan, ma Cain gli prende le misure. 10 pari a 3 minuti dal termine, e Cavina ruota i suoi giocatori; lo stesso fa Forlì che però passa a zona, mette in difficoltà Napoli ma non riesce a incrementare il vantaggio oltre le due lunghezze; Weawer impatta e primo quarto che si chiude sul 16-16.
Forlì torna in campo schierandosi ancora a zona e attaccando Napoli dal perimetro; l’Azzurro soffre e riesce a trovare punti solo quando Bryan riesce a farsi largo nel pitturato. Il quintetto basso di Forlì funziona ma i ragazzi di Galli non riescono ad allungare (a due minuti dal termine è avanti di 1, 29-30). È questo il tema della seconda frazione che si chiude sul 34-35.
Weawer fuori dagli schemi con pochi palloni giocati, ma un discreto 3/4 da 2.
Forlì che si difende bene, e che attacca con gli esterni, anche se va segnalato il 4/5 dal campo e gli 8 punti del pivot Cain.
Al rientro in campo, Weawer comincia a prendersi le sue responsabilità, e girano anche Bryan e Brkic. Il rebus per gli azzurri restano sempre i piccoli forlivensi tra cui Luigi Sergio (a fine gara per lui 5/7 da 3) e con Cain che tiene egregiamente botta a rimbalzo. Forlì a 3:48 dalla sirena conduce di 4, ma come nel secondo quarto non riesce ad allungare. Napoli riduce il gap, attaccando la zona bene con Ceron e il terzo quarto si chiude in perfetta parità, 51 pari.
Ultima frazione in cui Napoli prova subito a dare uno strattone alla gara ma forza troppo; Forlì invece trova punti importanti dall’arco con Sergio e l’inerzia cambia. Cavina passa a zona e Forlì piazza un break di 9-0 (55-64) con Sergio e Ferguson quando mancano 6:00 al termine della gara. Napoli torna a uomo e Cavina butta nella mischia Ceron che piazza due bombe consecutive e guida un contro break di 9-0 che a 3:44 dalla fine porta i suoi avanti di uno (65-64). Sergio non ci sta, e raccoglie la sfida lanciata dalla guardia azzurra. A suon di triple e conclusioni personali i due conducono le proprie squadre sul 70-72 a un minuto dalla fine. Galli sceglie di difendere a uomo e a 16” dal termine i suoi allungano sul +3 con Cain che a realizza uno solo dei liberi a sua disposizione (70-73). Napoli gioca su Brkic che stampa sul ferro, ma Allegretti tira giù il rimbalzo e subisce fallo: due tiri e -1. Rimessa in zona d’attacco con Forlì che perde clamorosamente palla, Allegretti sporca per Tim Black che in contropiede firma una vittoria che sembrava insperata (74-73).

MVP: Luigi Sergio 18 punti, 6/9 dal campo, 5/7 da tre, 4 rimablzi e un assist.

Casale Monferrato-Barcellona P.d.G. 69-76 d.t.s. (21-16, 39-38, 51-50, 65-65)

Casale Monferrato: Casini 13, E. Giovara 4, Bruttini 6, Amato, Dillard 15, Martinoni 7, M. Giovara ne, Cutolo 9, Fall, Jackson 15

Igea Barcellona: Young 13, Dispinzeri ne, Toppo 8, Maresca 8, Natali 12, Collins 11, Filloy 14, Iurato ne, Pinton 2, Fantoni 8

Partita più difficile di quanto ci si potesse immaginare per l’Igea Barcellona di coach Perdichizzi, che ha avuto bisogno di un tempo supplementare per avere ragione di una agguerrita Junior Casale Monferrato.
Avvio contratto per entrambe le squadre, con Casale che prova a metter il muso avanti con una bomba di Jackson (10-6) I siciliani ai affidano all’asse Collins- Fantoni, con l’ex Reyer che tiene a contatto i giallo-rossi. Ma è Kevin Dillard che trova l’allungo decisivo sul finire della frazione di gioco che si chiude 21-16.
Barcellona è più determinata nel secondo periodo e torna subito a contatto con Demian Filloy. Natali e Cutolo provano a ferire i siciliani dall’arco, ma l’Igea trova risorse ancora in Fantoni (che con Filloy siglerà 16 punti in questo periodo). Secondo quarto molto equilibrato che vede ancora avanti di 1 i padroni di casa (39-38).
Nel terzo quarto Kevin Dillard prova ancora a dare una scossa al match piazzando un break di 5-0 (51-45) a cui risponde Maresca (51-50). Barcellona è ancora contratta, ma in apertura dell’ultima sessione di gioco, riesce a dare uno strappo alla gara portandosi avanti di 4 grazie a Natali. Barcellona si porta anche avanti di 6, ma i piemontesi non mollano e Cutolo piazza la tripla del -1 a 60 secondi dal termine (62-63). Negli ultimi 10 secondi è Barcellona a condurre di 2 grazie ai liberi di Filloy (65-63); Jackson si prende la responsabilità dell’ultimo tiro e prende il fallo: mette i liberi e impatta. Young non riesce sulla sirena a siglare la vittoria per i suoi e si va all’over time. Casale non ne ha più e Maresca e Filloy chiudono il conto. 65-76 per i siciliani.

Jesi-Verona 74-87 (13-23; 29-40; 46-64)

Aurora Jesi: Cagnetta ne, Maggioli 6, Borsato 7, Fallucca ne, Jukic 11, Rocca 13, Goldwire 24, Esposito ne, Gaspardo 4, Santiangeli 9.

Scaligera Verona: Grande, Smith 22, Taylor 21, Reati 6, Carraretto 8, Boscagin 5, Callahan 15, Salafia ne, Gandini 1, Da Ros 9.

Come da copione Verona espugna il Paltriccoli di Jesi. Troppo forte la Scaligera per l’Aurora, che si sveglia solo nell’ultimo quarto a partita ormai compromessa. Verona sempre in controllo della gara giocando in velocità con i suoi americani e difendendo forte. Troppo frenetica invece Jesi in attacco, che a fine partita conterà 15 palle perse.

Parte subito fortissimo Verona con Smith e Taylor che mettono subito le cose in chiaro: il primo in particolare segnerà 16 dei suoi 22 punti tutti in questa frazione di gioco, rappresentando un rebus irrisolvibile per gli avversari. Dopo 5’ Verona è già avanti 4-10, costringendo Coen a chiamare un time out, Jesi esce malissimo dalla panchina e Verona va sul +11 (8-19). Jesi continua a non avere costrutto e il primo quarto si chiude 13-23. Nel secondo quarto Goldwire prova a scuotere i suoi con una bomba, ma la musica non cambia poiché dopo 4’ Verona è avanti 18-31.  A metà secondo quarto Jesi torna a contatto (27-31) grazie ad un antisportivo fischiato a Reati. È solo un fuoco di paglia, Verona piazza un parziale di 9-2 con Callahan e Reati e all’intervallo lungo si va sul 29-40.
Al ritorno in campo Jesi riesce a rosicchiare qualche punto (34-40) ma Verona è in pieno controllo del match: gioco perimetrale e scorribande di Taylor portano al +20 (40-60) a 4’ dalla fine. Jesi colpita nell’orgoglio non riesce a destarsi e terza frazione che si chiude sul 46-64.
Ultimo quarto che si apre con la consueta bomba di Goldwire, ma ancora una volta Verona non si scompone. A 6’ dal termine il punteggio è 55-69, Goldwire spinge i suoi a -10 ma Taylor, Carraretto, Callahan e Smith spengono di volta in volta i vani tentativi di Jesi. Finisce 74-87, Verona comincia benissimo, con voglia di vincere, Jesi invece molto poco convinta.

MVP: Jerry Smith 24 punti, 2/4 da 2, 5/7 da 3, 4/6 ai liberi con 4 rimablzi e 5 assist.

Trieste-Trento 57-91 (21-17, 40-38, 44-71) 

Pallacanestro Trieste: Fossati, Tonut 4, Harris 19, Mastrangelo 2 , Ruzzier 7, Norbedo n.e., Diliegro 15, Candussi 3, Carra 7, Urbani. 

Aquila Trento: Triche 15, Pascolo 14, Baldi Rossi 5, Forray 14, Fiorito, Molinaro 2, Poltroneri 8, Elder 25, Lechtaler 8, Spanghero.

Trieste resiste due quarti all’impeto di Trento, cha asfalta i bianco-rossi con un parziale mostruoso di 22-0 nel terzo quarto. Trieste che non era partita male, alternando soluzioni offensive dal perimetro a coinvolgimenti del pivot Dilegro, e che a 3’ dal termine del primo quarto conduce +9 (17-8). Trento ritorna a contatto grazie alle iniziative di Forray e Elder e primo quarto che termina sul 21-17. Nella seconda frazione Trento ha il merito di tenere lo svantaggio nell’ordine massimo delle 4 lunghezze, grazie alla continuità in attacco del talento BJ Elder. Trieste invece trova in capitan Carra il miglior realizzatore del quarto, che si conclude 40-38. Al rientro sul parquet per Trieste è black-out: Trento monta su una difesa arcigna di cui Trieste non riesce ad avere ragione e comincia a giocare in contropiede con Elder e Forray. A metà terzo quarto Trento conduce 42-51, punteggio che al termine della frazione diventerà 44-71. Il “parzialone” mette definitivamente fuori combattimento Trieste, capace di mettere insieme solo 4 punti contro i 33 di Trento in questa terza frazione di gioco. L’ultimo quarto è tutto in discesa per gli ospiti, che sbancano il Pala Trieste 57-91.

MVP:  BJ Elder, 25 punti,  10/16 dal campo, 5/9 da tre con 3 rimbalzi e 2 assist

Ferentino-Torino 85-89 (23-19, 46-40, 60-64)

Fmc Ferentino: Guarino 9, Bucci 18, Mortellaro 8, Duranti, Pierich 7, Green 24, Rosignoli 8, Paesano ne, Giuri 2, Parrillo 9.

Pms Torino: Stojkov, Mancinelli 20, Evangelisti 17, Chessa 6, Baldasso ne, Sandri 9, Amoroso 24, Viglianisi, Gergati 13, Trovato ne.

Torino espugna il Pala Ponte Grande con una prova di cuore maiuscola, nonostante le assenze importanti. Mancinelli, Amoroso e Evangelisti mettono insieme 61 punti (24 il primo, 20 il secondo, 17 il terzo), ovviamente decisivi nell’economia della partita. Dall’altro lato grandi prove di Green e Bucci (24 e 18 punti).

Primo quarto di grande equilibrio con la FMC che trova punti e rimbalzi in Rosignoli, contrastato da Amoroso che tiene in piedi la baracca giallo-blu. Pillastrini non mette in quintetto Mancinelli, e primo quarto che va via con il vantaggio dei laziali firmato Bucci e Green (23-21). Nel secondo quarto Ferentino prova ad allungare. I piccoli gigliati mettono in difficoltà Torino, Ryan Bucci su tutti. L’inerzia è per Ferentino, ma Torino resta a contatto grazie al “totem” Amoroso che inizia a dare lustro alla sua prestazione. Tuttavia Green, Guarino e Bucci continuano a martellare e al termine della seconda frazione Ferentino conduce di 6 (46-40) con la netta sensazione che possa mettere le mani sulla partita.
Nel terzo quarto invece Torino piazza il break decisivo di 6-17 e si porta avanti grazie ad una difesa che Ferentino fatica ad attaccare specialmente dal perimetro ed a soluzioni offensive legate strettamente alla coppia Amoroso-Mancinelli. Il primo gioca da 5 atipico e il secondo da 4: la coppia è di difficile lettura per la difesa gigliata, così a 2’ dal termine Torino mette il naso avanti grazie ad una tripla di Evangelisti (54-55) ed al termine del quarto conduce di 4 (60-64).
Il break di Torino non sembra spegnere gli ardori dei gigliati, che si scuotono con Mortellaro che porta a -1 Ferentino. La risposta giallo-blu è un contro-break di 8-0 che porta Torino avanti di 9 e le da margine per gestire il ritorno dei padroni di casa. Questi arrivano a raggiungere il -2 (72-74) a 3:50 da giocare, grazie a 6 punti di Green, ma ancora una volta la premiata ditta Amoroso Mancinelli porta ad un margine sicuro la PMS, che gestisce il finale grazie anche alla freddezza dalla linea della carità. Finisce quindi 85-89 con la PMS che compie un’impresa a Ferentino.

MVP e MIGLIOR GIOCATORE DELL’INTERA GIORNATA: Valerio Amoroso, 24 punti, 10/19 dal campo, 2/6 da tre con 13 rimabalzi e 3 assist.

Sergio Villabuona