The importance of being…Point Guard

Il punto sui Playmakers NBA, il passaggio di testimone della vecchia guardia ai PM dominanti di adesso sino alle nuove speranze!

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Gli anni 90 sono certamente gli anni di MJ, la guardia per antonomasia e dei suoi diretti rivali, Charles Barkley, Reggie Miller, Clyde Drexler su tutti. Sono anche gli anni dei grandi centri: Robinson, Ewing, Olajuwoon ed il primo O’Neal su tutti. Queste sono le vere superstars delle squadre, quelle da cui ci si aspetta 20 e passa a sera e su cui si ripongono le eventuali chances di titolo.

Poi nel 2000, stante anche una fase difficile per la Nba nell’era pot Jordan, magicamente la concezione del basket cambia e in una lega altamente bisognosa di superstars comincia a diffondersi l’idea che proprio un play, o una point guard come dicono qui in America, possa ricoprire quel ruolo a patto che sappia essere spettacolare e sappia distribuire almeno una decina di assist a sera.

John Stockton e’ stato forse il play piu’ forte della sua era, ma giocava con Karl Malone due anni MVP della Lega quando Jordan vinceva i campionati, non proprio l’ultimo arrivato. Miglior assistman di sempre, fisico da ragioniere, talento pazzesco, tiro da tre e visione di gioco. Dopo Magic Johnson per un periodo fu lui l’unico vero grande playmaker della Nba, fino all’ascesa di Gary Payton.

Ma arriviamo a cavallo del passaggio da un millennio all’altro. Non proprio tutti ricordano chi erano i compagni di squadra di Jason Kidd quando riusci nell’impresa di portare, per due anni consecutivi (2002 e 2003), i suoi Nets alle finali. Per la precisione erano Kerry Kittles, Kenyon Martin, Keith Van Horn. In quegli anni correva Giasone,  e faceva correre, rendeve migliori i compagni, K-Mart mai più raggiungerà in carriera i numeri che aveva con Kidd, dovrebbe anzi ringraziarlo per il mega contratto che gli ha fatto incassare. Jason viaggiava tra i 15 ed i 18 punti a sera, con quasi 10 assist e 7 rimbalzi di media, in quelle stagioni, e nonostante nessuno dei suoi compagni potesse essere considerate quantomeno un top ten nel suo ruolo, riuscì nella grande impresa sopra citata. Grande visione di gioco, spettacolarita’, passaggio e anche un’ottima concezione difensiva, quei Nets erano abbondantemente below average prima di lui e, grazie al suo talento ed alla sua straordinaria leadership si ritrovarono alle Finals per due anni consecutivi. La sua carriera ancora va avanti, ormai quarantenne, ai Dallas Mavs con i quali ha vinto il titolo nel 2012, da playmaker titolare!!

L’altro illustre signore che ricopriva e ricopre lo stesso ruolo di Kidd, di cui e’ praticamente coetaneo e cestisticamente contemporaneo, con la differenza che ha vissuto la propria esplosione in un diverso punto della carriera rispetto al sopracitato Kidd, e’ Steve Nash, per casualità scelto dai Suns nel 1995, in un anno in cui ai Suns il titolare era proprio Jason Kidd. Per avere fortuna Steve Nash emigrò a Dallas, per poi tornare ai Suns e guidarli ad annate memorabili, con un gioco “run and go” da capogiro. Mai una Finals finora per lui, ma a differenza di Kidd e’ riuscito ad accaparrarsi il premio per MVP della Lega per ben 2 volte, proprio negli anni dei Suns, 2005 e 2006. Di lui si che ricordiamo i compagni e soprattutto l’allenatore, quel Mike D’antoni la cui filosofia di gioco Guns ‘n runs permetteva a Nash l’assoluta libertà di giocare ogni situazione offensive come piu gli aggradasse (nel 90% dei casi cominciando con un pick n’ roll) a patto che arrivasse un tiro in ritmo nei primi dieci secondi dell’azione avendo come principi il ritmo appunto, la non interruzione del gioco (pochissimi tiri liberi tentati dai Suns di allora) e altissimo volume di tiri da 3. Sicuramente la squadra del decennio quei Suns, almeno per quanto riguarda il divertimento e la fluidita’ del gioco; era un piacere per gli occhi vederli giocare. Peccato che le loro speranze di titolo non si siano mai concretizzate per poco, e di questo ne sanno qualcosa San Antonio e Lakers.

Oggi con questi due rivoluzionari del loro ruolo al peak della propria carriera si aprono gli scenari per cui tutti ci chiediamo chi siano i loro successori e stiliamo quindi una ipotetica lista:

Chris Paul, di lui la prima cosa che viene in mente e’ leadership, qualita’ innata oltre ad un controllo di palla ed un equilibrio insospettabile per questo “nanetto” tozzo appena sopra il metro e ottanta. Gran distributor di palloni ed altissimo I.Q. cestistico, gioca per i compagni ma quando la palla scotta sa mettersi in proprio con risultati decisamente positivi, la sua peculiarita’ e’ che quando conta tende a “sfruttare” i compagni per prendersi il suo tiro spesso in fadeaway sul mismatch contro un lungo avversario.

Rajon Rondo. Vi ricordate pandorino Bonora? Con un Diverso colore della pelle, e naturalmente con le dovute proporzioni abbiamo lo stesso tipo di giocatore; uno che praticamente non tira mai. La point guard da manuale, quello che pensa solo ai compagni. Magrolino lui ma di una potenza e rapidita insospettabile, diversamente dal buon Bonora dotato di mezzi atletici devastanti, fa del pallone cio che vuole e quando decide di attaccare il play avversario sono dolori (per quest’ultimo!). Si dice di lui malignamente che non tira perche’ non lo sa fare. Chissà, di sicuro è il miglior assist man della Lega. A proposito: sara’ ancora un Celtics la prossima stagione?

Deron Williams. Archiviati I tempi di Utah, gli anni con I Nets sono stati decisamente sotto le attese, nonostante la sua squadra abbia disputato un ottimo campionato finora anche per merito suo. Grande forza nella parte alta del corpo, tiro da 3 in striscia, un po meno passatore ma ottimo palleggiatore. E’ un torello potente, ma di una Potenza non necessariamente esplosisva; di sicuro una spanna sotto Paul a cui e’ stato preferito di una posizione durante il Draft.

Derrick Rose. Infortunato. Ce lo ricordiamo come il piu esplosivo al mondo, grandissima penetrazione fino all’apice raggiunto nell’anno dell’MVP quando con grande abnegazione alla prorompente esplosivita ha aggiunto forza nella parte alta del corpo per un maggiore equilibrio nell’assorbire I contatti in penetrazione, ed un discreto tiro da 3 che rendeva un penetratore a tutta birra come lui praticamente immarcabile con un range di tiro cosi ampio. Da tifosi di questo sport ci aspettiamo che possa tornare anche l’80% di quello che era precedentemente l’infortunio.

Stephen Curry. Tiratore. Un range infinito, forse attualmente il miglior tiratore puro che c’e’ nella lega. Lui a meta tra una point guard e un finalizzatore, predilige sicuramente quest’ultima fase; play per necessita’ piu che per scelta, con quella stazza e’ difficile essere una shooting guard in NBA.

Russell Westbrook. Dilemma. Attualmente tra I top 5 dei piu dominant in assoluto nel gioco. La sua sfortuna? Gioco con il second piu dominante del gioco e I maligni lo accusano di una cattiva gestione della palla da point guard per cui servirebbe troppo poco Kevin Durant preferendo conclusion personali. Lui piu che mai un finalizzatore riciclato come point guard, sicuramente per stazza ma non per Potenza ed esplosivita’, per le quail ha pochi rivali. Squadra strana questi Thunder, a vederli cosi sembrano destinati a perdere a meno che non siano loro a cambiare qualcosa.

Lawson e Jennings. Ottimi Play, onestissimi, la classe media che va in paradise. Ma sempre di classe media si tratta. Lawson ancor piu di Jennings, gioca in una squadra vincente, ma la sensazione e’ che le sorti delle loro squadre non dipendano principalemete da loro.

Tony Parker. A volte dimenticato. Perche quella macchina che e’ San Antonio e’ troppo bella e I meccanismi troppo perfetti per cui spesso dimentichiamo I singoli component che ne fanno parte.Di sicuro ricordiamo che esistono I Big 3 agli Spurs e rispondono al nome di Duncan, Parker e Ginobili, e di questi 3 di sicuro Tony e’ l’inesauribile motorino da cui iniziano e spesso finiscono le manovre dei Texani.

Wall e Irving. Le nuove leve. Le point Guard del future; speedy Gonzales il primo; piu tecnico, maggiore capacita di essere decisivo e un future a dir poco radioso a parere di chi vi scrive per il secondo.Forse anche perche’ potrebbe giocare con Lebron gia dall’anno prossimo?

Probabilmente Chris Paul è il più completo, discreto tiratore, penetratore insospettabile, leader, capace di far canestro e contemporaneamente di dare assist per rendere migliori i compagni. Diverso da lui è Derrick Rose, in forma l’unico che potrebbe contendere a Paul l’eredità di Kidd e Nash, sebbene con diverse frecce al proprio arco. Dietro Parker, anche se ha vinto più di tutti e nei momenti decisivi è l’unico che sia stato testato. Poi Rondo, campione Nba ma da giovane e con i big3 dei Celtics. Deron Williams in calando, Westbrook è una guardia, Wall e Irving sono fortissimi, vedremo cosa sapranno fare.

Detto questo, adesso tocca a voi scegliere tra questi il migliore; intanto riviviamoci Nash vs Kidd qui su NBA HISTORY:

http://www.youtube.com/watch?v=iynWqJN0PDI KIDD

http://www.youtube.com/watch?v=vY6LoiXC3CY NASH

http://www.youtube.com/watch?v=RuUdsQzciwA NASH VS KIDD: Who’s next?