March Madness

L’abbiamo sognata e da bambini avremmo fatto qualunque cosa pur di giocare a fianco dei nostri eroi d’oltreoceano. I nostri Danilo, Marco e Andrea l’hanno studiata per poi assaporarla fino a riuscire a ritagliarsi spazi importanti in un contesto un po meno americano e sempre piu internazionale. Sto parlando della NBA ovviamente, la lega piu famosa e piu bella del mondo e di come, almeno per 3 di noi (italiani), il sogno si sia trasformato in realta.

Ma c’e’ chi e’ andato oltre, ha pensato che sognare si puo, ma progettare per bene e’ meglio, e allora via all’assalto della NBA tramite la strada piu consona, quella “da americani” e intrapresa da praticamente tutti I pro usa, l’NCAA College Basketball.

Amedeo Della Valle e’ stato il primo interamente italiano (se si esclude Daniel Hackett, Crosariol ed altri di livello comunque inferiorie ) a provare il percorso tipico da americani per americani. Diciamo una sorta di American Dream per quanto riguarda il basket: high school, poi college, poi NBA se arrivera’ una chiamata. Percorso difficile e quantomai tortuoso certo ormai non l’unico come fino a 20 anni fa;  con la globalizzazione dei nostri giorni e soprattutto per una lega molto openminded al cambiamento (specie se a questo si accompagna un ritorno economico) poco importa per uno scout NBA che un giocatore stia giocando L’NCAA o il campionato uzbeco, pero di sicuro aiuta il giocatore a capire I livelli di talento, di abnegazione e di fisicita’ da raggiungere per aspirare a poter entrare nella lega piu bella del mondo.

Primo anno di Amedeo ad Ohio State, squadra universitaria blasonata, e’ stato motivo d’orgoglio il suo recruitment per questa universita’ la scorsa estate. E’ entrato poco nelle rotazioni, ma e’ il suo primo anno, e in questo contesto in 12 mesi cambiano parecchie cose, ad esempio che 2 o 3 giocatori probabilmente approderanno in NBA liberando inevitabilmente spazio in quintetto.

Ho personalmente seguito il percorso di questa giovane guardia ancora grezza tecnicamente, ma con un gran cuore e che ha gia capito cosa conta di piu per gli americani: Be and Stay Aggressive.

L’NCAA e’ una lega profondamente diversa dall’NBA: la prima formata da potenziali Stars to be, la seconda da Superstars belle e pronte, di questo ne risente profondamente il gioco: la prima di concezione quesi europea, piu gioco di squadra, meno individualismi e tantissima difesa; lo stesso non si puo dire esattamente della seconda di cui ben conosciamo I ritmi difensivi e il poco gioco di squadra soprattutto in regular season, per noi parlare dell’immane numero di isolamenti che vengono giocati dai top players.

Diversa anche nelle regole oltre che nel Sense of the game: due tempi da 20 minuti e 30 secondi per sviluppare l’azione, proprio come nel vecchio continente qualche anno fa.

Non e’ sempre facile scovare talenti in NCAA: spesso ci si perde in logiche di squadra e alcuni giocatori anziche’ altri sono magari piu dominanti in NBA di quanto non lo siano stati al College. Basti pensare a MJ preso con la terza scelta assoluta. Vale anche il viceversa: ovvero giocatori pronosticati dominanti in NBA si rivelano veri e propri busts, e qui la lista e’ infinita.

Un College Basketball da sempre ricco di affascinanti storie: dai Michgan State dei Fab 5 e del loro titolo mancato in 2 finali consecutive, della loro rivalita’ con Duke di cui si sentono gli strascichi ancora oggi (recenti le dichiarazioni al veleno di Jalen Rose che ai tempi vestiva la jersey di Michigan contro il da lui definito “Uncle Tom” Grant Hill ai tempi stella dei  Blue Devils Duke).

L’NCAA ha sempre interpretato un ruolo fondamentale nell’ ascesa e affermazione della NBA come prima lega del mondo. Le due leghe vivono praticamente in simbiosi pur senza mai incontrarsi, l’NCAA funge infatti da fucina di talenti per l’NBA che tramite il Draft fa le sue picks prelevando dalla lega universitaria.

Tornando ad oggi, la scorsa settimane si e’ conclusa la March Madness, la “pazzia di marzo”,  in cui tutto puo succedere:  in Italia sarebbero semplicemente dei Playoffs, ma qui sono molto di piu; partite secche e pronostico impossibile. In meno di un mese si giocano primo, secondo e terzo round per poi approdare alle Sweet 16 (gli ottavi) e l’Elite 8 (I quarti). Il tutto giocato in un amen, tempo di riposo tra Sweet 16 ed Elite 8 due giorni. Strafavorita l’universita di Louisville, che ha concluso la regoular season al primo posto assoluto.  Strada spianata per loro alle Final Four del prossimo sabato ad Atlanta dopo essersi facilmente sbarazzati dei piu odiati/amati quando si parla di college: I diavoli blu di Duke.

L’america dei collegiali e non solo si ferma durante la March Madness, e I playoffs NCAA risultano addirittura piu seguiti della corsa ai Playoffs della Lega Madre, la NBA. Tante storie  da seguire e tanta la curiosita di sapere e vedere come finira’ la stagione e quali saranno le scelte al prossimo draft NBA.

Di sicuro il prossimo draft sara anni luce lontano da quello 2003 (quello di Lebron, Wade, Bosh e Melo per intenderci) , ma vi garantisco che alle final four di Atlanta ci sara da divertirsi! Concludiamo con un pezzo di storia targata College Basketball: I favolosi anni 90 con I Fab5 di Michigan State

http://www.youtube.com/watch?v=e3KHE4lMju8