Il sistema sportivo statunitense è davvero un congegno perfetto, destinato a produrre spettacolo e, contestualmente, anche un notevole profitto. Tutto si basa sul meccanismo del draft, un’idea attualmente inapplicabile ai campionati europei, sulla quale si basano tutti i campionati professionistici americani. In pratica, negli States, le squadre non comprano giocatori, possono soltanto scambiarli con altre squadre, e i giovani non vengono cresciuti nei “vivai” delle franchigie professionistiche, bensì vengono prelevati dai licei, se estremamente forti sin dalla giovane età, oppure dai campionati universitari. La perfezione del sistema risiede nel draft poichè la squadra che sceglie per prima, ovvero che “select the first pick overall” è la squadra che ha avuto il peggior risultato l’anno precedente, e così via, in modo da riequilibrare, con questo meccanismo, le differenze di valore tra le differenti franchigie.

Il sistema è un pò più elaborato di come è stato descritto, per esigenze di spazio tralasciamo la lotteria e gli scambi di scelte, comunque in sintesi è così che vanno le cose, ovvero “chi arriva ultimo sceglie il giocatore più forte”. Tutto ciò, insieme alla presenza di un salary cap e della luxury tax, rende il campionato maggiormente equilibrato, senza dislivelli che, invece, contraddistinguono i campionati europei.

Ma si può davvero affermare che chi arriva ultimo sceglie il giocatore più forte? Come detto, a parte la sorte nel contesto della “lottery”, la squadra meno forte sceglie per prima, ma questo non può bastare per scegliere il giocatore più forte, perchè il draft è una scienza inesatta, con notevoli margini di rischio ed errore.

Michael Jordan, ad esempio, è stato selezionato al numero “3” del draft 1984, diestro Akeem Olajuwon e Sam Bowie. Va bene il nigeriano, che comunque ha fatto le fortune dei Rockets, ma Bowie chi?

Sam Bowie e Akeem Olajuwon con David Stern. Draft 1984.

Ogni anno giocatori scarsi vengono scelti in posizioni piuttosto alte, e giocatori forti vengono scelti in fondo; in linea di principio i big men vengono scelti in alto a prescindere dal potenziale tecnico, perchè l’altezza “non si può insegnare”, la tecnica si. Così, infatti, Olajuwon (1984), Ewing (1985), Robinson (1987), O’Neal (1992) sono tutte prime scelte assolute. Poi capita, invece, che Larry Bird sia stato scelto  al numero “6” del draft 1978, Barkley al “5”, del 1984, addirittura la coppia d’oro Stockton to Malone ai numeri “13” e “16” rispettivamente nel 1984 e 1985. Prime scelte assolute sono stati anche Magic Johnson (1979), Tim Duncan (1997), Allen Iverson (1996) e Chris Webber (1993), soltanto numero “13” per Kobe Bryant nel 1996, lui però proveniente direttamente dalle high school, saltando quindi l’esperienza universitaria, così come Kevin Garnett, numero “5” del 1995. Dei più recenti, Derrick Rose è la prima scelta assoluta del 2008, Kevin Durant è un numero “2”, dietro allo sfortunatissimo Greg Oden nel draft del 2007,  prima scelta assoluta è anche LeBron James nel draft 2003,  Anthony è un “3” nel draft di LeBron, in mezzo Darko Milicic, un nuovo Sam Bowie. Bowie chi?

I più bravi, in linea di principio, salvo errori clamorosi, non scendono mai sotto la pick numero “20”,  che è anche il limite da noi scelto per individuare le “draft steals”. Tagliati fuori, quindi,  anche se restano degli affari incredibili se si pone il loro valore in relazione al numero di scelta, Clyde Drexler, scelta numero “14” del 1983, Steve Nash, pick numero “15” del 1996, e Joe Dumars, pick numero “18” del 1985, oltre ai già citati Stockton e Malone. Fuori anche Big Ben Wallace, centro dei Detroit Pistons campioni Nba del 2004 e più volte miglior difensore della Nba. In giovane età Ben Wallace, infatti, non era considerato ad alto livello, in un provino fu anche scartato da Reggio Calabria, non fu mai selezionato al draft Nba, resta di gran lunga il giocatore più forte a non esser mai stato scelto.

Ecco la classifica dei quindici più grandi “furti” del draft Nba, ovvero dei più forti giocatori selezionati dopo la pick numero “20”:

  1. Emanuel Ginobili: PICK 57 – DRAFT 1999
  2. George Gervin: PICK 40 – DRAFT 1974
  3. Tony Parker: PICK 28 – DRAFT 2001
  4. David Lee: PICK 30 – DRAFT 2005
  5. Toni Kukoc: PICK 29 – DRAFT 1990
  6. Latrell Sprewell: PICK 24 – DRAFT 1992
  7. Maurice Cheeks: PICK 36 – DRAFT 1978
  8. Bill Laimbeer: PICK 65 – DRAFT 1979
  9. Dennis Rodman: PICK 27 – DRAFT 1986
  10. Monta Ellis: PICK 40 – DRAFT 2003
  11. Alex English: PICK 23 – DRAFT 1976
  12. Dennis Johnson: PICK 29 – DRAFT 1976
  13. Carlos Boozer: PICK 34 – DRAFT 2002
  14. Rajon Rondo: PICK 21 – DRAFT 2006
  15. Sam Cassell: PICK 24 – DRAFT 1993