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In un altro mondo. Lebron è di un altro mondo, sono queste le parole dell’ Hall of famer Jerry West a proposito del dibattito su dove possa essere collocata la superstar James nell’olimpo dei grandi. Meglio lui o Kobe? E poi ancora se possa valere un Jordan. Se parliamo di Championships vinte sul campo certamente no, ma Lebron sta giocando un basket a livelli inimmaginabili, monster-style. Per questo si trova “in another world”, ti da la sensazione che tutto è piu facile per lui, che se solo volesse potrebbe segnarne 50 a sera, ha tirato al 60 dico 60% per 6 partite di fila mettendone oltre 30 a metà Febbraio, tuttora si continua ad attestare su quei livelli tirando con oltre il 40% da tre. Entra per la prima volta nella storia NBA, nell’olimpo dei “very few” un giocatore straordinario nella sua atipicità, si perche Lebron preferisce passare la palla, la testa di un playmaker con una visione alla Magic Johnson nel corpo di un carro armato. Salta e schiaccia come Jordan, qualche gradino sotto questi per cattiveria agonistica e sete di vittoria. è questa la fase del suo gioco che gli è sempre stata rimproverata, il voler passare la palla anche nei momenti in cui dovrebbe essere lui ad attaccare il canestro. Ormai anche questo aspetto sembra essere superato perche da quest’anno piu che mai sembra capace di fare esattamente cio che vuole a piacimento. Nella storia NBA credo che per sempre rimarrà unico nel suo genere, mai nessuna superstar assoluta ha avuto questo atteggiamento verso il gioco, coinvolgere cosi i compagni avendo la possibilità di segnare un cinquantello a sera.

Tornando con i piedi per terra in questa stagione il Dynamic Duo di Miami si avvia inesorabile alla conquista del titolo back-to-back, nessuno sembra poterli fermare, anche perchè ad est l’impressione è che The road to the Finals sia molto più facile rispetto ad un ovest dove probabilmente squadre del calibro di Lakers e Mavericks resteranno fuori dalla corsa Playoffs. Questo non per sminuire Miami che sembra fuori portata per tutti, Lebron e Wade fanno in partita quello che gli altri non riescono a fare neanche in allenamento. OKC è dal canto suo una squadra pazzesca, e anche a Durant sarà riservato un posto tra i più grandi di sempre (lo vedo nella top 10 di sempre a fine carriera). L’altra stella di OKC, quel Russell Westbrook spesso criticato ma reduce dalla prova di forza della sua squadra contro dei Lakers in ripresa, ne mette a referto 37 nel tuesday night. Soffermandosi sul giocatore è senza dubbio una beast assoluta del gioco, e nonostante la classe di Durant sia cristallina soprattutto come pure scorer, Russell ha sicuramente aggiunto del suo confermandosi a mio parera l’atleta piu esplosivo della Lega, dopo Lebron appunto. Certo il basket non è solo atletica e anche se Westbrook è più che valido tecnicamente sfoderando un jumper e driving ability pressochè immarcabili, credo che oltre essere una delizia per la squadra di Oklahoma ne è e ne sarà anche la croce perchè per quanto lui possa essere nella top 8 dei giocatori più dominanti di questa lega, gioca con uno più forte di lui e quindi non vedo perchè continui a prendersi più tiri essendo lui la point guard della squadra.

Molti danno per scontato una riedizione della finale dello scorso anno, occhio però ai soliti Spurs che nel wednesday night hanno fatto fuori Chicago con un Belinelli top scorer dei suoi. Ormai lui è un tuttofare, utilizzato anche da play, perchè in una squadra ancora orfana di Rose e zeppa di atleti superdifensori è l’unico che riesce a metterla per terra con facilità e possa giocare il pick and roll. Di sicuro Marco si è consacrato ad alti livelli ed è una delle sorprese più belle di questa stagione.

A proposito di destini di squadre e giocatori che si incrociano, chissà se i Thunder quest’estate avessero offerto ad Harden un contratto da max player come da lui richiesto magari sacrificando proprio Westbrook. Anche col senno di poi la scelta è ardua, fatto sta che Harden merita il contratto che ha siglato con i Rockets e merito si deve dare proprio a questa squadra giovane e costruita in modo esemplare. Sono riusciti ad assemblare infatti atleti in piena ascesa vedi Jeremy Lin e Harden appunto che si aggiungono al mestierante Delfino che esce dalla panchina, un’ala piccola agile e molto tecnica come Parsons, il superrimbalzista turco Asik, senza aver paura di lanciare giovani con poca esperienza come D-Mo al secolo Donatas Motiejunas di cui sentirete ancora parlare nel futuro, lanciato in quintetto soltanto dopo la trade durante l’ASG.

I Rockets gia in questa stagione sono una squadra temibile che giocano una pallacanetro d’attacco e spettacolare (sono infatti la squadra NBA che segna più punti) e anche per questa offseason si candidano come outsider se riusciranno a consolidare il settimo posto nella corsa ad Ovest. Il futuro però è piu che roseo davanti a loro, chapeau!

E visto che siamo in tema un piccolo tributo per THE BEARD e l’altro grande mancino di questa lega…no, il più grande non americano di tutti i tempi non ha bisogno di presentazione.

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