L’Olimpia Milano, dopo la grande vittoria in rimonta di Eurolega, è la squadra del momento. Il coach Luca banchi ha parlato di vittoria importante, per come è stata ottenuta, una vittoria che può dare morale. Tutto vero, ma la strada da percorrere è ancora lunga e insidiosa.

Innanzitutto, i problemi alla base non sono risolti, perchè è chiaro che non sempre si può vincere senza un regista, una volta Gentile e Langford la mettono, una volta no, e quando la palla non va dentro devi avere qualcuno che sappia puntare sul cavallo buono in giornata, scegliere i giochi migliori, guidare, comandare. A Milano, da questo punto di vista sono in alto mare, visto che hanno vinto senza playmaker sul campo.

Qui di seguito il roster completo dell’ EA7 Milano.

EA7 Emporio Armani Milano – Composizione Squadra

Atleta Ruolo Anno Nasc. Alt. (cm) Peso (kg) Naz. Sport
5  Gentile Alessandro Guardia 12/11/1992 200 100 ITA
6  Gigli Angelo Centro 04/06/1983 209 105 ITA
7  Cerella Bruno Guardia 30/07/1986 194 93 ITA
9  Melli Nicolò Ala 26/01/1991 205 100 ITA
12  Tourè Mohamed Playmaker 27/04/1992 190 86 ITA
13  Chiotti David Centro 09/09/1984 205 115 ITA
14  Kangur Kristjan Ala 23/10/1982 201 96 EST
20  Haynes MarQuez Playmaker 19/12/1986 191 84 GEO
23  Langford Keith Guardia 15/09/1983 192 92 USA
24  Samuels Samardo Centro 09/01/1989 206 118 JAM
30  Wallace Charles Judson Ala/Centro 31/12/1982 206 101 CON
31  Lawal Gani
 (dal 08/11/2013)
Centro 07/11/1988 205 106 NIG
34  Moss David Ala 09/09/1983 196 95 USA
55  Jerrells Curtis Playmaker 05/02/1987 185 88 USA

Sembra evidente un esubero di giocatori nel settore lunghi, dove necessariamente dovrà essere operato qualche taglio. La coppia Samuels – Lawal, come pivot, garantisce potenza, atletismo, gioco in post passo e pick’n roll di alto livello, i due sono complementari e sono un duo di altissimo livello anche per l’Eurolega. Molto bene.

In ala forte, Melli non si tocca, comincia a vedere il canestro in attacco e in difesa sembra sempre più lo Stonerook italiano, intelligente e pronto a sacrificarsi per la causa meneghina. Restano così Chiotti, Kangur e Gigli, decisamente troppo. Uno dei tre, forse anche due, dovrà andar via.

Veniamo agli esterni. Intoccabili Moss, Langford e Gentile, con Keith che sembra destinato a fare il sesto uomo di lusso, ruolo che gli si addice alla perfezione per come può spezzare le partite con il suo gioco offensivo. Oltre loro, Jerrells, Cerella e Haynes. L’italo-argentino è quello che ci vuole dalla panchina, se non gioca no problem, non fiata, se gioca rende ed è un combattente. Bene.

Il problema è il duo di registi, con Jerrells che non raggiunge 1 assist di media in campionato e Haynes che ne paga le conseguenze, perchè quest’ultimo non è male, ha tiro. è più una combo guard undersized, ma non sarebbe male se avesse davanti un playmaker che gira a mille, così invece, con Jerrells che spara a salve, emergono i difetti anzichè i pregi di Haynes.

Stefano Gariboldi – Basketinside

Veniamo al problema, quindi: CURTIS JERRELLS. Il ragazzo ha talento offensivo, probabilmente in un contesto diverso metterebbe a referto 20 punti con 15 tiri, ha primo passo e penetrazione. Il problema è che se hai quel trio di esterni e quei due lunghi, ti serve un playmaker che crei gioco, e questo, al momento, è fuori dalle corde di Jerrells, che non rende ed è in netta crisi, è evidente. Ma qui veniamo al secondo problema: LA DIRIGENZA.

Quando Siena prese Mc Calebb, gli mise accanto Stonerook, Moss, Carraretto, Ress, con un gioco già forte e sicuro, e soprattutto gli mise dietro un tale di nome Nikos Zizis, l’ultimo vero playmaker, una rarità assoluta al giorno d’oggi. Se prendi Jerrells, dietro gli metti un Lakovic, oppure prendi Travis Diener, insomma, diciamo che in estate si poteva fare meglio.

Il punto, ad oggi, però, è questo, Milano ha Moss e Melli che ti danno difesa, Langford e Gentile che sono attaccanti devastanti, una batteria di lunghi da top di Eurolega, un record europeo positivo nonostante le difficoltà, e un coach con gli attributi. Vale la pena attendere Jerrells, quando veramente si potrebbe essere ad un passo dal formare un gruppo competitivo non solo per il campionato italiano, ma anche per l’Europa?

A voi l’ardua sentenza. Alla dirigenza milanese il compito di operare la scelta. Curtis si o Curtis no?