Once upon a time, ovvero c’era una volta il Superbasket, la più grande rivista italiana di pallacanestro, fondato dall’ex cestista e inviato Rai Aldo Giordani il 7 novembre 1978 a Milano, settimanale storico del basket italiano, uno dei più vecchi pubblicati in Europa sull’argomento cestistico, riconosciuto punto di riferimento costante per tutto il movimento cestistico, celebre anche per aver istituito il premio Mister Europa, riservato al miglior giocatore europeo (sia Nba che Fiba) dell’anno.

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La rivista, nel 1989 fu acquisita dalla Cazzola Editore e la redazione si spostò a Bologna, in quegli anni Basket City, capitale italiana della pallacanestro. Direttore nel 1991 divenne Enrico Campana, all’epoca responsabile basket della Gazzetta dello Sport. Dal 1997 al 2007, per un decennio, Franco Montorro assunse la direzione del Superbasket e, con lui al timone, si registrarono tante copertine di prestigio, tra cui quella relativa all’Italia campione d’Europa e argento olimpico, infine, la gestione passò a Claudio Limardi dal 2008 fino alla chiusura.

Il magazine aveva una distribuzione di 65.000 copie settimanali e circa 200 000 lettori. Tuttavia, nel 2012 ha cessato le pubblicazioni, per motivazioni legate alla cattiva congiuntura economica e al mancato pagamento di alcuni stipendi dovuti ai giornalisti. [fonte: wikipedia.it]

Ad ogni modo, non vi scrivo per sintetizzarvi la storia di Superbasket, semplicemente per tributare alla rivista un ricordo che reputo necessario. Sulle pagine del Supersbasket ho praticamente imparato a leggere, dapprima guardando soltanto figure e statistiche delle partite e, perche nò, la rubrica all’ultima pagina in cui si proponevano i compleanni della settimana relativi a giocatori e altri addetti ai lavori, successivamente appassionandomi sempre più ad aspetti tecnici e tattici, ai commenti, ai dossier, alle analisi approfondite e ad un modo di fare pallacanestro che prescindeva dal semplice recap, un modo che purtroppo è venuto meno con la chiusura della rivista, e che non può essere in nessun modo sostituito dal basket telematico ed informatico, capace di riversarti addosso una valanga di informazioni, spesso però senza contenuti di spessore.

Negli anni abbiamo visto scomparire tante grandi della nostra pallacanestro, alcune decadute, altre retrocesse, altre fallite, vedi Milano, Roma, Virtus e Fortitudo, poi la Scavolini, infine la Benetton e comunque tante altre, e il Superbasket le ha sempre raccontate, descritte, commemorate.

Adesso è la volta del Superbasket, e nessuno ha scritto nulla, la cosa è passata quasi inosservata, tutti abbiamo assistito senza poter fare nulla al lento spegnimento di una rivista che abbiamo amato, senza capire, senza certezze, soltanto vedendo una pagina facebook dapprima attiva e poi lentamente abbandonata, sulla quale permangono soltanto poche ultime frasi di speranza.

E allora perchè? Non abbiamo fonti certe, sembra però che lo stato d’insolvenza derivasse dalla casa editrice, mentre la rivista nello specifico continuava ad essere in positivo, e allora perchè nessuno è riuscito a rilevarla e salvarla, nonostante la redazione ed i giornalisti abbiano comunque continuato ad operare per mesi senza ricevere retribuzione alcuna?

Ciò che sappiamo è che ci manca, internet non sostituisce il piacere di andare in edicola il martedì, o mercoledì, di gustarsi la copertina, sfogliare le pagine, tutt’altra roba, internet è il futuro, ma il Superbasket era il Superbasket, mi ha cresciuto, ci ha cresciuto!

Alcuni di noi su quelle pagine ci sono anche finiti, nei roster delle squadre in cui militavano da ragazzini, altri vi hanno “scritto, ottenendo un paio di pubblicazioni nella rivista relativa alle lettere al direttore, su quelle pagine abbiamo sognato e ci siamo appassionati e, per questo, abbiamo deciso di riservare questo piccolo tributo al Superbasket, quella rivista che tale onore aveva riservato di volta in volta alle nobili decadute della nostra pallacanestro, sperando prima o poi di poter tornare a sfogliare il settimanale più bello del basket!

Non succede, ma se succede?

 

 

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