Quasi tutto pronto per la prossima Lega 2 Gold.

Dopo la riforma dei campionati ci si aspettava un abbassamento medio della qualità del torneo, complici le nuove norme che intervengono sulla formazione dei roster. A guardare gli organici però questo non sembra essersi verificato, anzi sono stati piazzati dei veri e propri botti di mercato che hanno in un certo senso spaccato in due il campionato: da una parte società con budget alti hanno messo su squadre competitive riservandosi anche la possibilità di migliorarle in corso d’opera; dall’altra società con disponibilità minori hanno cercato di costruire squadre dignitose, ma che inevitabilmente potrebbero essere smantellate in corsa per far fronte alla crisi economica che attanaglia molti club.

Ci siamo lasciati andare, allora, al gioco delle previsioni, creando un nostro ranking delle squadre che si apprestano a cominciare il torneo, invitandovi però a leggere questa analisi per quella che è, ossia una riflessione estiva, un palliativo per un tifoso che deve ammazzare il tempo nell’attesa che inizi il campionato.

*LEGENDA: (a) indica gli extracomunitari, (c) i comunitari, (p) i passaportati, (u) gli under.

 ranking lega 2 gold

OBBLIGATI A VINCERE.

1. Barcellona. Sarà l’anno buono? È questa la domanda che ossessiona i sostenitori dell’Igea dopo il fallimento della scorsa stagione. Il fantasma dei playoff 2012/2013 aleggia ancora al Pala-Alberti, e proprio per questo i vertici societari hanno deciso di operare una profonda rivoluzione per scacciare questa generale sensazione di opera incompiuta. I siciliani si sono mossi per primi, bruciando la concorrenza e andando a prendere tutte le prime scelte indicate da Perdichizzi e Ducarello: Collins è il play con punti e intelligenza cestistica, Maresca, Fantoni, Filloy, Toppo, Pinton sono tutti giocatori da serie A, che magari non attirano come i grandi nomi che quest’anno sono scesi di categoria in varie squadre, ma che per età e esperienza possono tranquillamente spostare gli equilibri contro chiunque; a questi si aggiungono l’ottimo Young che già lo scorso anno faceva 20 punti di media a partita, e Natali, talento in rampa di lancio.

A nostro modo di vedere la più forte. Potenzialmente devastante.

PRO: In definitiva Barcellona è un mix di esperienza e talento, dalla cui panchina si possono alzare giocatori con qualità e punti nelle mani; ha ancora a disposizione un visto per extracomunitari.

CONTRO: la ricerca smodata della serie A può trasformarsi da sogno a ossessione vanificando tutti gli sforzi del presidente Bonina.

 Quintetto: Collins (c) – Maresca – Young (a) – D. Filloy (p) – Fantoni

Panchina: Pinton – Iurato (u) – Natali – Dispinseri (u) – Toppo

Coach: Perdichizzi

2. Torino. Del fatto che Torino fosse una piazza ambiziosa si erano avute molte avvisaglie già all’inizio della scorsa estate, dopo che i piemontesi avevano ufficializzato l’accordo quadriennale con coach Pillastrini. Tuttavia nessuno poteva attendersi che i giallo-blu riuscissero ad accordarsi con Stefano Mancinelli. Il capitano della Nazionale è la punta di diamante di un mercato che ha visto arrivare Amoroso, Steele e Chessa; un gruppo di giocatori che si aggiunge alla già collaudata base che ha portato la PMS al trionfo in DNA, composta da Gergati, Evangelisti, Sandri e Wojciechowski. E’ chiaro quindi che la matricola piemontese fa sul serio, e non si è fatta certo pregare per raccogliere il guanto della sfida, lanciato dai siciliani di Barcellona a tutte le altre contendenti al titolo.

PRO: La squadra è stata costruita utilizzando un solo visto per extracomunitari. Usare il secondo a campionato in corso potrebbe essere decisivo.
CONTRO: Una squadra che ingaggia Mancinelli, crea delle inevitabili attese: in questo senso non può fare altro che puntare al salto di categoria. Paradossalmente il colpo di mercato potrebbe apportare una pressione notevole su una squadra che resta pur sempre una matricola. Da valutare l’infortunio di Steele.

 Quintetto: Steele (a), Chessa, Mancinelli, Amoroso, Wojciechowski.

Panchina: Gergati, Baldasso (u), Evangelisti, Sandri, Zanotti (u).

Coach: Pillastrini.

3. Napoli. Napoli riparte da ciò che resta della Biancoblù Bologna e dopo le grane societarie che hanno portato alla sua esclusione. La volontà di creare una nuova immagine di sé, ha portato la dirigenza a operare sul mercato con decisione: il colpo a sensazione è proprio firmato dai partenopei che ingaggiano Kyle Weawer, ala “piccola” con esperienza in Eurolega e D-League, ma soprattutto due anni con gli Oklahoma City Thunder con 5.3 punti di media e 2.3 rimbalzi con oltre 20 minuti di media in campo. Panchina affidata a Demis Cavina con Timothy Black in cabina di regia, David Brkic (MVP della scorsa Lega2) e Sylvere Bryan sotto canestro, Malaventura e Valentini a completare il quintetto; poi Moraschini e Allegretti pronti a dare il loro contributo.

PRO: Weawer sulla carta è un giocatore illegale; Cavina può disporre di molte rotazioni.

CONTRO: Si è sicuramente lavorato bene in estate; al di là del fatto che venga a crearsi la chimica giusta in questa squadra, però, e non ce ne vogliano i tifosi azzurri, ci chiediamo se mai riuscirà il basket a Napoli a trovare un minimo di continuità senza cadere più in problematiche regolamentari.  

 Quintetto: Black (a), Malaventura, Weawer (a), Brkic, Bryan (p).

Panchina: Montano (u) Ceron (u), Valentini, Allegretti, Izzo (u).

Coach: Cavina

SECONDA FILA.

4. Brescia. La storia recente della Leonessa Brescia è quella di un graduale avvicinamento agli obiettivi che la dirigenza aveva fissato di volta in volta: in quattro stagioni Brescia passa dalla salvezza in DNA alla mancata promozione in serie A. Lecito quindi attendersi un ulteriore salto di qualità che confermi quanto meno le prime 4 posizioni in questa stagione. E a dire il vero coach Martellossi sembra voler fare le cose in grande: in cabina di regia c’è il pupillo Fabio Di Bella, sotto le plance Gino Cuccarolo e Tommaso Rinaldi; dalla panchina Robert Fultz, Bushati e Federico Loschi. Ma è con gli americani che la Leonessa punta in alto, e non potrebbe essere diversamente con Tamar Slay e il figliol prodigo J.R. Giddens!

Brescia in sostanza è una certezza.

PRO: Società solida, dirigenza competente, ottimi giocatori: non partire come favorita numero uno potrebbe essere un vantaggio per la Leonessa che gioca senza la pressione di dover vincere a tutti costi il campionato.

CONTRO: Non essere riusciti a mantenere il gruppo dello scorso anno è forse il grande limite di questa squadra; Martellossi dovrà in sostanza ricominciare da capo il lavoro su un gruppo completamente nuovo.

 Quintetto: Di Bella, Giddens (a), Slay (a), Rinaldi, Cuccarolo.

Panchina: Fultz, Procacci (u), Bushati, Maspero (u), Loschi.

Coach: Martellossi.

5. Capo d’Orlando. C’è molta curiosità intorno alla creatura del patron Sindoni, affidata a Gianmarco Pozzecco, alla sua prima panchina dall’inizio della stagione. Dal Poz ci si aspetta tanto da allenatore, forse troppo considerando che in questo ruolo non si può uscire troppo dagli schemi. L’impronta di Pozzecco si vede molto nella composizione del roster: ingaggi importanti e di esperienza si alternano a scommesse su giocatori giovani. Così alla corte di Sindoni, troviamo gente come Basile, Nicevic e Soragna insieme al talentuoso, ma in cerca della definitiva esplosione, Portannese, con Laquintana e soprattutto Cefarelli (fresco campione europeo under 20) da tenere d’occhio. Se gli americani saranno degli ingaggi azzeccati (in questo senso si parla molto bene di Archie), il mix potrebbe essere veramente interessante.

In definitiva, Capo d’Orlando è una scommessa.

PRO: Pozzecco e i giocatori di esperienza possono dare molto a questo gruppo.

CONTRO: Le 37 primavere di Nicevic e le 38 di Basile potrebbero essere un grosso problema, ed in generale la panchina sembra un’incognita.

 Quintetto: Wright (a), Basile, Archie (a), Soragna, Nicevic (p).

Panchina: Laquintana (u), Portannese, Ciribeni (u), Cefarelli (u), Benevelli.

Coach: Pozzecco.

 

6. Verona. La Scaligera è una squadra ambiziosa: in questo senso avere ingaggiato Marco Carrarretto rappresenta un segnale della voglia dei giallo-blu di fare bene. Coach Ramagli inoltre può contare su tre americani in squadra: il play Jerry Smith ex Cantù, la guardia Quincy Taylor e il pivot ex Barcellona Craig Callahan. Con Gandini e Boscagin a dare il proprio contributo, Verona ha sicuramente fatto il possibile per rendersi competitiva. Il ritorno di Carrarretto arricchisce tanto il reparto esterni, e da il giusto miscuglio di esperienza e aggressività a Verona per poter sognare di fare il colpaccio.

La sesta posizione, tolto Carrarretto che è un ottimo acquisto ma non propriamente un uomo da copertina, è giustificata dall’assenza di una grande stella di richiamo. Tuttavia se Smith e Taylor confermeranno le loro qualità, Verona potrebbe seriamente sognare in grande.

PRO: Il reparto esterni sembra essere il punto forte di questa squadra, la panchina è una delle migliori del campionato.

CONTRO: Sotto canestro si è voluto puntare più sulla concretezza che sul talento, e questo in gare decisive potrebbe essere un problema.

 Quintetto: Smith (a), Taylor (a), Carraretto, Gandini, Callahan (p).

Panchina: Grande (u), Reati, Boscagin, Da Ros, Salafia (u).

OUTSIDERS.

 

7. Trento. Sarà difficile ripetere l’impresa dello scorso anno, cioè eliminare Barcellona con un secco 3-0 e approdare alle semifinali playoff, combattute fino all’ultima goccia di sudore contro Brescia. Eppure questo episodio sembra aver segnato il dna di Trento, che si rimette a lavoro agli ordini del riconfermato coach Buscaglia, con la voglia di provare nuovamente a sorprendere.  Niente nomi altisonanti, ma una qualità media pregevole suddivisa su più uomini. Si punta molto sul quintetto, dove la certezza è Toto Forray, capitano amatissimo dalle parti del PalaTrento. Gli altri due punti fermi sono i confermati BJ Elder, ala eclettica e Davide Pascolo, atteso al salto di qualità. Da scoprire la guardia Brandon Triche, proveniente dal college di Siracuse. Importante l’ingaggio del pivot titolare, quel Luca Lechtaler, che ha fatto tanta panchina a Siena e ora godrà di molti minuti a Trento. Da tenere d’occhio anche Davide Poltronieri, top scorer della scorsa DNA, e Filippo Baldi Rossi.

Ancora una volta possibile sorpresa.

PRO: il quintetto sembra in grado di dare fastidio a molte avversarie.

CONTRO: poche certezze dai piccoli della panchina, servirà molta elasticità nelle rotazioni dei titolari.

Quintetto: Forray (p); Triche (a); Elder (a); Pascolo; Lechtaler.

Panchina: Spanghero; Poltronieri; Fiorito (u); Molinaro (u); Baldi Rossi.

Coach: Buscaglia

 

8. Trapani. Sembrerà un azzardo a molti piazzare una matricola così in alto nel ranking. Eppure Trapani non è per nulla una squadra da sottovalutare. In casa granata hanno fatto tutto il necessario per ottenere una salvezza tranquilla e pianificare un ambizioso futuro: la punta di diamante è sicuramente Lino Lardo, coach navigato, determinato ma dai toni pacati: oltre alla questione sportiva, Lardo apporta al club quel quid in più in autorevolezza e appeal all’interno della galassia della pallacanestro italiana. Guardando il roster poi ci si accorge che la batteria italiana di Trapani è forse tra la più competitive e giovani del torneo, con Patrick Baldassarre e Giancarlo Ferrero che conoscono il campionato, portano in granata la loro qualità ma anche la loro fame di successi, e Andrea Renzi, che se in forma può rappresentare un lusso per la categoria; senza sottovalutare l’apporto che possono dare Rizzitiello e Ianes ad una squadra che sembra intenzionata a proporre una pallacanestro diversa rispetto al panorama nazionale.

Se, come si pensa, Lima avrà indovinato gli americani, la guardia Robert Lowery jr., e il play Kelvin Palker, la miscela sarà stuzzicante.

Tra gli under interessanti il play Bossi e la guardia Bartoli.

Riuscirà a Trapani a rivestire il ruolo di matricola terribile?

PRO: Lardo è una certezza; anche in prospettiva futura, l’età media della squadra è  bassa, o meglio futuribile; possibilità di giocarsi durante la stagione lo spot per il comunitario o il passaportato.

CONTRO: la panchina sembra corta nel reparto lunghi.

 Quintetto: Parker (a), Lowery (a), Ferrero, Baldassarre, Renzi.

Panchina: Bossi (u), Bartoli (u), Rizzitiello, Tabbi (u), Ianes.

9. Biella. Archiviata la scorsa stagione e catalogata come annata storta, in casa Angelico hanno fatto quadrato: compresi gli errori dello scorso anno, rinnovata la struttura societaria, Biella si rimette in discussione puntando con coraggio sui giovani. L’idea è quella di creare un gruppo di giocatori senza grandi firme, che abbini esperienza e gioventù: coach Corbani potrà infatti contare su Laganà e Chillo, campioni europei con l’under 20, e su giocatori rodati come Hollis, Infante o Voskuil.

PRO: Molte rotazioni per Corbani, che può contare sul miglior comparto under di tutta la lega; ancora un visto per extracomunitari a disposizione. Una precisazione, se gli azzurrini d’oro ingranano, potrebbe scalare rapidamente il ranking.

CONTRO: Biella dovrà dare il giusto tempo ai suoi giovani per maturare ed essere decisivi, cosa che in una piazza che viene dalla serie A, potrebbe essere complicato. 

 Quintetto: Berti, Voskuil (p), Laganà (u), Hollis (a) Infante.

Panchina: De Vico (u), Murta, Raspino, Lombardi (u), Chillo (u).

Coach: Corbani.

 

10. Ferentino. I ciociari si presentano come una squadra atipica, poiché a differenza di molte altre squadre della Lega 2 Gold che hanno puntato sul play e su una guardia/ala americana, questa spende un visto per il pivot: Will Mosley, lo scorso anno alla Biancoblù Bologna che con Rodney Green può fare le fortune di Ferentino. Giuri, Guarino e Bucci sono un trio di esterni interessanti, con l’ex Barcellona che volendo potrebbe anche fare il sesto uomo.

PRO: può ingaggiare ancora un passaportato o un comunitario.

CONTRO: Pur avendo puntato su un pivot americano, in generale il comparto lunghi non impressiona.


Quintetto: Giuri, Bucci, Green (a), Pierich, Moesly (a).

Panchina: Guarino, Parrillo (u), Duranti (u), Rosignoli, Paesano (u).

Coach: Gramenzi

11. Jesi. La discesa in serie inferiori di giocatori che hanno vestito la maglia della nazionale, passa anche per Jesi che riaccoglie Mason Rocca. L’ex Olimpia costituisce una coppia importante per la categoria con Michele Maggioli, capitano di lungo corso e indubbiamente uno dei migliori pivot della Lega 2. Con l’apporto del  factotum Leemire Goldwire, si crea una struttura solida in cui alternare Santiliangeli, Jukic, e il campione europeo under 20 Fallucca.

PRO: Maggioli e Rocca sotto canestro sono una delle migliori coppie del campionato; può giocarsi la carta del secondo extracomunitario.

CONTRO: Difficile trovare risorse suppletive in panchina.

 Quintetto: Goldwire (a), Santiliangeli, Jukic (c), Rocca, Maggioli.

Panchina: Borsato, Ruggeri, Fallucca (u), Esposito, Gaspardo.

Coach: Coen.

 

LE ALTRE.


12. Casale Monferrato.
La Novipiù è una squadra che esce profondamente ridimensionata dal tunnel dei problemi societari che l’hanno investita, ma che è stata costruita seguendo la struttura della passata stagione con un play e un’ala piccola americana: Dillard e Jackson; Bruttini può dare pericolosità in attacco. In generale la squadra abbonda di ali, tra cui spicca Cutolo che può occupare sia il ruolo di 3 che di 4. Per il resto la composizione della squadra rispecchia i canoni del ridimensionamento subito in estate; sempre meglio di non iscriversi.

PRO: Nel complesso, la panchina sembra poter dare buone garanzie.

CONTRO: Sotto canestro poca fisicità.

 Quintetto: Dillard (a), Casini (p), Jackson (a), Martinoni, Bruttini.

Panchina: Amato, Di Prampero, Giovara, Cutolo, Fall.

Coach: Griccioli

 

13. Veroli. Sanders e Samuels dovranno tenere a galla i giallorossi: dietro loro infatti, il roster non sembra così competitivo, visti gli ingaggi di Blizzard e Cittadini, giocatori importanti ma pur sempre sulla via del tramonto. Questo in un certo senso conferma il ridimensionamento delle ambizioni di Veroli, visto che anche la coppia Rossi-Tommasini non fa stropicciare gli occhi. L’obiettivo salvezza è sicuramente più che alla portata,  ma i playoff di certo non sono semplici da raggiungere.

PRO: Sanders e Samuels sono un capitale inestimabile per i giallorossi.

CONTRO: Poche certezze in un ruolo importante come ilplay; Blizzard vine e pur sempre da un anno di inattività.

 Quintetto: Rossi, Sanders (a), Blizzard (p), Samuels, Cittadini.

Panchina: Tomassini, Casella, Ondo Mengue (u), Carenza, Martignago (u).

Coach: Ramondino

 

14. Imola. Anche qui la differenza la faranno gli americani: il 2 Young e il 3 Niles. Gli italiani del quintetto non sono male: il play Passera e la coppia Dordei Poletti sotto le plancie, che sembra ben assortita. Tuttavia la panchina sembra molto corta: da tenere d’occhio l’under Maccaferri.

In definitiva, come per tutte le squadre di questa fascia, molto dipenderà dagli americani, tuttavia se dovess infortunarsi anche uno degli italiani titolari, saranno dolori.
PRO: un buon pacchetto italiani in quintetto.

CONTRO: panchina corta.

Quintetto: Passera, Young (a), Niles (a), Dordei, Poletti.

Panchina: Maccaferri (u), Turel (u), Riga, Mancin, Gorrieri (u).

Coach: Esposito.

 

15. Trieste. Esserci è già tanto. Quella di Trieste potrebbe essere una bella storia da raccontare qualora riuscisse a centrare l’obiettivo salvezza: una storia che comincia a maggio e giugno, quando 1233 appassionati hanno sottoscritto l’abbonamento in via anticipata al fine di salvare la società. Il sogno Lega 2 passa adesso dalle sorti sportive, ed è superfluo sottolineare che il roster è stato costruito guardando con ansia al budget a disposizione. Preso Harris nello spot di 4, con imminente arrivo del pivot Dane Di Liegro, si è ancora alla ricerca di un play/guardia, magari anche comunitario, in modo da potersi giocare il secondo visto extracomunitari durante la stagione. Sarà interessante vedere titolari, o comunque con molti minuti a disposizione, Ruzzier e Tonut, campioni europei under 20 quest’estate.

PRO: under interessanti.

CONTRO: lavori in corso a Trieste che non ha completato il roster a meno di un mese dall’inizio del campionato.

Quintetto: Ruzzier (u), X, Tonut (u) Harris (a) X (Di Liegro?).

Panchina: Carra, Mastrangelo, Fossati, Candussi (u),Urbani (u)

Coach: Dalmasson

 

16. Forlì. Roster da ultimare, pochi soldi e molti giovani. Questa in sintesi la situazione di Forlì. Molto difficile raggiungere l’obiettivo salvezza, poiché laddove gli americani si rivelassero all’altezza (in tal senso Cain ha buone referenze, mentre si nutrono dubbi su Ferguson preso dal campionato regionale australiano!) si dovrebbe anche riuscire a valorizzare e responsabilizzare i giovani componenti di questa squadra. Eliantonio è uno di quelli chiamati al salto di qualità, così come Saccaggi anche se quest’ultimo sembra più acerbo.

PRO: difficile da dire in una stagione che si annuncia difficilissima. Prendendola con filosofia si potrebbe dire che c’è margine per far crescere i giovani.

CONTRO: in generale la squadra onestamente non sembra attrezzata per la Gold.

Quintetto: Saccaggi, Ferguson (a), Crow, Eliantonio, Cain (a).

Panchina: Basile (u), X, Battistini (u), Sergio, X.

Coach: Galli

Sergio Villabuona