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Louisville batte in finale i Wolverins di Michigan per 82 – 76 e si aggiudica il titolo NCAA.

Le partite del college sono sempre entusiasmanti, se poi si gioca una finale, allora l’agonismo e il patos salgono alle stelle, i giocatori in campo danno anima e corpo, il pubblico è più rumoroso del solito e la partita si trasforma in uno spettacolo hollywoodiano.

Questa notte ad Atlanta c’erano tutti gli ingredienti necessari , Cardinals e Wolverins hanno dato vita ad una finale pirotecnica, tirata e combattuta fino ai minuti finali, ricca di episodi da brividi, corsa, alley-oop, difesa asfissiante e tiri da distanza siderevole. Giusto per capirci, una delle finali NCAA più belle di sempre.

Per citare un episodio, nel primo tempo Albrecht e Hancock si sono resi protagonisti di un batti e ribatti da 3 punti, in due hanno messo a segno  un complessivo 8/8 dalla lunga che ha acceso il match, come se ce ne fosse bisogno.

Hancock, già protagonista in semifinale , aveva  dimostrato ai propri compagni, al proprio allenatore ed ai propri tifosi di che pasta è fatto. Per Albrecth la storia è diversa; in stagione regolare viaggiava in sordina con 1.8 punti di media. In un amen, ed in finale per giunta, ne ha messi 17. Michigan non ha vinto, ma Albrecht è sicuramente entrato nella storia. Questa piccola parentesi della partita più importante della stagione  dimostra quanto possa essere bello ed imprevedibile il college basket.

I protagonisti attesi sono entrati in scena nel secondo tempo, Burke per i Wolverins, Siva per i Cardinals, hanno gettato benzina sul fuoco, hanno infiammato una partita già incandescente.

Louisville alla fine è riuscita ad imporre il proprio gioco, rapido e di transizione, alla compostezza e all’ordine di Michigan. L’azione che meglio ritrae, sia l’intera partita, che lo spirito portato in campo dai giocatori, è il canestro di Behanan che , dopo due rimbalzi offensivi, ed in mezzo ad almeno una dozzina di mani è riuscito a depositare la palla nel cesto per i due punti.

A fine gara, il premio MOP ( most outstanding player ) va a Luke Hancock.

Louisville: Hancock 22, Siva 18 + 5ast, Behanan 15+12rimb, Dieng 8 + 3blc + 6ast+8rimb.

Michigan: Burke 24, Albrecht 17, Robinson 12, Hardaway 12+4ast .

LA STORIA NELLA STORIA

La partita, lo abbiamo detto, è stata una delle finali più belle di sempre; da anni le finali NCAA  erano letteralmente dominate dalle squadre favorite, pensate a Kentucky o a Connecticut nelle finali dei due anni precedenti.

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Ma nella splendida gara disputata ad Atlanta, si cela un’altra storia, quella di Rick Pitino. Il coach di Louisville è il primo allenatore nella storia della NCAA ad aver vinto il titolo alla guida di due differenti squadre, Kentucky nel 1996 e Louisville ovviamente.

Il secondo trionfo arriva a ben 17 anni di distanza dal primo , e se, come è ovvio che sia, in questo lasso di tempo il gioco della pallacanestro è cambiato quasi radicalmente, i trionfi di Pitino sono frutto di principi intramontabili nel gioco del basket : corsa, difesa asfissiante, pressing, SACRIFICIO e DEVOZIONE.