Houston Rockets v Denver NuggetsDenver Nuggets-Dallas Mavericks 95-94

Vittoria numero 19 sul parquet di casa, ma per i Nuggets c’è poco da festeggiare. Denver sarà con tutta probabilità costretta a fare a meno di Danilo Gallinari per parecchio tempo. L’ex Armani Jeans ha lasciato il campo con la sedia a rotelle quando mancavano 4’27’’ all’intervallo lungo. Il Gallo, fin lì protagonista della partita con 9 punti, 1 rimbalzo e 1 assist, stava attaccando Nowitzki sul perimetro quando, al momento della penetrazione, il suo ginocchio sinistro ha ceduto inspiegabilmente e si è piegato all’interno. L’urlo di dolore del Gallo e la preoccupazione dei suoi compagni lasciano fin da subito pochi dubbi sulla gravità dell’infortunio, del quale però si saprà qualcosa in più solo dopo la risonanza magnetica cui si sottoporrà l’azzurro nel corso della mattinata statunitense. Dalle prime indiscrezioni, che dall’ambiente Nuggets si sforzano di non fare arrivare ai media, si parla di rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro. Se così fosse, Gallinari dovrà essere operato per sistemare la lesione e cominciare un periodo di riabilitazione che dovrebbe riportarlo sui campi di gioco non prima di sei mesi a partire dalla data dell’intervento.

Brooklyn Nets-Chicago Bulls 90-92

Nonostante le molte assenze (anche Belinelli è fuori, ma l’italiano sembra essere sul punto di tornare), Chicago passa sul parquet dei Nets al termine di una bella rimonta. Chicago, che va sotto anche di 16 nel secondo quarto, ha comunque la forza di riprendersi nel corso della ripresa e di rientrare in partita grazie alle giocate di Carlos Boozer, doppia doppia da 29 punti e 18 rimbalzi, e Butler (16), sua la tripla che nel terzo periodo ristabilisce la parità dopo che Brooklyn, nel primo tempo, sembrava poter controllare con tranquillità l’andamento del match. Da lì in poi i Bulls controllano, anche se i Nets si devono mangiare le mani per le tante occasioni sprecate nel finale, soprattutto con Brook Lopez, autore comunque di 28 punti complessivi. Top scorer della partita è Williams, con 30 punti, ma il score non basta a regalare il successo a Brooklyn.

Oklahoma City Thunder-San Antonio Spurs 100-88

E’ una vittoria importantissima, per il prestigio e per la classifica, quella ottenuta dai Thunder contro San Antonio nella sfida tra le super-potenze della Western Conference. Con questo successo ora Oklahoma City (55-20) si mette in scia agli Spurs (56-20), ma intanto pareggia il conto degli scontri diretti (2-2) e, in caso di arrivo con il medesimo record, potrà far valere un bilancio migliore di San Antonio nelle partite contro le altre squadre dell’Ovest. Decisive, contro gli Spurs, sono come capita di sovente le prestazioni di Russel Westbrook e Kevin Durant, rispettivamente a referto con 27 e 25 punti. Ottima anche la prova di Fisher, i suoi 17 punti contro San Antonio sono il massimo bottino in maglia Thunder, ma è soprattutto la prova della difesa (10 stoppate che costringono gli Spurs a un bassissimo 40% dal campo) a dare la dimensione del successo di Oklahoma City. Di San Antonio, alla terza sconfitta nelle ultime quattro uscite stagionali, preoccupa soprattutto l’involuzione di Tony Parker, appena 2 punti in 25’: il francese, bloccato nel corso della carriera da una serie infinita di problema fisici, pare debba fare i conti anche con una tendinite al polpaccio sinistro. E senza le sue giocate per gli Spurs si fa durissima.

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