Una stagione da incubo, i playoff volati via praticamente da subito, nonostante una squadra ipoteticamente da corsa e con un futuro radioso, in prospettiva.

Inizialmente, il rientro ritardato di Ricky Rubio, causa infortunio al ginocchio della scorsa stagione, con un necessario periodo per rientrare in forma e, soprattutto in ritmo, poi i ripetuti infortuni di Kevin Love, infine out anche Andrei Kirilenko.

Questa stagione è volata via così, contrassegnata da sfortuna epocale, tuttavia per il futuro a Minneapolis possono guardare avanti con ottimismo.

Insieme ad Houston, ad ovest, e probabilmente Philadelphia e Cleveland ad est, i T- Wolwes sono la squadra con più potenziale, giocatori giovani e di talento, la dirigenza deve solo aspettare che tutti siano nuovamente in forma e, magari, mettere in atto qualche trade per puntellare l’organico.

A Minneapolis, infatti, possono contare su Rubio e Love, una coppia che tutti invidiano, classi 1990 e 1988, lo spagnolo un playmaker che mette in ritmo chiunque, corre e fa correre, un fenomeno del ruolo, che ancora ha mostrato soltante parte del proprio talento, il californiano, invece, è una macchina da rimbalzi, efficace sia in post basso che al tiro dalla lunga distanza, un all star e membro di Team Usa.

Salvo imprevisti, vedi una trade che possa coinvolgere Kevin Love, di cui si è parlato ipotizzandone un rientro in California, loro sono l’asse su cui costruire per il futuro.

Accanto a loro Shved, rookie sovietico che sta avendo un notevole impatto, e Nikola Pekovic, pivot forte fisicamente e dotato di grande gioco in post basso, uomo da doppia doppia.

In più Kirilenko, il quale, però, non ha l’età dalla sua ed è più un giocatore pronto uso, per l’immediato.

Ridnour e Barea sono il supporting cast, per gli esterni, in più c’è Derrick Williams, prima scelta dei T-Wolves due anni fa, atletismo debordante, potenziale però inespresso.

Probabile che quest’ultimo sia l’indiziato per partire, essendo chiuso da Kirilenko e Love, al fine di ottenere, in cambio, un esterno più atletico e fisico di Rubio e Shved, e magari anche un “4” da panchina. Viceversa, qualora partisse Love, Williams avrebbe più spazio da numero “4”, magari in quintetto, sempre che, per Love, non arrivi un’ altra ala forte da starting five.

Ad ogni modo, qualunque siano gli esiti del mercato e le scelte della franchigia, a Minneapolis possono stare tranquilli, il potenziale c’è ed è veramente notevole, la prossima stagione, infortuni permettendo, per i playoff ci sono anche i T-Wolves.