Russsell Westbrook, Steve Nash

Questa volta Russell Westbrook difende. Difende per davvero. JR Smith si infila nel mezzo angolo, si butta all’indietro con il corpo dell’avversario addosso e lascia partire il tiro. Sarebbe un tiro orrendo per la maggior parte dei giocatori NBA, ma non per JR, che ci ha abituati a questo ed altro. Stavolta, però, il pallone trova solo il ferro. Dopo una serata in cui è stato letteralmente immarcabile (36 punti, 14/29 dal campo con 6/13 dall’arco), Smith si prende e sbaglia a fil di sirena la conclusione che avrebbe potuto regalare ai Knicks una grande vittoria sui Thunder, ritornati sul palcoscenico della Grande Mela dopo più di due anni di assenza (nella passata stagione la trasferta a NY non si è giocata per via del lock-out).

“Il mio tiro da fuori è stato mortifero per tutta la sera tranne che nell’ultimo quarto – racconta Smith al termine della gara, commentando il 2/9 (1/5 da tre) del periodo finale -. Non voleva proprio entrare. Col senno di poi, forse avrei provato a penetrare nell’ultima azione, ma ormai…”.

Con Carmelo Anthony ancora ai box per l’infortunio al ginocchio sofferto nella partita contro Cleveland, la squadra di coach Woodson gioca una partita quasi eroica affidandosi all’ex-Nuggets, a Stoudemire (16 e 8 rimbalzi) e Felton (16 ma 1/8 dall’arco), ma non basta per mettere la museruola a Kevin Durant, a tratti leggiadro con una prestazione da 34 punti, 8 rimbalzi e 6 assist (ma anche 7 palle perse). I Thunder, che hanno 21 punti con 5 assist da un Russell Westbrook partito forte ma poi spentosi offensivamente con il trascorrere dei minuti (0 punti nell’ultimo quarto), inanellano la terza vittoria consecutiva e riaccorciano così sugli Spurs, riportandosi a 2.5 gare di distanza, mentre New York viene riagguantata da Indiana nella corsa al secondo posto a Est che resta sempre apertissima.

gallo7A Ovest la striscia di cinque vittorie esterne consecutive dei Clippers si ferma al Pepsi Center, dove i Nuggets vincono 107-92 mettendo in bacheca il 27esimo successo casalingo stagionale (il 12esimo di fila) a fronte di 30 partite giocate tra le mure amiche: si tratta del miglior record interno della Lega assieme a quello dei Miami Heat. Ty Lawson gioca una grande partita da 21 punti e 11 assist, esplodendo nel terzo quarto (10+4), lì dove Denver spacca definitivamente gli equilibri vgrazie a un parziale di 36-26 frutto di uno spettacolare 6/7 dall’arco di squadra. Buona anche la partita di Andre Iguodala, sguinzagliato come specialista difensivo sulle tracce di CP3: il play dei Clippers chiuderà comunque la serata con 16 punti e 10 assist, senza però riuscire a imbastire giocate semplici. Danilo Gallinari piazza invece un ventello tondo tondo con 8/15 dal campo, 6 assist e 5 rimbalzi, dimostrando di essersi ormai ripreso dal problema alla coscia che lo aveva frenato negli ultimi giorni, costringendolo anche a saltare le partite contro Portland e i Lakers. Denver, che centra la settima vittoria consecutiva complessiva, torna a una sola gara di distanza dal quarto posto e dai Grizzlies, mentre i Clippers frenano nella rincorsa a Thunder (ora lontani 2.5 partite) e Spurs (a +5).

“Siamo una squadra molto pericolosa quando giochiamo in casa – racconta JaVale McGee -. Siamo in forma, ci stiamo allenando bene, stiamo giocando bene. Se continuiamo in questo modo, sarà molto difficile batterci quando arriveranno i playoff”.

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Nel dettaglio i tabellini delle partite della nottata:

NEW YORK KNICKS-OKLAHOMA CITY THUNDER 94-95

New York: Thomas 2, Shumpert 2, Chandler 9, Felton 16, White 6; Martin 4, Stoudemire 16, Novak 3, Kidd 0, Smith 36.

Oklahoma City: Ibaka 12, Durant 34, Perkins 2, Westbrook 21, Sefolosha 2; Collison 0, Fisher 0, Jackson 8, Martin 16.

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DENVER NUGGETS-LOS ANGELES CLIPPERS 107-92

Denver: Gallinari 20, Faried 11, Koufos 6, Lawson 21, Iguodala 14; Brewer 11, McGee 0, Miller 12, Chandler 12.

LA Clippers: Griffin 17, Butler 8, Jordan 7, Billups 8, Paul 16; Odom 8, Barnes 19, Hill 2, Bledsoe 5, Green 2.