Ormai per i Bulls il problema è consolidato. In casa, peggiore è l’avversario, peggiore è la prestazione della squadra. Questa volta la sconfitta arriva per mano dei Cavs, privi di Irving. 101-98 il finale, con Deng che sbaglia la tripla del possibile pareggio. Per i Bulls 8 sconfitte nelle ultime 12 giocate, segno che questa volta non è più soltanto un incidente psicologico. La squadra è stanca sia fisicamente che mentalmente.

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“La difesa è stata pessima, a rimbalzo le abbiamo prese. E ci hanno battuto su tutte le palle vaganti” è l’analisi caustica di coach Thibodeau a fine partita.

Belinelli vive ancora una serata altalenante, come tutti i Bulls in questa fase della stagione. Per lui 22 minuti di utilizzo. 8 punti (1/4 da 2, 2/6 da 3, 2 rimbalzi e 2 perse.) Top scorer Carlos Boozer con 27, seguito da Deng 26. Per i Cavs Waiters 25, Livingston 15.

Sempre a Est, continua il “febbraio magico” degli Heat. 12 vittorie su 13 gare. Primo posto a Est praticamente inattaccabile e un Lebron che tira con oltre il 60% dal campo.  Non senza patemi, però, la vittoria in casa contro i Kings, arrivata dopo 2 overtime. 141-129 il finale. James ne mette a referto 40, conditi da 8 rimbalzi e 16 ast. Wade 39 e Ray Allen 21 (5/10 da 3). Per Sacramento Thornton 36, Evans 26.

NBA 2013:  Heat vs 76ers FEB 23

“Febbraio, marzo e ovviamente aprile, quando si sente l’odore dei playoff, sono i mesi dell’anno in cui bisogna iniziare a giocare il miglior basket – ha spiegato Wade -. Ci piacerebbe giocare benissimo per tutto l’anno, ma a inizio stagione bisogna affinare qualche meccanismo: comincia una nuova annata, le altre squadre hanno dei nuovi innesti e di conseguenza crescono. Per questo una squadra vincente, con molti veterani, deve cercare di trovare la quadratura del cerchio fin da subito”.

Nell’ ultimo mese gli Heat hanno staccato il resto della Eastern Conference: dopo le partite dell’1 febbraio avevano 0,5 gare di vantaggio su New York; dopo le gare di ieri notte il divario era aumentato a 6 gare su Indiana e 6,5 sui Knicks. Come ha spiegato Spoelstra, non ci sono formule magiche: “C’è semplicemente più impegno, più concentrazione, più sacrificio: spesso dipende solo da aspetti elementari come questi”.

Questi gli altri risultati:

Orlando – Philadelphia 98-84 (Afflalo 16, Harris 16, Pargo 14, Wilkins 14).

Golden State – Indiana 97-108 (Curry 38, Thompson 13, West 28, Hill 23, George 21).

Brooklyn – New Orleans 101-97 (Williams 33, Lopez 20, Vasquez 20, Lopez 14).

Milwaukee – Dallas 95-90 (Ellis 22, Redick 14, Nowitzki 21, Mayo 18).

Minnesota – Phoenix 83-84 (Williams 21+12, Pekovic 18+12, Gortat 14, Morris 14, Johnson 14).

Charlotte – LA Clippers 84-106 (Henderson 24, Walker 15, Griffin 24, Barnes 17