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Nato a Mogadiscio l’1 gennaio 1989 , Aden ha il doppio passaporto statunitense, essendo emigrato negli USA da bambino. Alto 193 cm, forte fisicamente e dotato di un ottimo trattamento di palla, il giocatore può ricoprire tutti i ruoli del perimetro.

A causa dell’infortunio che, in pratica, non ha mai consentito ad Adeola Dagunduro di scendere in campo, Roma era estremamente corta nelle rotazioni degli esterni, dove Datome in pratica non aveva mai un minuto di riposo. Adesso, con un quintetto formato da Taylor, D’Ercole e Datome, coach Calvani si potrà concedere il lusso di alternare quintetti diversi, ruotare tutti gli esterni, dare riposo a Datome e scegliere liberamente se andare con un quintetto potente o giocare con lo “small ball”; sia Goss che D’Ercole, oltretutto, potranno dare una mano in regìa, mentre il nuovo arrivato occuperà la posizione di guardia e potrà dare qualche minuto in ala piccola.

Se l’inserimento funziona, adesso la Virtus si candida ulteriormente ad un ruolo da protagonista fino alla fine, con ambizioni di raggiungere magari un posto utile per l’Europa e, perchè no, per l’Europa che conta, alias l’Eurolega!

Queste le prime parole di Faisal Aden in conferenza stampa: «Vengo a Roma per dimostrare il mio valore. Ho sfruttato gli impegni con la nazionale somala, con la quale ho messo a segno il record di punti segnati (59), per dimostrare di essere fisicamente integro e di aver recuperato completamente dal mio infortunio. Sono stato fuori otto mesi: è stata dura, ma ho lavorato molto intensamente per tornare quello di prima. Questa esperienza mi è servita a livello personale per conoscere meglio me stesso e il mio corpo. So fare canestro, posso togliere pressione alle altre guardie, ma il mio obiettivo è accontentare l’allenatore in quello che mi chiede e aiutare a tenere alto il livello del ritmo partita e del gioco

 

 

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