Penso che ormai anche i non appassionati di basket sappiano che Bargnani è un giocatore soft, solo tecnica, poco propenso alle battaglie in area pitturata, che non prende un rimbalzo se non nei rari casi in cui la palla gli cade praticamente tra le mani.

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Direi che questo ormai è chiaro a tutti, vero o meno che sia, è questa la descrizione che del Mago danno in Canada, dove ormai è mal visto dall’ambiente,  che lo accusa di poca aggressività e di scarsa voglia, come detto, di lottare per i rimbalzi, accusa che, onestamente, con somma tristezza da parte di chi scrive, è impossibile negare, poiché 4 rimbalzi di media in 35 minuti, per un lungo di 2.13 , con il suo talento, sono davvero pochi.

Possiamo ipotizzare qualche giustificazione, ad esempio che preferisca giocare lontano dal post bassom dato che prende i suoi tiri in allontanamento e raramente attacca dal post basso; tuttavi questo vale solo in attacco, dove è libero di spaziarsi come meglio crede e dove risulta più efficace, ovvero lontano dal pitturato, ma non in difesa dove deve necessariamente seguire i “4” avversari, che bazzicano vicino al ferro e che prendono 8-9 rimbalzi di media, generalmente.

Ciò posto, Bargnani resta comunque un giocatore capace di segnare 18-20 punti a partita, micidiale nel tiro da tre punti e forte tecnicamente, perfetto per affiancare un centro potente e difensivo.

Il problema è che il Mago ha un contratto pesantissimo,  “scomodo” per molte squadre Nba. Il suo valore non si discute, che valga quanto viene pagato ora come ora in Nba non ne sono sicuri, specialmente ai Raptors, ma probabilmente la cifra è accettabile parlando del vero Bargnani, sicuramente non di quello attuale.

Deve essere rivitalizzato! Dove? Impossibile saperlo.

Ai Raptors appare finita, il tempo per scambiarlo si riduce giorno dopo giorno ma tenerlo fino alla fine, per farlo partire dalla panchina e giocare 15 minuti anonimi se non addirittura negativi, fa male ai Raptors stessi è sicuramente non è proficuo per la carriera del lungo italiano, 27enne, età da “ora o mai più”.

In una ipotetica trade, per avere fortuna, dovrebbe ritrovarsi in una squadra con un centro dominante, che si occupi di difesa e rimbalzi, un Tyson Chandler o un Joakim Noah, per fare chiarezza, e con un playmaker che lo possa servire quando si apre per il tiro.

In primo luogo si era parlato dei Lakers, al posto di Gasol, ma non sembra se ne farà nulla, questa trade è tramontata. Per lui, forse, meglio così, i Lakers attualmente non girano e Nash e Bryant sono in dirittura d’arrivo, anche se Bryant potrebbe giocare fino ai 38 (ne ha quasi 35), e Los Angeles è decisamente meglio di Toronto, non perchè quest’ultima non sia una bella città, perchè lo è, ma il freddo polare al cospetto della temperatura perennemente estiva che c’è in California non regge al paragone.

Oltretutto, il centro dominante ci sarebbe pure, Howard, il playmaker anche, Nash, la soluzione per lui poteva anche essere positiva e costruttiva, a prescindere dai dubbi sul futuro e sullo stato attuale dello spogliatoio Lakers.

In secondo luogo, i Knicks, che hanno un Amare Stoudamire di troppo.

Bargnani è più giovane, più tecnico, complessivamente meno forte, sia lui che Stoudamire hanno contratti pesanti, ma la trade, sotto il profilo tecnico avrebbe senso.

Per Woodson un altro giocatore capace di spaccare le difese col tiro da tre punti, molto più forte di Steve Novak, che occupa attualmente quel ruolo, per i Raptors un ipotetico uomo franchigia da 20 e 10 di media. Solo un’ipotesi al momento.

Certo Stoudamire sembra essersi adattato al ruolo di sesto uomo di lusso da 25 minuti a sera, concentrando la sua grinta in meno minuti e giocando il meno possibile con Anthony sul parquet. Amare si presta, per questi mesi, in ottica titolo Nba, attenzione però, l’anno prossimo non se ne parla neanche.

Ai Bulls sarebbe una soluzione fantastica, i Raptors non vogliono Carlos Boozer, nè tantomeno Robinson.

Si mettessero d’accordo, il Mago avrebbe il suo centro dominante, Noah, stoppate e difesa, la sua protezione in campo, poi Rose, Hamilton, Deng, Belinelli, la difesa tutta sugli altri, lui libero di far male, e in attacco il Mago sa giocare a pallacanestro come pochi, con quel fisico, parliamo di uno dei primi cinque “4” della Lega, a livello offensivo.

Così resterebbero solo i Nets, che potrebbero dare Gerald Wallace e Kris Humpries, oppure gli Haws che scambierebbero Josh Smith, in scadenza di contratto.

Se restasse, ai Raptors è appena arrivato Rudy Gay da Memphis,  giocatore anch’egli draft 2006, esterno da 20 di media, col quale formerebbe una discreta coppia. Per ora Rudy Gay va già alla grande, i Raptors con lui vincono, ma vincono con Amir Johnson in campo e Bargnani a passare gli asciugamani.

Staremo a vedere.

Si viene e si va, in Nba, questo è evidente, da uomo franchigia a peso nel giro di un solo anno, questa è la Lega più bella del mondo. Noi auguriamo al Mago di tornare a far bene in campo, su qualsiasi campo, “just be back”, dove faccia le sue magie è irrilevante.