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Il punto sulla NBA!! Si, certo, ma prima, negli States, la settimana “starts” con i riflettori non proprio puntati sulla lega più bella del mondo, ma su “the clash of titans”, Ravens vs 49ers, parliamo di superbowl ed Nfl, tra l’ altro con una storia nella storia, ovvero il primo caso di sempre in qualsiasi sport in cui I coach delle due finaliste assolute sono due fratelli.

Torniamo a casa, amici. Partiamo da dove ci eravamo lasciati: Rudy Gay fa il suo esordio a Toronto con un ventello, a lui le chiavi della squadra, una squadra giovane e dinamica con più americani e sempre meno europei dopo l addio di Calderon.

Un quintetto con Lowry, Derozan, Gay, Amir Johnson e Valanciunas ben la dice sulle possibilità  fisico-atletiche di questi ragazzi. Dalle dichiarazioni di Bryan Colangelo si evince l’ assoluta disponibilità al trattare Bargnani, certo non lo svenderanno, e’ una risorsa su cui hanno sempre investito e puntato molto, ma la sua avventura in Canada sembra al capolinea; il suo modo di giocatore tutto isolation in uno contro uno e specialmente il suo atteggiamento soft soprattutto a rimbalzo, poco si addicono al nuovo progetto Raptors.

Poche settimane fa si parlava su questa rubrica di uno di cui sentirete ancora parlare: Kirye Irving o come ormai lo chiamano qui “Mr. Fourth quarter”, 13 punti negli ultimi tre minuti e non contro una squadra qualsiasi ma contro Kevin Durant e compagni. Giocatore semplicemente strepitoso l’australiano-americano perché  dimostra di essere un campione del gioco. I campioni, le superstar assolute della pallacanestro sono i Clutch players; pensate un attimo, noi non ricordiamo Jordan per I suoi 35 punti a partita in regular season, ma lo ricordiamo per i 6 anelli, lo ricordiamo per le partite in cui lui e’ stato la differenza tra perdere e far vincere la sua squadra: il crossover su Byron Russell, lo scarico a Steve Kerr, la steal su Karl Malone, è in quei momenti che un giocatore dimostra di che pasta è fatto, quei momenti in cui il basket NBA per un attimo smette di essere un gioco di squadra, ed è in quell’ attimo in cui un giocatore dimostra se è o non è un campione caricandosi sulle spalle tutta la squadra: questo attimo è il clutch. Solo i più grandi di questo sport possono essere definiti Clutch players: Kyrie si candida ad entrare tra questi. Aspetto i Cavs ai playoff e magari negli anni a venire con una squadra più competitiva, costruita attorno al campione, sperando che non ripetano gli errori del passato come quando spacciavano Mo Williams per il side-Kick ideale di Lebron e si aspettavano da Antwan Jamison di essere quello che non è mai stato.

Il Gallo canta ad ovest. Vorrei non guardare l’ all-Star game per protesta, quest’anno lui ci stava e alla grande. Ricordo ancora i suoi esordi quando non sorpassava mai la linea da 3. Poi il primo poster su Roy Hibbert, per poi diventare il Gallo giocatore totale che è oggi, quello che si è guadagnato il rispetto di tutta la NBA. Per chi non lo sapesse il rispetto in questa lega non te lo costruisci tirando dai 24 feet, ma giocando quell’ ultimo metro di campo e meglio se sopra il ferro. Sabato ancora 27 e giocate decisive, da 3 e da 4, prima punta di una squadra imprevedibile in cui tutti sanno giocare la pallacanestro (apparte JaVale!).

Qualche curiosità  e un po di storia del mondo NBA: probabilmente questa sarà l ultima stagione in cui noi appassionati potremmo vedere i Kings cosi come li conosciamo a Sacramento. La franchigia potrebbe spostarsi a Seattle ridando vita ai mitici SuperSonics.

kings

Franchigia sfortunata Sacramento che ha toccata punte di eccellenza tra fine anni ’90 e primi 2000: Jason Williams poi Bibby, Doug Christie, Stojacovic, Webber e Divac a completare uno starting five da urlo con un super Turkoglu agli albori della sua carriera ad uscire dalla panchina. I Kings hanno seriamente meritato il titolo nel 2002, primi in regular season, se non fosse stato per una delle più grandi disgrace che abbia mai colpito il mondo Nba. In gara 6 delle Western Conference Finals, i Lakers ottengono 26 free throws, 18 in piu dei Kings nel solo quarto quarto dando vita a speculations su uno degli scandali più grossi che abbiano colpito questo mondo: i fixed games.

I fixed games evidentemente non sono comuni solo in Italia, 2 dei 3 referees di gara 6 sono stati condannati dichiarando che in quella partita hanno agito per conto della NBA, il cui interesse era portare quella serie a gara 7. Quelle Western Conference Finals verranno per sempre ricordate come un Classic per l’ intensità di gioco e per il fatto che 5 delle 7 partite si siano risolte negli ultimissimi attimi. Si ricorderanno anche per il primo caso riconosciuto di rigged game, ma di certo che qualcosa non andava è stato sempre sotto gli occhi di tutti. I Lakers rimontano gara 6 con uno storico comeback (propiziato dai 26 viaggi in lunetta dell ultimo quarto) e vincono la serie a sacramento. Poi si sbarazzeranno facilmente dei Nets nelle finals, ma in quel periodo la vere finals erano ad ovest.

Onore ai Kings!

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