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Non ci sono più gli stranieri di una volta, a parte rare eccezioni. Ve li ricordate gli slavi dei primi anni ’90?? Alle Olimpiadi del 1992, una Croazia appena divenuta indipendente diede filo da torcere al Dream Team originale, per almeno un tempo di gioco, grazie al gioco divino di Drazen Petrovic, il Mozart dei canestri, all’ultima sinfonia in nazionale prima del dramma dell’estate seguente, a quei tempi considerato la guardia Nba numero 2 dietro MJ, così insinuando nella pallacanestro mondiale il sospetto che prima o poi gli americani Nba sarebbero stati sconfitti (prima sconfitta ai mondiali del 2002 ad Indianapolis). Ma cosa sarebbe successo se la Jugoslavia del basket si fosse frantumata soltanto un anno dopo? Stiamo parlando di una ipotetica squadra composta da Djordjiovic, Petrovic, Kukoc, Radja e Divac, con in panchina Danilovic, Paspalji, Komazec, Vrankovic, Obradovic, Savic e i giovani Bodiroga e Tabak.
Una formazione da far brillare gli occhi a chiunque si intenda un minimo di pallacanestro, giocatori atletici, tecnicamente fortissimi, capaci di passarsi la palla, giocare assieme, realizzare, forti a rimbalzo, col fisico giusto, gente che, nascesse oggi, sarebbe in Nba a 18 anni.
Chissà se il Dream Team originale ce l’avrebbe fatta contro questi sopra citati. Una cosa è certa però, quelli erano dei gran bei tempi per la pallacanestro!
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[Dream Team 1992: Magic Johnson, Michael Jordan, Charles Barkley, Karl Malone, David Robinson. John Stockton, Clyde Drexler, Scottie Pippen, Larry Bird, Patrick Ewing, Chris Mullin, Christian Laettner. ndr]