Ranking Nba

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Per voi, il ranking con le dieci squadre che possono legittimamente ambire al titolo. Vi accorgerete che, tra i top team, mancano i Suns, che ci divertono ma inevitabilmente dovranno scambiare uno dei due playmaker per arrivare a una guardia, i Mavs e i Lakers, che a meno di scambi di mercato, difficilmente supereranno il primo turno playoff, sempre che riescano ad arrivarvi, i Wolves, ai quali manca ancora qualcosa per far quadrare il cerchio, e ovviamente i Grizzlies, in discesa, e i Pelicans, in ascesa sì ma è ancora troppo presto, salvo trade.
Ad est, invece, nulla. A parte le prime due, candidate al trono, il resto è davvero poca roba. Rondo, Gasol, uno tra Dragic e Bledsoe, Asik, Randolph, questi sono i nomi che, nello scambio giusto, potrebbero cambiare gli equilibri. Ad oggi, però, questo è il ranking!

1 Miami Heat: al momento sono secondi nella eastern e dietro un paio di squadre della western, ma al momento di fare sul serio sembrano ancora essere i favoriti. LBJ agisce in scioltezza (25p, 6.8rim, 6.5ast), e forse abdicherá lasciando il titolo di mvp ad uno tra Durant, Paul e George. A parte questo, la squadra è lunghissima e fortissima, con Bosh (14p e 6rim) e Wade (19p, 5ast e 5rim) da alfieri del re, più Allen, Beasley, Battier, Haslem, Andersen, Chalmera, Anthony e Cole. La fortuna dehli Heat è quella di avere vita facile fino alla finale di conference, mentre ad ovest giá dal primo turno si fará sul serio.

2 San Antonio Spurs: una macchina perfetta, nella quale tutti gli ingranaggi girano con precisione millesimale. Il discorso è sempre lo stesso. Chiudere con 60 vittorie preservando Ginobili e Duncan, perchè per il titolo si passa da Caraibi ed Argentina. Il sistema ti porta fino in fondo, poi i singoli ti regalano l’anello. Al momento Splitter, Diaw e Belinelli vanno davvero forte, Leonard deve tornare quello degli scorsi playoff. Tutto dipenderá dalla condizione fisica dei vintage big 3. Ma coach Pop e i suoi sanno bene che Manu e Timmy sono a fine corsa e vogliono chiudere per bene.

3 Indiana Pacers: un sistema perfetto, una squadra fantastica, un gruppo unito e compatto. Questi Pacers piacciono ai tifosi dell’Indiana, massimi conoscitori di pallacanestro. Tutto passa da Paul George, candidato mvp (24p, 6rim, 3.5ast e 2pr), formidabile atleta e giocatore, ideale per prendersi cura di LbJ nelle ipotetiche finals. Ad oggi li vediamo ancora dietro gli Heat, ma hanno lec arte in regola per smentirci, specialmente difesa forte e sistema solido, con il trio Hibbert (13 e 9) West (13 e 8) e Scola sotto i tabelloni, più “born ready” Stephenson (13, 6.5rim e 5 ast) in guardia, e Hill in poin guard. Ecco, un playmaker che sappia inventare dal nulla nei momenti difficili potrebbe essere utile, ma Danny Granger non lo vuole nessuno e lo scambio per arrivare a Dragic si è chiuso in partenza.

4 Oklahoma City Thunder: sempre i soliti, candidati ad essere gli antagonisti degli Spurs. Tutto passa da Westbrook (21, 5.4rim e 6.7ast) e Durant (28.5, 8.5rim e 5 ast), candidato numero 1 a succedere a King James come mvp della Lega. Sotto si va con Ibaka e Perkins, con Collison da collante difensivo. Sefolosha e Reggie Jackson completano il settore esterni. A differenza di Spurs e Pacers, qui si va dove decidono Durant e Westbrook, passa tutto dalle loro mani. Hanno dimostrato in passato di poter battere gli Spurs, la differenza sono le circostanze. Difficile possano eliminare gli Spurs in perfetta forma fisica e atletica, ma nei playoff poi potrá succedere di tutto.

5 Portland Trail Blazers: al momento parliamo del top della Nba, non sono più una sorpresa bensì una conferma. Occhio però, bisogna esser cauti, ormai parliamo di una vera e propria forza della Lega, ma quando si fará sul serio cambierá la musica. Il gioco si basa sulla coppia Lillard (20p e 6ast) – Aldridge (23.5 e 11rim), davvero formidabile. Di loro però, giá si sapeva. La differenza quest’anno l’hanno fatta gli altri, ovvero un Matthews da 16 a sera, un Robin Lopez esploso e finalmente degno di un paragone col gemello, attualmente a 10p e 9rim di media, più il collante del team, miglior difensore e all around per eccellenza, ovvero Nicolas Batum, 14p, 6rim e 5.5ast. La sensazione è che vadano davvero forte, ma, nonostante il record dica n.1, ancora stanno dietro a Spurs e Thunder, ma ci vuole poco ormai per raggiungerli.

6 Golden State Warriors: in questo momento soffrono, hanno pagato l’assenza di Iguodala, che è il giocatore che può farne una contender credibile. Tutto passa da Steph Curry (24p e 9ast), e dal suo splash brother, Klay Thompson, 20 punti a sera, entrambi formidabili tiratori dalla lunga distanza. Sotto i tabelloni, la coppia Lee-Bogut è dura e può competere, Barnes dalla panchina è un lusso, ma la differenza si chiama Andre Iguodala, lui può rendere una squadra forte in una credibile contender. Devono trovare la chimica giusta, se ingranano possono far paura, e Curry è un candidato al titolo di mvp.

7 Houston Rockets: ad oggi manca loro ancora qualcosa. Ciò nonostante sono candidati ad arrivare almeno alla semifinale di conference. James Harden è la barba più forte del mondo (25p, 6ast, 5rim), e ancora può crescere, mentre Howard sembra tornato dominante (17.5p, 13rim e 2blk). Parsons chiude il trio della meraviglie con 17 a sera. Oltre loto, Lin, Beverley, Casspi, Jones e Brooks. Poca roba, se parliamo di titolo nba. Hanno però Omers Asik da scambiare, e parliamo di un giocatore da doppia doppia di media lo scorso anno. Se scambiano bene, tutto può succedere. Avevano provato per Rondo, non ce l’hanno fatta. Potrebbero tentare di arrivare a Dragic, spedendo Asik in Arizona. Lo scambio non è equo ma i Suns hanno due playmaker in starting five. Insomma, le basi ci sono, lo scambio giusto potrebbe regalare il salto di qualitá.

8 Los Angeles Clippers: Chris Paul mvp. Devono eleggerlo miglior giocatore, se non vogliono commettere l’ennesimo sacrilegio, dopo quello di Jason Kidd, mai mvp nella sua brillante carriera. Il ragazzo produce 20p e 12ast, con 5rim e 2.5pr, incredibile. Tutto passa da lui, ma non sará sufficiente, ha bisogno di rinforzi per arrivare fino in fondo in questa western conference. Blake Griffin rende bene (20p e 10rim), il resto è Jordan, con il suo atletismo, più vari gregari e mestieranti. J.J Reddick (17p) era la differenza prima dell’infortunio, giocatore ordinato e con un buon IQ cestistico, capace di aprire il campo con il suo tiro dalla lunga distanza. La realtá è che non sará sufficiente, ci vuole qualcosa accanto a Paul, e la dirigenza per la prima volta sta pensando di sacrificare addirittura Blake Griffin per arrivare a Melo! Scambio rischioso, vedremo!

9 Denver Nuggets: viaggiono al 60% privi della loro star, Danilo Gallinari. Il gioco si fonda su aggressivitá e contropiede, Lawson è il leader realizzativo, sotto i tabelloni tanti mestieranti ed atleti, come Faried, Hickson e Mozgov. Devono recuperare anche Javale Mc Gee e Chandler dovrá recuperare la forma fisica. Se reggono, a febbraio potrebbe rientrare il Gallo, in tempo per essere in forma ad aprile, quando conterá. Noi ci speriamo per davvero!

10 Brooklyn Nets: inseriamo i Nets, attualmente fuori dai playoff, e non le varie franchigie che le sono davanti, perchè nessuna di queste può credibilmente ambire alla finale di conference. Wizards, Hawks, Pistons e Bulls sono le più accreditate ad andare in post season ma non possono andare oltre la semifinale, con i Bulls che hanno riposto i sogni di gloria nel cassetto dopo l’infortunio di Rose. Ci sarebbero i Celtics come variabile impazzita, perchè hanno un Rondo da buttare nella mischia o da scambiare per creare scompiglio. In questo contesto noi diciamo Nets, perchè alla fine ai playoff ci dovrebbero arrivare, e se trovassero un pò di chimica e salute nel momento giusto, allora nessuno vorrebbe trovarseli contro in post season.