Ci siamo immaginati una fantastica gara tra europei ed americani, su un immaginario parquet di pallacanestro, non così immaginario comunque, se si pensa che già sono arrivate le prime proposte di convertire l’All Star Game in un USA vs Rest of the World, che, a parte Manu Ginobili e pochissimi altri, dovrebbe perlopiù essere composto da europei.
Ad ogni modo, a sfidare Team Usa abbiamo ipotizzato una selezione dei migliori europei in attività. Solo uno scherzo ovviamente, nè ad oggi un’ipotesi realizzabile; ciò posto, però, se analizziamo i fattori geografici, il bacino da cui gli USA prelevano è sicuramente maggiore rispetto ai singoli stati europei, se ne facessimo una questione di equilibrio geografico-cestistico allora forse questa partita avrebbe anche ragione di esistere.
Precisiamo, si dice sempre che gli Stati Uniti avrebbero almeno 2 squadre da poter schierare con cui vincere i mondiali, cosa che peraltro ad oggi non sembra così plausibile, considerando che i secondi 12 non necessariamente potrebbero vincere, anche se sicuramente resterebbero un top team candidato alla vittoria.
Ciò che vogliamo sottolineare è però che, sebbene gli Usa siano la culla del basket, il loro talento è frutto anche del bacino da cui possono attingere, se ne facciamo una questione di genetica e di basket, allora i casi di Slovenia e, specialmente, Lituania, un tempo anche Serbia e Croazia, restano decisamente più impressionanti.
Ma lo sport per nazionale non è questione di geografia o di bacino di “utenza”, le nazionali si riferiscono ai confini politici e, quindi, niente partite, non nella realtà magari. I più giovani di voi potrebbero crearla alla playstation e poi magari informarci sull’epilogo, noi troppo in là con gli anni per effettuare un tentativo ai videogame. Non ci resta che immaginarla, dando sfogo a probabilità ed eventualità, per divertirci, per divertirvi, aspettando magari che David Stern la adotti per un futuro All Star Game, che sicuramente verrebbe fuori ben più competitivo!
Nel creare le due squadre, abbiamo preso un giusto mix tra talento fisico ed atletico, esperienza e gioventù. Vediamo quali potrebbero essere le due formazioni (le statistiche si riferiscono alla Nba, stagione 2012/13, tranne per gli europei che militano in squadre europee, dove il riferimento è all’Eurolega 2013):
TEAM USA:
- Chris Paul, LA Clippers, 1985, 182 cm, playmaker. (19.8 punti, 9.1 assist, 2.5 recuperi)
- Kobe Bryant, LA Lakers, 1978, 198 cm,guardia. (27.9 punti, 5.4 rimbalzi, 4.6 assist)
- Kevin Durant, OKC Thunder, 1988, 208 cm, ala piccola. (28.0 punti, 8.0 rimbalzi, 3.5 assist)
- LeBron James, MIA Heat, 1984, 205 cm, ala piccola. (27.1 punti, 7.9 rimbalzi, 6.2 assist)
- Dwight Howard, HOU Rockets, 1985, 212 cm, pivot. (20.6 punti, 14.5 rimbalzi, 2.2 stoppate)
- Russell Westbrook, OKC Thunder, 1988, 191 cm, playmaker. (23.6 punti, 4.6 rimbalzi, 5.5 assist)
- Dwyane Wade, MIA Heat, 1982, 194 cm, guardia. (22.1 punti, 4.8 rimbalzi, 4.6 assist)
- James Harden, HOU Rockets, 1989, 196 cm, guardia. (25.9 punti, 4.9 rimbalzi, 5.8 assist)
- Carmelo Anthony, NYC Knicks, 1984, 207 cm, ala piccola. (28.7 punti, 6.9 rimbalzi, 2.6 assist)
- Kevin Love, MIN T-Wolves, 1988, 210 cm, ala forte. (26.0 punti, 13.3 rimbalzi, 2.0 assist)
- Paul George, IND Pacers, 1990, 205 cm, ala piccola. (22.5 punti, 6.7 rimbalzi, 3.5 assist)
- Tyson Chandler, NYC Knicks, 1982, 216 cm, pivot. (10.4 punti, 10.7 rimbalzi, 1.1 stoppate)
Per Team USA, fuori Deron Williams per scelta tecnica, Derrick Rose perchè “desaparecido”, tra i playmaker. Sotto i tabelloni fuori Bosh e Blake Griffin per scelta tecnica, fuori Garnett per raggiunti limiti d’età, fuori Duncan per lo stesso motivo e perchè caraibico di nascita. Tra gli esterni fuori Irving e John Wall, anch’essi troppo giovani.
EUROPA ALL STAR:
- Tony Parker, SAS Spurs – FRANCIA , playmaker, 1982, 185 cm. (20.3 punti e 7.6 assist)
- Juan Carlos Navarro, Barcelona – SPAGNA, guardia, 1981, 190 cm (13.6 punti e 2.5 rimbalzi)
- Danilo Gallinari, DEN Nuggets – ITALIA, ala piccola, 1988, 210 cm. ( 16.2 punti, 5.5 rimbalzi)
- Pau Gasol, LA Lakers – SPAGNA, ala forte, 1981, 211 cm. (13.7 punti e 8.6 rimbalzi)
- Marc Gasol, MEM Grizzlies – SPAGNA, pivot, 1985, 210 cm. (14.1 punti e 7.8 rimbalzi)
- Ricky Rubio, MIN T-Wolves – SPAGNA, playmaker, 1990, 186 cm. (10.7 punti e 7.5 assist)
- Rudy Fernandez, Real Madrid – SPAGNA, guardia, 1985, 195 cm (18 punti e 5 rimbalzi)
- Nicolas Batum, POR Blazers – FRANCIA, ala piccola, 1988, 202 cm. (14.3 punti e 5.6 rimbalzi)
- Dirk Nowitzki, DAL Mavericks – GERMANIA, ala forte, 1978, 210 cm. (17.3 punti e 6.8 rimbalzi)
- Joakim Noah, CHI Bulls – FRANCIA, pivot, 1985, 213 cm. (11.9 punti e 11.2 rimbalzi)
- Marco Belinelli, SAS Spurs – ITALIA, guardia, 1986, 196 cm, (10.0 punti, 2.6 rimbalzi e 2.1 assist)
- Andrei Kirilenko, BKL Nets – RUSSIA, ala forte, 1981, 207 cm. (12.4 punti e 5.7 rimbalzi)
Nessun lituano in squadra, fuori sia Valanciunas che Kleiza, troppo in là con l’età Jasikevicius. Nessun serbo, fuori Teodosic e Krstic, nessun croato. Fuori anche Pekovic e Vucevic, montenegrini, come anche Bargnani, troppa roba nel loro ruolo. Restano fuori infine anche Spanoulis, Diamantidis, Dragic, Deng, Diaw, Mirotic, Calderon e Ibaka. Per Spanoulis, Dragic, Diaw e Ibaka discorso a parte, perchè il posto per loro ci dovrebbe essere sempre, specialmente per il primo. Se la giocherebbero con Fernandez, Kirilenko, Rubio e Belinelli, quest’ultimo inserito perchè agli Spurs ha dimostrato di essere un giocatore vincente da sistema vincente, non una superstar, ma uno giusto per davvero.
I lunghi citati invece restano fuori per questioni di sovrabbondanza nel settore. Gli esterni perchè Navarro, sebbene extra Nba e oltre i trent’anni, ha carisma, talento e leadership da vendere e, oltretutto, ha volontariamente deciso di tornare indietro dalla Nba, dopo soltanto una stagione, comunque in doppia cifra.
Basta poco per fare un confronto. Nel settore playmaker siamo pari. Paul e Westbrook sono fortissimi, Parker attualmente lo è di più, con più esperienza e più carisma. Rubio è fortissimo anche se deve crescere ancora tanto. L’Europa pagherebbe per forza fisica, specialmente contro Westbrook, ma il confronto è decisamente possibile, se non proprio alla pari. La lotta è comunque di altissimo livello, e agli americani mancano comunque Curry, Irving e Wall.
Nel settore guardie gli Usa sono decisamente più forti. Bryant e Wade, eventualmente anche Harden, sono pressochè immarcabili per Navarro, che può dar fastidio offensivamente, ma soffrirebbe decisamente in difesa. Fernandez già è più atletico e potrebbe provarci. Con l’aiuto di Batum, atleta fenomenale, forse si potrebbero limitare i danni. Belinelli, dopo gli scorsi playoff fenomenali e le percentuali da tre agli Spurs, ha dimostrato di avere sì talento ma soprattuto “cojones”, e soprattutto difensivamente c’è, non di atletismo ma con applicazione e orgoglio.
In ala piccola anche l’Europa ha le carte in regola per dire la sua, con il nostro Danilo Gallinari, Kirilenko e lo stesso Batum. Purtroppo, nonostante la forza e tecnica messa sul parquet, nessuno può nulla contro Durant, George, James e Anthony. Confronto davvero durissimo, i primi sono sì fortissimi, gli americani sono davvero incredibili. Non invincibili, però. Nel basket le statistiche contano, le ipotesi si possono fare, poi su un campo vanno le squadre, e la chimica farebbe la differenza. Ci auguriamo, comunque, che presto Danilo possa riprendersi e fare il salto definitivo per ergersi al livello dei più grandi, per adesso è ad uno step più in basso, diciamo sul secondo gradino delle star Nba.
Se l’Europa deve provare a resistere nel settore esterni, sotto canestro è decisamente più forte, non ce n’è per nessuno, e molti giocatori sono rimasti fuori per sovrabbondanza (vedi Bargnani, Pekovic, Vucevic, Ibaka, Valanciunas). I due Gasol, Nowitki e Noah si mangiano Chandler, Love e Howard, decisamente. Forse solo Superman ha fisico per poter fare la differenza, anche se ormai perde colpi e non è diventato quello che tutti si aspettavano diventasse. Per il futuro, tutto porta a Drummond e Davis, ad oggi abbiamo inserito Chandler, difensivamente ancora al top.
E neanche gli americani hanno altri da poter inserire, giusto Bosh che ora come ora non farebbe la differenza. Tuttalpiù si potrebbero richiamare Duncan e Garnett, Timmy però caraibico e comunque ormai 37enne, anche se ancora al top. Infine ci sarebbe Blake Griffin, quest’ultimo forse un posto poteva pretenderlo, magari a discapito di un esterno, quantomeno per potenza ed atletismo. Si, ma al posto di chi? Scelta difficile per davvero!
In conclusione, diciamo che avremmo una signora partita, se pensate che gli spagnoli da soli riescono a portarla fino alla fine. Con gli innesti dei migliori europei, su una base già rodata, diciamo che avremmo decisamente una partita tirata fino alla fine. Nel senso, sarebbero i fattori e le variabili a deciderla, in quale senso non ci è dato dirlo. Di sicuro, però, quei fattori non inciderebbero sullo scarto, a risultato presumibilmente già certo, inciderebbero proprio sul risultato, stavolta incerto.
Che dire, amici, giocatela alla playstation e fateci sapere. Nel frattempo, date spazio all’immaginazione. Buon divertimento!
Andrea Di Vita