Non sarà un campionato pieno di talento e di fenomeni, ma di sicuro quella che stiamo vivendo è una delle stagioni più imprevedibili della storia.
Nell’ultima giornata, a parte l’Olimpia Milano che in stagione ci ha già regalato più di una sorpresa, spesso in negativo purtroppo, sono state sconfitte tutte le prime della classe. Sono cadute nell’ordine Varese, Sassari, Roma, Cantù e Siena. In sostanza non è cambiato nulla al vertice, ad eccezione della conquista del quarto posto in solitario da parte degli eredi delle scarpette rosse.A quattro giornate dalla fine, tutto è ancora possibile, anche se i giochi playoff sembrano già scritti. Varese probabilmente sarà la testa di serie numero 1, salvo imprevisti. La sconfitta rimediata a Montegranaro è una grana che non influirà sulla classifica ne tantomeno sul morale della truppa di coach Vitucci, poichè strepitosa è stata la prestazione di Cinciarini e compagni, nessun demerito particolare si può imputare ai varesini. Tutto tranquillo, quindi.
La Dinamo Sassari invece vive un periodo estremamente negativo, tre sconfitte consecutive, il gioco comincia a latitare, qualche problema di infortuni, la forma fisica che latita, i risultati che non arrivano più. Quando Travis Diener deve pensare solo a segnare e non può dedicarsi ai compagni, il gioco ne risente e la squadra non gira. Adesso, per ovviare al periodo di crisi, se di crisi si può parlare in una stagione per i sardi fantastica, è arrivato Drew Gordon, giocatore di grande spessore ma che costringerà coach Sacchetti a fare turnover. Per quanto sia un maestro nel gestire lo spogliatoio, la tribuna non è mai piaciuta a nessuno e queste rotazioni potrebbe suscitare malumori e problemi di chimica, fin qui punto di forza dei sardi. Staremo a vedere. La certezza è che per arrivare da qualche parte si debba passare da Diener Avenue.
Roma, nonostante la sconfitta contro la Sidigas del grande Jaka Lakovic, sta disputando una stagione strepitosa, le rotazioni si sono allungate, come roster ha qualcosa in meno delle sue inseguitrici, vedi Cantù, Milano e Siena, come grinta, anima e determinazione è una spanna avanti. Dirà la propria fino alla fine, consapevole che ovunque arriveranno questi ragazzi sono già stati capaci di ridare entusiasmo al presidente Toti e di salvare quindi il basket capitolino.
L’Olimpia Milano, roster alla mano, è davanti a tutte e, magari, dovrebbe essere anche tra le prime otto di Eurolega. Roster alla mano. In fatto è sempre alla ricerca di una quadratura che non arriva, dalla sua però ha la fortuna che in questo campionato tutto è davvero possibile e, in una serie lunga, per quanto la chimica scarseggi, le rotazioni lunghissime e il talento dei singoli, seppur impregnati di individualismi, possono risultare decisivi. In più, in questo momento, sembrano anche in lieve ripresa.Di Cantù dispiace parlare, dopo anni in cui i brianzoli ci hanno regalato quei pochi sussulti di stagioni interamente dominate dalla Montepaschi, nel primo anno post dominio sono andati via prima Micov e poi Markoishvili, quest’ultimo a stagione in corso. Via loro, via il Cantù style, il gioco che aveva stupito l’Italia. Adesso Trinchieri non sa dove mettere le mani, Mancinelli è un pesce fuor d’acqua, i centri stentano, ci provano con tre lunghi atipici, i ruoli non sono chiari, l’unico che sembra capire cosa fare è Aradori, poi il buio. In attesa di ritrovarsi, per ora Cantù parte da dietro. Ma in questo campionato ritrovare la luce è un attimo, e lo scudetto è alla portata di tutti.
Siena per ora è in crisi nera, è arrivato Christmas, tradotto “natale”, alla Montepaschi sperano sia un bel regalo in ottica playoff. Se rientrano in forma Ress e Hackett magari si potrebbero ritrovare gli equilibri della vittoria in coppa Italia e del girone di andata di Eurolega. Per adesso sono davvero in alto mare.
La Trenkwalder Reggio Emilia è l’ennesima sorpresa del campionato, sta vivendo un momento esaltante. Inizialmente erano in lotta per i playoff, adesso niente vieta di ambire magari al quarto posto, con una prima serie playoff con una eventuale bella in casa. La Reggiana vive un momento d’oro, il gruppo è affiatato e unito, sognare non costa nulla, anche perchè, dopo salvezza e playoff, qualsiasi cosa porti la post season sarà un grande regalo per i tifosi. Uno spot per il basket!
Per ultima Venezia, che si gioca l’ultimo posto playoff con Caserta, con 4 punti di vantaggio però, e il posto quasi assicurato. Oltretutto la Juve, salvezza acquisita, sta già pensando a salvare la baracca, forse ci sarebbe da guardarsi da Avellino, con 7 vinte nelle ultime 8, potrebbe provare a fare uno sgarbo ai lagunari.
L’MVP: LUCA VITALI
Stratosferico. Altra tripla doppia sfiorata, 17 punti, 10 rimbalzi, 8 assist, 9 falli subiti, 10/10 ai tiri liberi. Una prestazione incredibile, ha condotto Cremona alla vittoria contro la sua ex squadra, la Montepaschi Siena. Giocatore dal talento cristallino, playmaker di due metri, visione di gioco, giovanili prima alla Virtus Bologna e poi a Siena, l’esplosione a Montegranaro, poi Milano e Roma, senza successo, solo brutte esperienza, la convinzione che sia un semplice tappabuchi da panchina, utile per la possibilità di giocare tre ruoli, niente di più. E invece Vitali si è rimesso in gioco in una “piccola” del campionato, e sta dimostrando tutto il suo talento, da potenziale a concreto finalmente. Sta producendo quasi 13 punti di media, con 3.7 rimbalzi e 4.2 assist in 27 minuti di media. Ottimi numeri, che però non dicono tutto il suo impatto sulla squadra, spesso decisivo nei momenti finali. Adesso, specialmente dopo l’infortunio di Gallinari, potrà dire la sua per conquistare una maglia della nazionale per i prossimi europei.