Parliamo di Nuggets, parliamo del nostro Danilo Gallinari. Di lui, in prima persona, vi abbiamo già parlato tanto (vedi http://gigantidellapallacanestro.wordpress.com/2013/02/07/danilo-gallinari-lorgoglio-ditalia/ ) ma adesso siamo qui per parlare di Nuggets in generale, della sua squadra.
George Karl ha creato un buon gruppo, un buon sistema di gioco, responsabilità per tutti, tiri per tutti, squadra lunga, panchina efficiente. Si, davvero tante belle parole, ma basta per vincere?
Partiamo dal roster o, quantomeno, dal roster effettivo, ovvero dai giocatori che scendono regolarmente in campo.Il quintetto è formato da Lawson, Iguodala, Gallinari, Faried e Koufous. In panchina Miller, Brewer, Chandler, McGee e Mozgov, quest’ultimo in campo ad intermittenza.
Lawson è il playmaker, forte, realizzatore, corre in contropiede, ma non è esattamente quello che distribuisce gioco e palloni, Iguodala è un all-around, difesa, rimbalzi, recuperi, assist e pure canestri, un top player, poi c’è il Gallo, di lui vi abbiamo detto già tutto, Faried è l’atleta, il rimbalzista. Poi Koufous, Mc Gee e Mozgov, i tre pivot, i primi due si alternano, il primo porta stazza, il secondo atletismo e stoppate, Mozgov ormai è un pò fuori dalle rotazioni. Dalla panchina, settore esterni, Miller è il play che fa ragionare e gioca in post basso, Chandler e Brewer portano punti, tiro da tre punti e contropiede, entrambi comunque dotati di gran fisico.
I Nuggets viaggiano sopra il 60% di vittorie ad Ovest, puntano al quarto posto, la stagione è sicuramente positiva, ogni tanto, però, danno l’impressione che qualcosa manchi davvero, non tanto nel roster, dove qualche piccola modifica sarebbe più che sufficiente per ambire al vertice della Western Conference, dove gli Spurs sono alla fine di una dinastia incredibile e, quindi, resterebbero solo i Thunder. Piuttosto parliamo di organizzazione, di sistema, di scelte nella gestione del gruppo. Prendiamo stasera, Gallinari e Iguodala, le star, 5 tiri a testa, Lawson, il playmaker, 20 tiri, in panchina Chandler e Brewer 15 tiri ciascuno, va bene che senza un leader ufficiale tutti possono essere pericolosi e gli avversari hanno meno riferimenti, ma così è decisamente una esagerazione.
L’ultima squadra a vincere senza un realizzatore e leader designato sono stati i Detroit Pistons del 2004, ma quei Pistons avevano Chancey Billups, leader designato, la palla passava dalle sue mani quando contava, e poi gli altri, i due Wallace e Hamilton, ma anche un giovane Prince, erano di intelligenza cestistica sublime.
Questo è il punto, i Nuggets hanno bisogno di un leader, i Nuggets avrebbero dei leader, scelgono però di evitare di designarne uno ufficiale, e questo porta coach Karl, appena le cose partono un pò male, a partire con un vertiginoso vortice di rotazioni da quale non esce più, con risultati poco soddisfacienti.
A parere di chi scrive, i Nuggets hanno Gallinari e Iguodala, due esterni fortissimi, avere Brewer e Chandler è inutile, ne basterebbe uno probabilmente, l’altro potrebbe essere scambiato per avere qualcosa che manca, magari un giocatore di esperienza sotto i tabelloni, un lungo che sappia giocare in post basso, o altro. Del play già si è detto, Lawson non sembra l’uomo adatto a far giocare i compagni, troppo palleggio, un pò di egoismo, ma Iguodala potrebbe fare da compensazione. Comunque, ciò che è più rilevante, è che per vincere in Nba ci vogliono leader e, probabilmente, occorre stringere le rotazioni. Gallinari potrebbe essere quel leader.
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