Cosa cambia, per la nazionale italiana, con il possibile innesto, in vista degli Europei 2013, del playmaker da Marquette University?

travis italia

Si parla tanto del procedimento di naturalizzazione di Travis Diener, la cui moglie, di origine e cittadinanza italiana, dovrebbe garantire il prezioso passaporto al talentuoso playmaker della Dinamo Sassari.

La speranza è che Travis sia italiano in tempo per prendere parte agli Europei 2013, ai quali la nostra nazionale, senza Belinelli e Bargnani, si è qualificata da imbattuta, l’estate scorsa.

Gallinari Belinelli Bargnani
Gallinari, Belinelli e Bargnani.

Adesso, con Travis a guidare in campo gli italian american boys, per noi si aprono prospettive interessanti.

Problemi di inserimento uno come Travis non ne dovrebbe avere, uno come lui, playmaker di livello Nba, campione vero, talento cristallino, si adatta alle esigenze di ogni squadra, con la sua visione di gioco è in grado di modulare il suo gioco in base ai compagni in campo con lui, magari tirando poco e distribuendo tanti palloni se la squadra girerà a dovere, oppure mettendosi in proprio qualora la squadra avesse bisogno dei suoi punti.

Probabilmente più difficile sarà inserire i due american boys, Bargnani e Belinelli, che, in nazionali non ancora pronte per i grandi palcoscenici, non hanno saputo coinvolgere i compagni a dovere, piuttosto lasciando emergere i propri individualismi, con conseguenti scarsi risultati di squadra.

Ma chi sono i potenziali convocati in Nazionale per gli Europei del 2013? Riteniamo che coach Simone Pianigiani dovrà scegliere tra i giocatori qui di seguito riportati[* per indicare i giocatori naturalizzati, dei quali uno solo sarà convocabile]:

GUARDIA:

  • Daniel Hackett [1988, 1.99 m, play – guardia]
  • Giuseppe Poeta [1985, 1.85 m, playmaker]
  • Luca Vitali [1986, 2.00 m, play – guardia]
  • Andrea De Nicolao [1991, 1.87 m, playmaker]
  • Travis Diener *[1981, 1.82 m, playmaker]
  • Andrea Cinciarini [1986, 1.95 m, playmaker]
  • Stefano Gentile [1989, 1.94 m, playmaker]
  • Marco Belinelli [1986, 1.96 m, guardia]
  • Pietro Aradori [1988, 1.94 m, guardia]
  • Daniele Cavaliero [1984, 1.88 m, guardia]
  • Lorenzo D’Ercole [1987, 1.90 m, play – guardia]

ALA:

  • Alessandro Gentile [1992, 2.00 m, ala – guardia]
  • Jeffrey Viggiano*  [1984, 1.96,ala piccola]
  • Luigi Datome [1987, 2.02 m, ala piccola]
  • Stefano Mancinelli [1983, 2.03 m, ala]
  • Danilo Gallinari [1988, 2.08 m, ala piccola]
  • Achille Polonara [1991, 2.04, ala forte]
  • Nicolò Melli [1991, 2.05, ala forte]
  • Andrea Bargnani [1985, 2.13 m, ala forte]

 CENTRI:

  • Riccardo Cervi [1991, 2.15 m, pivot]
  • Angelo Gigli [1983, 2.10 m, ala – pivot]
  • David Chiotti *[1984, 2.06, pivot]
  • Andrea Crosariol [1984, 2.10, pivot]
  • Marco Cusin [1985, 2.12 m, pivot]

Partiamo da un presupposto certo ed inequivocabile, ovvero dal naturalizzato, se c’è Travis Diener saranno sicuramente esclusi Viggiano e Chiotti, per forza di cause.

hackettitalia (1)
Hackett con Pianigiani.

Ciò posto, lo starting five dovrebbe essere composto da Diener, Belinelli, Gallinari, Bargnani e Cusin. Questo il quintetto designato, quello più bello da immaginare, giocando con i nominativi a disposizione, ma probabilmente non quello maggiormente equilibrato sul campo.

Tra gli altri sette non potranno mancare Hackett, da guardia perfetto accanto a Travis Diener, e Datome, alla miglior stagione in carriera, probabilmente anche Gigli, l’unico lungo che potrebbe giocare il pick’n roll ad alto livello con Travis Diener.

Mancinelli ha appena ripreso a giocare, difficilmente potrà essere escluso, a meno che non renda come suo solito in questo finale di stagione canturino.

Siamo a nove, considerando Gigli ormai definitivamente un pivot, coi centri siamo a posto, anche perché Bargnani può fare tranquillamente il pivot, lo faceva in Nba, non avrebbe problemi a farlo a livello continentale, a casa quindi Crosariol per scelta tecnica, e Cervi, per questioni di gioventù e spazio limitato, avrà tempo per far bene in nazionale, adesso deve crescere.

Hackett, come detto, può giocare sia in sostituzione che accanto a Diener, quindi se servirà una guardia o un play dipenderà da dove coach Pianigiani preferirà far giocare il buon Daniel.

Noi porteremmo Aradori, tanta esperienza di Eurolega, molto cresciuto e capace di portare punti alla causa. A casa resterebbero Cavaliero e D’Ercole, comunque con i complimenti di chi scrive.

Restano due posti da assegnare tra Vitali, De Nicolao, Cinciarini, i due Gentile, Polonara e Melli.

Abbiamo già un play (Diener), un play- guardia (Hackett), due guardie (Belinelli e Aradori), tre ali piccole che giocano anche da “4” (Datome, Gallinari e Mancinelli), un ala forte che sa fare il pivot (Bargnani), e due pivot (Gigli e Cusin).

Cosa manca? Dipende dalle scelte del coach, solo lui, alla ricerca di una perfetta chimica di squadra, potrà decidere cosa e chi sarà più utile alla causa nazionale.

italia 2012
Gli azzurri del 2012

Noi diremmo Polonara, perché dalla panchina potrebbe portare entusiasmo e atletismo, voglia di correre in contropiede, difesa d’anticipo e freschezza atletica.

E poi probabilmente Andrea Cinciarini, ottima stagione quest’anno, merita il posto. Fuori, quindi, il dinamico Poeta.

Restano fuori Vitali, per scelta tecnica, De Nicolao, che avrà il suo tempo e perché gli è stato preferito Cinciarini, più esperto, i due Gentile, entrambi giovani, Stefano per le stesse considerazioni già svolte su De Nicolao, Alessandro perché nel suo ruolo siamo copertissimi, con Gallinari e Datome, e perché il più giovane dei Gentile ancora non è difensivamente affidabile sulle guardie,  e, infine, Melli, perché, anche se più esperto di Polonara ad alto livello, forse non potrebbe dare quello che darebbe Polonara nei pochi minuti a disposizione in campo, che vediamo utile per recuperi, contropiede e stoppate.

Questi ultimi citati comunque sono il  futuro della nazionale, specialmente De Nicolao, Alessandro e Stefano Gentile, Melli e Cervi.

Nell’ipotizzare questa squadra, non abbiamo considerato Basile, Marconato, Mordente, Carraretto, Bulleri, Soragna e Ress, ormai fuori dal giro della nazionale, per raggiunti limiti d’età.

Ress, però, più giovane degli altri citati, potrebbe essere molto utile alla causa, se Pianigiani lo convincesse a tornare in nazionale.

Ma come giocherebbe una squadra così composta?

Diener porterebbe leadership, regìa, lucidità in campo, tanti assist, capacità di coinvolgere i compagni. Nessuno dei nostri è come lui, Hackett è forte ma non è un playmaker vero.

Con il quintetto base ipotizzato, squadra quadrata, chimica difficile, Diener a creare, giochi a due con Bargnani, Gallinari a far tutto, punti e rimbalzi, ma soprattutto a distruggere gli avversari spalle a canestro, Belinelli sugli scarichi, Cusin (o Gigli) a chiudere la difesa, stoppate e rimbalzi.

Gigli, in particolare, potrebbe giocare con Diener per tagliare forte e ricevere, alternando i giochi rispetto a quelli con Bargnani, che si aprirebbe per tirare dalla lunga distanza.

Con quintetti più rapidi e veloci, invece, si potrebbe giocare con Diener, Belinelli (o Hackett), Gallinari, Mancinelli (o Datome) e Bargnani.

Con Hackett, più penetrazione, atletismo e difesa, con Belinelli più tiro e più punti, Gallinari da “4” potrebbe attaccare dal palleggio i lunghi, nessuno dei quali potrebbe minimamente difendere su di lui, Datome ha tiro, Mancinelli il post basso, di Bargnani si è detto.

Sicuramente una squadra così composta avrebbe più facilità di cambiar uomo in difesa, i lunghi potrebbero aggredire sui pick’n roll avversari, per forzare le palle perse, anche se saremmo più deboli a rimbalzo, dove Gallinari sarà fondamentale, visti i limiti del Mago, sotto questo punto di vista.

Solo ipotesi queste, il c.t. dovrà invece cercare la chimica giusta durante la preparazione, scegliendo poi di conseguenza i dodici da portare agli Europei. Mere considerazioni, quindi, tante buone sensazioni però. Dai Travis, ti aspettiamo.