cantu roma

STAGIONE:

Cantù: Da sorpresa a realtà, nel giro di pochi anni, Cantù  si è confermata squadra di alto livello, sia in Italia, che ultimamente anche in Europa, risultato di un lavoro certosino della società, e di un sistema di gioco ormai collaudato. Quinta in classifica, la squadra di coach Trinchieri si presenta alle final eight priva di Markoishvili, pezzo pregiato del mercato, ceduto in Turchia per un’offerta che proprio non si poteva rifiutare, e con Kevin Anderson che, arrivato da poco, ancora fatica ad inserirsi. Interessante sarà vedere come coach Trinchieri potrà riuscire a sopperire all’addio di Manu, un insostituibile. Ad ogni modo, Cantù si è riappropriata del palcoscenico che le compete di diritto.

VOTO: 7,5

Roma: Dopo anni bui, sembra finalmente essere tornata la luce nella Capitale. Roma quest’anno è una squadra corta e ben definita, alla quale lo staff tecnico ha dato un’anima e una voglia di combattere senza eguali, capace di vincere tantissime partite negli ultimi minuti, senza mollare mai, lottando con squadre spesso più fisiche e lunghe, tanto da far tornare l’entusiasmo al presidente Toti. Scontri diretti vinti in casa (prima squadra a battere la capolista Varese), e vittorie importanti in trasferta, anche su campi difficili, fanno della Virtus la quarta forza del torneo. Squadra rinnovata con gli innesti di Goss (che coach Calvani conosce bene), Taylor e Lawal, con la conferma del sempre più imprescindibile Gigi Datome e la sorpresa D’Ercole. Roma è squadra che ha imparato a soffrire e a gestire i minuti finali, vincendo partite che, forse, in passato avrebbe perso.

VOTO: 8

STARTING FIVE:

Cantù: Lo starting five di Cantù è composto da Tabu, Aradori, Brooks, Leunen e Cusin. Priva di Markoishvili, che era il go to guy della squadra, i migliori  realizzatori adesso sono Aradori e Tabu, che producono anche le valutazioni piu alte della squadra, tirando con buone percentuali da 3 punti. Cantù, infatti si aggira attorno al 38% dall’arco dei 6,75. Brooks gioca sia da numero “3” che da numero  “4”, con percentuali nel tiro da due intorno al 60%, giocatore capace di produrre anche a rimbalzo, è fondamentale perché è veloce per i lunghi e troppo potente per i “3” avversari. Leunen è lo “Stonerook” di Cantù, guida i compagni, specialmente in difesa, e realizza da tre punti sugli scarichi, aprendo le difese avversarie.  Per chiudere il quintetto, c’è Marco Cusin, un “evergreen”. Meno atletico e più statico, pivot della nazionale, buon tiratore piazzato da media distanza, sempre pronto sugli scarichi, e tanto lavoro “sporco”, vedi blocchi, rimbalzi e stoppate.

VOTO: 7.5

Roma: La squadra capitolina risponde con Taylor, D’Ercole, Datome, Czyz e Lawal. Il quintetto della Virtus, escluso Czyz, chiude le partite sempre in doppia cifra. Taylor ne mette a referto 10, con 3 assist e partita, sta tirando però male da 3 punti (24%), ma è giovane ed è in netto crescendo. Lorenzo D’ercole, ex stellina del settore giovanile della Montepaschi Siena, si sta confermando giocatore di categoria, tiene bene il campo, gioca sia play che guardia, in 24 minuti di media sul parquet gli si chiede perlopiù di dare equilibrio e di punire gli avversari col tiro pesante (quasi il 47%).   Datome ormai non ha più bisogno di aggettivi. Nel pieno della sua maturità, ha acquisito ormai una tale consapevolezza nei propri mezzi che riesce a fare tutto sia fronte che spalle a canestro. Giocatore poliedrico e completo, è il miglior realizzatore con 18 di media, 6 rimbalzi e un impressionante 96,7 % nei tiri liberi. Chiudono i lunghi Czyz e Lawal. Il polacco ha grandi potenzialità, prende rimbalzi, è un combattente, può attaccare i lunghi avversari anche dal palleggio, partendo fronte a canestro, ha notevoli margini di miglioramento. Il nigeriano, infine, è una forza  della natura, potente e fisico, il pivot di Roma ha un’elevazione fuori dal comune. Schiacciate, stoppate, rimbalzi e intimidazione sotto canestro. Produce  13 punti e quasi 9 rimbalzi a partita.

VOTO: 8

PANCHINA:

Cantù: Inizialmente Tabu partiva dalla panchina. Con l’infortunio di Smith, è arrivato, a fine dicembre Kevin Anderson,  play americano che si sta integrando nel sistema canturino, non senza difficoltà. Poco più di 10 minuti di impiego per lui, con pochi tiri e basse percentuali. Ancora tutto da scoprire.

Cambio degli esterni Mazzarino, vera e propria bandiera del club. Tiratore da 3 punti micidiale in uscita e sugli scarichi, può spaccare in due la partita. Se entra in ritmo, per Roma sarà dura.

Andato via Markoishvili, è appena arrivato Stefano Mancinelli. Il georgiano era un’ala-guardia che, all’occorrenza, poteva anche portare palla, capace di creare dal palleggio per sé e per i compagni. Il Mancio, invece, è un “3” atipico, spesso impiegato da ala forte, immarcabile in post basso, con poco tiro da tre punti, ma con un’ottima visione di gioco. Sono giocatori diversi, da vedere quale ruolo saprà ritagliarsi Mancinelli in maglia canturina.

A cambiare i lunghi, in primo luogo, c’è Marko Scekic, ancora fuori forma dopo il difficile recupero dall’infortunio al ginocchio, potenzialmente potrebbe essere un’addizione importante per i canturini, perché ha un discreto gioco in post basso, contraddistinto da pregevole tecnica, Soprattutto consentirebbe a Brooks di giocare solo da “3”, mossa importante specialmente adesso che è andato via Markoishvili.

Infine Alex Tyus, pivot di scorta, undersized per il ruolo, ma dotato di un atletismo debordante.  Per lui inizio di stagione dirompente, adesso sembra vivere un momento di lieve calo. Atleta e saltatore, tira con il 73% da 2. Croce ed anche delizia della squadra di Trinchieri.

VOTO: 7

Roma: Molto corta nelle rotazioni, anche questo, forse, è servito a creare una migliore chimica di squadra. Il sesto uomo è Goss, che spesso finisce le partite, guardia che fa anche giocare i compagni ma che non si esime dal prendersi tiri e responsabilità, produce quasi 14 punti di media con percentuali intorno al 40% sia da due che da tre.

A seguire Lorant e Bobby Jones cambiano i lunghi, portanto tiro dalla lunga distanza il primo, forza fisica e rimbalzi il secondo. Poi ci sarebbe Dagunduro, mai visto poiché frenato dagli infortuni, e da poco qualche minuto importante viene concesso al giovane Tambone.

L’impressione è che Roma, comunque, dipenda molto dal suo quintetto.

VOTO: 6,5.

COACH:

Cantù: Trinchieri conosce bene la pallacanestro e lo ha già dimostrato ampiamente, creando, a prescindere dagli interpreti in campo, un sistema di gioco basato sulla prevalenza del collettivo rispetto alle individualità, sistema nel quale tutti i giocatori si inseriscono e si identificano. Snobbato dall’Olimpia Milano, in pochi anni ha plasmato una realtà come Cantù a propria immagine e somiglianza. Playoff, qualificazione in Eurolega, finali scudetto e la conquista della Supercoppa nel 2012, fanno di lui il vero Guru della pallacanestro canturina.

VOTO: 8,5

Roma: Calvani è il capoallenatore di Roma per la terza volta nella sua carriera. Nella realtà non certo semplice della Capitale, non senza pressione, e con anni burrascosi alle spalle, budget alto e zero risultati in campo, il coach romano ha creato una vera squadra. i risultati parlano chiaro. Cinque vittorie consecutive (striscia vincente ancora aperta) e successi conquistati nei minuti finali, al termine di vere e proprie battaglie sportive,  fanno di Roma una vera mina vagante e una squadra coriacea, che non molla mai, che ha imparato a gestire la pressione e la tensione emotiva dei finali di gara.

VOTO: 8

LE SFIDE NELLA SFIDA:

  • DATOME [17.9 punti, 5.7 rimbalzi e 1.6 assist in 33.5 minuti]
  • ARADORI [12 punti, 3.5 rimbalzi e 1.6 assist in 22.9 minuti]
  • LAWAL [13.2 punti e 8.4 rimbalzi in 25 minuti]
  • TYUS [9.8 punti e 4.7 rimbalzi in 19.4 minuti]

Lawal e Tyus ci faranno divertire con atletismo e spettacolo sotto i tabelloni, ma la vera sfida è italiana e i contendenti sono due giovani, ormai non più in rampa di lancio bensì definitivamente affermati.  Gigi Datome fa canestro, prende rimbalzi, non forza, coinvolge i compagni ed ormai è il leader dei capitolini, Aradori è un realizzatore e, vista la partenza di Markoishvili, dovrà inevitabilmente calarsi nei panni del trascinatore, anche se, probabilmente, su Datome vedremo il nuovo arrivato Mancinelli.

PRONOSTICI:

Probabilmente il quarto di finale più equilibrato, tra due squadre che hanno giocato in campionato appena dieci giorni prima con esito favorevole per Roma, in trasferta. Al momento potrebbe sembrare leggermente favorita Roma, morale alto, gioco che funziona e striscia di vittorie aperta. Cantù  potrebbe pagare l’assenza di Markoishvili, alla quale tatticamente Trinchieri non potrà che sopperire facendo affidamento su Aradori e portando Brooks a giocare esclusivamente da esterno, a causa della mancanza di affidabilità di Kevin Anderson. L’arrivo di Mancinelli è ancora da verificare, ma Cantù è esperta, reduce da due stagioni di Eurolega, una Supercoppa vinta e un ruolo da antagonista principale della imbattibile Montepaschi Siena, negli ultimi anni, e questo è di per sè sufficiente per avere qualche punto percentuale in più.

PERCENTUALI:

Cantù 55%

Roma 45%