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A Los Angeles è triste il giorno dopo la vittoria contro i Warriors. Tutte le prime pagine dei quotidiani hanno ancora foto di Kobe Bryant a terra che si tiene il

tendine e in città non si parla d’altro. Il 24 gialloviola si è sottoposto nella giornata di sabato all’operazione di ricostruzione del tendine e già si fanno le

prime ipotesi per i tempi di recupero. L’obiettivo, che ad oggi è più un augurio che una reale possibilità, è di vederlo in campo il primo novembre, per l’opening night della stagione 2013-14. Nel frattempo c’è una stagione da finire, un ottavo posto da difendere dagli assalti dei Jazz, e dei playoff che oggi come non mai sembrano proibitivi. Analizziamo cosa succederà.

 LA CLASSIFICA —  I Lakers (44-37 dopo la vittoria di stanotte contro gli Spurs), sono padroni del proprio destino. Se vincono anche il prossimo impegno casalingo contro Houston sono ai playoff. In un passo falso spera Utah (42-38) che deve vincere una partita in più dei gialloviola per accedere alla post season. I Jazz sono attesi da due trasferte, la prima sul campo di Minnesota, la seconda, difficile, a Memphis. In caso di parità hanno il tie breaker a favore. Al giorno d’oggi, l’accoppiamento al primo turno, sarebbe con i Thunder di Durant e Westbrook, squadra che per caratteristiche tecniche è il peggiore avversario possibile per i californiani.

 Il QUINTETTO — Metta World Peace, rientrato nel tempo record di 12 giorni da un operazione al ginocchio, ritornerà in quintetto con Meeks in guardia al posto di Kobe Bryant. Cambia, a livello tecnico, lo stile di gioco. I Lakers, fino a 10 giorni fa, erano un “one man show” con palla in mano a Bryant nei momenti caldi, libero di creare per se (tanto) e per gli altri (meno). Il ritorno di Gasol e la crescita di Howard avevano bilanciato meglio il tutto. Il centro ex Orlando ha spiegato cosa cambierà: “ Quando giochiamo dentro/fuori siamo difficili da marcare, i nostri avversari sono preoccupati che io e Pau segniamo dal post e lasciano liberi i nostri tiratori. Così rallentiamo il gioco e possiamo affrontare squadre più giovani che amano correre come Oklahoma, Clippers e Denver ”.

 GASOL —  Le lacrime di Pau nel postpartita di venerdì erano sincere. Il rapporto con Kobe è speciale e i due sono molto affiatati. Lo spagnolo, che ha saltato 33 partite della stagione regolare, finalmente era tornato ai suoi livelli abituali. Nelle ultime 5 partite le sue cifre parlano di 20.2 punti, 10.2 rimbalzi, 6.8 assist. La posizione in campo del catalano ha molto a che vedere con questo. Coach D’Antoni lo ha riportato vicino a canestro, e i risultati sono stati immediati: più palloni giocati in post uguale più efficienza. Se i Lakers hanno vinto 6 delle ultime 7 partite il rendimento di Gasol è uno dei fattori principali. Senza Kobe diventa la prima opzione offensiva.

 HOWARD —   Mitch Kupchack, gm dei gialloviola, nella conferenza stampa di ieri ha detto: ” Abbiamo tanti giocatori che possono prendersi questa squadra sulle spalle, sicuramente Dwight è uno di quelli. Ognuno avrà un peso maggiore da portare ”. Il centro, dopo una stagione altalenante, sembra aver ritrovato la piena efficienza. La sua presenza difensiva e offensiva nelle ultime partite è stata notevole, frutto di una condizione fisica finalmente eccellente. Quest’estate sarà free agent ed è l’uomo sui cui i Lakers vogliono costruire il loro futuro. Ha l’opportunità di aver già adesso in mano questa squadra. “ Tutti gli occhi – ripeteva sicuro sabato- sono su di me in questo momento. Senza Kobe dovrò essere più leader anche dal punto di vista vocale, e, come squadra giocare insieme. Possiamo fare ancora molto ”. In aprile sta segnando quasi 21 punti di media a partita con un impressionante 66% dal campo. “ Non devo dimostrare niente-continuava l’ex Orlando- solo continuare sulla strada intrapreso nelle ultime partite ”.

NASH —  Il play canadese, che fino ad ora ha saltato un totale di 30 partite, è ancora fuori per i problemi all’anca e al muscolo femorale posteriore. Il suo rientro sembra vicino, anche se l’ottimismo è cauto, e i Lakers sperano di recuperarlo almeno per l’ultima partita casalinga contro Houston. La corsa ai playoff continua, come Bryant ha raccomandato in un toccante messaggio alla squadra. Los Angeles, senza il suo giocatore simbolo, non vuole fermarsi.

Molto probabilmente non andranno molto lontano nei playoff, ma speriamo che riescano comunque a togliersi qualche soddisfazione da dedicare al loro capitano. Sono pur sempre i Lakers!