Questo termine americano, non è altro che il classico “dai e vai” italiano. Parliamo di una collaborazione semplice a 2, all’interno del già più volte citato negli articoli precedenti 5c5. Qualsiasi collaborazione in attacco, infatti, dalla più semplice alla più complessa, va sempre inserita in un contesto di gioco di 5c5. Il movimento base di dai e vai prevede un primo passaggio e il passatore che taglia velocemente a canestro per ricevere il passaggio di ritorno vicino al ferro per un comodo canestro da sotto.

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E’ un movimento di una semplicità estrema che, ancora oggi, e anche ad alti livelli, può risultare tremendamente efficace, per “rubare” in fase di partita, 2 comodi punti. Lo si insegna fin dalle primissime fasce di età del Minibasket. E’ la prima e la più semplice forma di collaborazione. Sviluppandolo a livelli più alti, con squadre giovanili di Eccellenza, o anche con prime squadre, sono innumerevoli le varianti che possono generare da questo primo passaggio, con situazioni di tagli, blocchi o ricerca di un giocatore specifico. Analizziamo una situazione di transizione, presupponendo di avere in squadra un lungo di ruolo e un 4 perimetrale.

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Ecco cosa è nato dal primo e semplice movimento di dai e vai. Siamo in transizione, 1 con palla, 2 e 3 in ala, 5 post basso lato debole, e 4, che ha preso il rimbalzo difensivo che sta arrivando come ultimo giocatore. 1 passa a 2, e 5 taglia da lato debole a lato forte per ricevere, con 4 che è arrivato in punta come rimorchio. Se 5 non riceve, si ribalta il lato velocemente e preferibilmente con passaggi di tocco. Mentre la palla cambia lato, 1 blocca orizzontale per 5, e riceve un blocco verticale da 4, dopo che questi ha ribaltato velocemente la palla a 3. In questa situazione specifica di transizione, con movimento di palla e uso dei blocchi, si va a cercare 5 come primo terminale. Senza dimenticare che il tutto è nato da un semplice movimento di “dai e vai”. In questa situazione si può giocare anche un “alto-basso” tra 5 e 4, o ancora dopo il ribaltamento, 4, invece di bloccare verticale 1, può ricevere un blocco cieco dallo stesso 1, o ancora, per tenere sempre impegnata la difesa, una serie di “split”, tra i giocatori esterni.

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Analizziamo ora, partendo sempre da un’inizio “give and go”, una situazione a difesa schierata. Prevediamo uno schieramento iniziale 1-4.

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1 passa a 2, e taglia al ferro, per ricevere (give and go). Può tagliare anche con l’ausilio di un blocco, 4 per 1.

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Se non è stato preso vantaggio da questa prima situazione, 1 blocca velocemente per 5, creando cosi una situazione di triangolo offensivo per dare la palla dentro al lungo.

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Dopo il blocco di 1 per 5, e se non si è riusciti a prendere vantaggio, 4 blocca 1 che sale in punta e riceve palla da 2. Anche qui sono tante le possibili varianti: giocare alto basso tra 5 e 4, ribaltare la palla a 3 per 1c1 o Pick and Roll o giocare un Pick and Roll centrale tra 1 e 4, o un Pick and Pop.

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Abbiamo visto come, da una semplice ed elementare situazione iniziale di “give and go” o “dai e vai”, si possano creare tante varianti e situazioni più complesse, adattabili a settori giovanili e squadre senior. Da una situazione tipica del  Minibasket o delle prime fasce di settore giovanile siamo arrivati a una situazione più complessa, utilizzata da squadra senior, anche di alto livello. Importante sarà la cura del timing e dello spacing, tempo e spazio, due concetti che nel nostro sport vanno di pari passo, e senza i quali non sarebbe possibile alcun tipo di collaborazione, alcun tipo di gioco, e alcun tipo di schema.