Nella Grande Mela va tutto a rotoli, i giornali parlano già di fallimento clamoroso, e non si può dar loro torto. La realtà è una ed una soltanto, il gruppo Knicks aveva potenzialità elevatissime, se tutti gli astri si fossero allineati nel modo giusto, allora sarebbe potuta venir fuori una alchimìa magica, diversamente si sono sgretolati su se stessi, emergendo i soli difetti, incapaci di far risaltare gli innumerevoli pregi di una squadra che coach Woodson non ha mai avuto in mano.

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Certo, manca Tyson Chandler, ma le grandi squadre sopperiscono all’assenza dei loro miglior giocatori, si potrebbe sopravvivere uno o due mesi senza Chandler, non scherziamo. La realtà è che ai Knicks hanno sbagliato proprio tutto, l’unica mossa azzeccata si chiama Andrea Bargnani, che ha dimostrato per l’ennesima volta il proprio talento, senza pretese, senza eccedere, con i suoi limiti, certo, però adesso è chiaro che lui in una big ci può stare, perchè i 17 punti e 5 rimbalzi per lui sono una costante ad ogni livello Nba, anzi, come per Belinelli agli Spurs, è probabile che in una squadra forte e in un sistema solido sia ben più produttivo. In più sta prendendo molto più rimbalzi e tira con ottime percentuali, senza forzare. Quella è una prerogativa di Melo e JR.

Veniamo al punto, però, il peccato originale. No, non parliamo del contrattone di Stoudamire, buttato al vento, perchè sebbene i soldi messi sul piatto siano un pò troppi, tutti ci saremmo aspettati quantomeno un Amare costante da 22-23 e 7-8 rimbalzi, in pochi si attendevano un crollo fisico così vergognoso. Certo, gli addetti ai lavori magari potevano immaginarlo, ma lasciamo perdere!

Veniamo al vero e proprio peccato originale: i Knicks hanno smantellato una squadra fortissima, che girava a mille, per avere Carmelo Anthony, un talento pazzesco, individualmente parlando, decisamente limitato se ne fate una questione di gruppo, perchè il suo gioco esclude ogni possibilità di provare a creare un sistema offensivo di gruppo. Per non parlare di JR Smith, talento pazzesco, genio cestistico individuale da mvp della Lega, il tutto innestato su un background personale che mai e poi mai gli permetterà di calarsi in una realtà di gruppo, nella quale far emergere il collettivo per provare a vincere.

Torniamo a Melo, avessero agito alla Spurs e non alla Knicks, ad oggi a New York si troverebbero Danilo Gallinari e Wilson Chandler, oltre un Mozgov che fa sempre comodo, insieme magari agli attuali Bargnani a Tyson Chandler, presi come free agent. E, senza lo stipendio di Melo, nulla vietava di andare a prendere Chris Paul o qualcuno di pari rango per il settore point guard. Insomma, per strafare, per soddisfare i media e i tifosi nell’immediato, i Knicks hanno distrutto tutto quello che avevano per il futuro. E nella Nba un errore così grave lo paghi per un decennio. Roba da dilettanti.

Torniamo ad oggi, rivangare il passato non è mai bello, anche se nel caso specifico è la ragione del fallimento cestistico Knicks. Veniamo al problema, il playmaker, lo scorso anno tra Jason Kidd e Prigioni in campo comunque c’era sempre qualcuno con le idee chiare in testa, con un grande IQ cestistico, per provare a far girare i compagni. Certo, poi Melo e JR sparavano comunque, però, in un contesto pseudo ordinato, i loro tiri sembravano comunque frutto di una scelta sistematica della point guard o del coach. E Jason Kidd, se parla, lo ascoltano. Sempre e comunque, il suo ruolo era fondamentale!

Oggi, Raymond Felton è una macchietta del parquet, tecnicamente non proprio terribile, tatticamente inidoneo a mettere ordine in questi Knicks, lui che di per sè proprio non è familiare al concetto di sistema, essendo più un playmaker vago ed indefinito, in stile “porto la palla di là e poi vediamo che succede”! Male, malissimo, così non si va da nessuna parte.

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Quindi, point guard scarsa, non in assoluto, quanto al valore nella Lega, dove almeno 15-20 squadre hanno point guard migliori. In più, la meno adatta a giocare con giocatori così tatticamente indisciplinati. Melo e JR problematici, passi JR perchè si sapeva chi era e cosa faceva, e allora devi essere tu staff a creargli attorno un sistema nel quale lui si senta inserito a tal punto da evitare forzature e soprattutto di sparare a salve. Ma il sistema non c’è. E JR sembra uno che gioca al Rucker Park in 1vs1, solo che invece sta al Madison Square Garden, e in campo avrebbe 4 compagni di squadra. Melo, invece, discorso diverso, ci prova, ci prova per davvero, il problema è che lui non è un all around, un facilitatore, uno che migliora le squadre, lui segna e prende rimbalzi. Punto. Sa fare quello, e lo fa benissimo, il problema è che questi Knicks avrebbero bisogno di un leader, che impartisca ordini e crei ordine. Giocatore sbagliato al posto sbagliato.

In questo contesto le uniche note positive si chiamano Bargnani e Shumpert, quest’ultimo con valigia perchè unica pedina di scambio del team, sul quale gravano anche i contratti di Stoudamire e Martin, finiti ormai dietro ai loro problemi fisici il primo e acciacchi dell’età il secondo!

Insomma, una squadra allo sbando, con i tifosi che fischiano e i media che deridono. L’unica  nota positiva, come detto, si chiama Andrea Bargnani, 15.2 punti, 5.3 rimbalzi, 1.13 stoppate e il 48% al tiro, di gran lunga il migliore dei suoi, specialmente dopo l’inizio complesso, perchè le sue stats diventano quasi 20 a sera con circa 7 rimbalzi nelle ultime 10, con ottime percentuali dal campo.

Sia chiaro, il problema non è Carmelo Anthony, 26.5 punti e 10 rimbalzi di media, comunque un top player, è semplicemente che l’errore di base nasce dal fatto di non avere una squadra attorno a quest’ultimo, quantomeno non una squadra a lui utile. L’unica soluzione ad oggi, per salvare la stagione, si chiama  Rajon Rondo. Ci si potrebbe arrivare spedendo via Felton e Shumpert.

Altrimenti, pur se arrivassero i playoff, fare strada nella post season non è plausibile. E allora, via al tanking, via Anthony, e parta la caccia a LeBron James e ai grandissimi rookie della prossima stagione! New York è solo New York!