Quale miglior modo per parlare della Pallacanestro Trapani se non quello di iniziare facendo riferimento alla celebre trilogia “Back to the future”, che vedeva quale protagonista Michal J. Fox?

Questo perchè il Trapani ha finalmente fatto ritorno in una categoria che davvero le compete, quanto a storia e soprattutto a passione per la pallacanestro. Ebbene si, perchè la Pallacanestro Trapani fu la prima siciliana, nel 1991, a raggiungere la serie A, e da qui sono passati i grandissimi Reggie Johnson e Wendell Alexis, tra gli altri.

Un paio di stagioni fa, la serie A era arrivata sul campo, vincendo il campionato di serie B1, con al seguito un pubblico che spesso sfiorava le 4000 unità, ma poi fu estromessa a causa della cattiva gestione contabile della vecchia società, giustamente se si facesse riferimento soltanto alle norme, ingiustamente poichè tali norme non sono uguali per tutti e, spesso, alcune società “sono più uguali delle altre”. Ciò posto, abbandoniamo la cronaca nera, e veniamo al presente, allo sport vero e proprio.

Non sarà arrivata sul campo, ma quest’estate il nuovo presidente Basciano ha riportato al PalaIlio la serie A2, adesso Lega Gold, a Trapani, acquistando il titolo di Scafati e costruendo una buona squadra, ordinata, mettendo assieme i pezzi giusti, senza strafare, con obiettivi credibili quale può essere una salvezza tranquilla, e soprattutto con un condottiero di categoria, quasi di lusso, Lino Lardo.

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Il coach, consapevole che si tratta di una stagione di transizione, ha costruito una buonissima squadra, con un quintetto che potrebbe anche ambire ai playoff, più una panchina attualmente ancora da decifrare, specialmente perchè composta da giovani che devono fare il salto di qualità. Se qualcuno di questi esplodesse, la squadra potrebbe trarne un grande giovamento, ad oggi comunque, dopo le ottime prime uscite stagionali, l’obiettivo resta sempre una salvezza tranquilla, da conquistarsi il prima possibile, e poi magari vedere dove si può arrivare, con la vaga idea di un settimo posto da strappare in extremis.

Vediamoli ad uno ad uno, i ragazzi di coach Lardo.

Coppia di lunghi tutta italiana per i siciliani, con Andrea Renzi, pivot di 207 cm, e Patrick Baldassarre, ala di 202 cm. Il primo, più potente e legnoso, ma molto tecnico, con movimenti in post basso e un ottimo tiro, anche dalla lunga distanza, il secondo invece più atletico ed esplosivo, grande agonista e rimbalzista, nonchè buon realizzatore. Ad oggi le loro statistiche parlano di 9.7 punti e 5 rimbalzi per Renzi, 16.7 punti e 7 rimbalzi per Baldassarre.

In ala piccola si alternano Ferrero (11.3 punti di media) e Rizzitiello (5 punti di media), quest’ultimo sesto uomo per i granata, reduce dalla scorsa stagione di DNB. Sono entrambi tiratori che dipendono molto dalla loro capacità realizzativa. Se la luna al tiro è storta, rischiano di essere dannosi se non poco produttivi. Devono pertanto abituarsi a dare il loro contributo anche nelle giornate di scarsa vena realizzativa, magari con la difesa oppure gicoando per i compagni.

La coppia di guardie è tutta americana, composta dai colored Lowery e Parker. Il primo è una guardia di 188 cm, esplosivo, atletico, con un primo passo devastante ed una elevazione davvero fuori dal comune, il secondo, Parker, è un playmaker di 180 cm scarsi, compatto sia fisicamente che tecnicamente, dedito a creare per i compagni. Diversamente da Lowery, va poco fuori dalle righe e tende a non vedersi, ma alla fine risulta spesso decisivo, mettendo l’assist o il canestro che conta. Dopo le prime giornate, per Lowery 17 punti e 6.7 rimbalzi, e per Parker 16 punti e 5.7 assist.

A questi sei, nucleo fondamentale del gruppo, si aggiunge l’esperienza, la solidità e la grinta di Luca Ianes sotto i tabelloni, nonchè la gioventù di Bossi, Bartoli e Tabbi.

Bossi può dare qualche minuto già da adesso, ma in precampionato ha dimostrato che ha le carte in regola per emergere ed assumersi maggiori responsabilità nel corso del campionato. Bartoli ha tiro dalla lunga ma è inesperto, deve crescere ma ha tempo perchè nel suo ruolo la squadra è coperta. Per Tabbi, invece, il tempo non ci sarebbe, qualche minuto da lui servirebbe subito perchè, per far rifiatare Baldassarre spesso si gioca col doppio pivot. Purtroppo il ragazzo, sebbene dotato di potenziale, ancora non sembra pronto.

In conclusione, un buon nucleo, dei giovani da far crescere, un grande coach, un grande pubblico, spesso vicino alle 4000 unità, in assoluto il migliore della Lega Gold, di gran lunga: i presupposti per una buona stagione ci sono tutti, a Trapani la sognavano da tempo, i granata sono una squadra, una piazza che fa bene al basket italiano!