Smaltita, più o meno, la delusione della sconfitta degli Azzurri contro la Serbia che, salvo Wild Card, ci ha divisi dai Mondiali 2014, è importante fare dei bilanci sull’avventura dei ragazzi di Pianigiani in Slovenia. Ecco le pagelle del cammino azzurro che, tra alti e bassi, ha fatto comunque guadagnare credibilità e popolarità alla nostra Nazionale grazie a dei risultati superiori alle aspettative iniziali.

GENTILE 7,5: giovane, talentuoso, fresco, aggressivo, trascinatore. “E’ nata una stella” in Slovenia e porta il nome del figlio di Nando. Alessandro, nonostante la giovane età, è stato capace di sorprendere tutti, uscendo dalla panchina diventando il miglior realizzatore azzurro con 14.2 punti a uscita. Ha inoltre fatto dei miglioramenti evidenti nel tiro da tre punti: ora è diventato una sua arma anche dal palleggio. Tra le ottime prestazioni ricordiamo quella contro la Grecia e contro la Spagna.

DATOME 7,5: il capitano azzurro non ha deluso. Ha giocato da leader in campo e fuori diventando il punto di riferimento offensivo nei momenti di difficoltà. Un signore sia come qualità di gioco che come atteggiamento, visto che è stato tartassato (sopratutto verso le fine dell’Europeo) da problemi fisici ma ha comunque fatto di tutto per aiutare la squadra con una dedizione unica. A Detroit si leccheranno i baffi.

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Stefano Gariboldi – Basketinside

CINCIARINI 7-: la piacevole sorpresa del cammino azzurro. Il miglior assistman dell’ItalBasket a talento non è messo come i top nel suo ruolo in Europa ma è riuscito a competere in ogni partita in maniera costante grazie sicuramente a una solidità mentale al di fuori della norma. Ricordiamo con piacere la sua grande partita contro la Lituania, in cui in molti casi si è caricato il team sulle spalle.

CUSIN 6+: il ‘Cuso’ ci ha messo cuore e anima in ogni partita. Certe volte è bastato e ha dato spettacolo e forti segnali di crescita, ma altre volte purtroppo no. In alcune situazioni è stato purtroppo distruttivo, ma comunque un Europeo importante per lui anche nell’ottica della fiducia per la prossima stagione. Ci resta nel cuore la stoppata su Rudy Fernandez.

MELLI 6+: sufficienza per un altro esordiente in competizioni come questa con la Nazionale A. Con Bargnani out, Melli è stato confermato da coach Pianigiani dando una mano importante soprattutto in termini di energia, difesa e rimbalzi specialmente nel primo turno; poi purtroppo andando avanti con le partite si è visto sempre di meno.

BELINELLI 6: Fenomenale nel primo turno. Pessimo nell’ultima parte dell’Europeo. La neo guardia degli Spurs, dopo un primo round di altissimo livello, è ritornata quella di due anni fa: pessime scelte, TROPPI tiri sbagliati e a tratti un bel po’ di egoismo. Mentalmente ha fatto un passo avanti, ma da un NBA Player ci si aspetta molto di più specialmente nelle partite che contano.

POETA 6: ha giocato poco, ma in alcune gare del primo turno è riuscito a dare tanta vivacità, con degli assist e qualche punto, all’attacco azzurro. Decisivo nella partita d’esordio contro i russi, si merita una sufficienza. Ammirevole il suo modo di sostenere i compagni dalla panchina nonostante le breve comparse in campo in tutta la competizione.

ROSSELLI 6: tanta forza di volontà e qualità difensiva. Ha dato quel che poteva dare. Bravo.

ARADORI 6-: eroico contro la Turchia, solido e offensivamente da tener d’occhio per diverse gare. Ma da uno come lui non si può perdonare una prestazione come quella contro la Lituania. Da lì sono arrivate critiche a non finire e non si è più rialzato.

DIENER 5+: è vero che Pianigiani lo ha un po’ snobbato, è vero che aveva problemi fisici, ma non si merita una sufficienza perché non è riuscito a portare la pallacanestro che predicava a Sassari anche con la Nazionale. Un po’ una delusione perché ci si aspettava tanto da lui, ma alla prima esperienza è giustificabile.

VITALI n.c.: ha giocato troppo poco per essere giudicato

MAGRO n.c.: ha giocato troppo poco per essere giudicato

Basketinside – Marco Magosso

Coach PIANIGIANI 6,5: ha fatto un bel lavoro contando che questa squadra, secondo le aspettative, sarebbe dovuta arrivare penultima nel girone d’apertura. Ha svolto un importante compito anche a livello morale e il bel rapporto che ha con i suoi giocatori si sente nelle interviste e nei timeout. Contestabili però diverse scelte nelle rotazioni, a tratti troppo fisse e concentrate su pochi giocatori, e giochi d’attacco troppo monotoni e incentrati eccessivamente sul tiro da tre punti.

 Fabrizio Fasanella